Papersera.net

qui qualcuno deve tornare o andare a scuola...
mi ricordo di un professore che si rifiutò di fare relatore di una tesi con bibliografia presa da articoli su internet!

Posto che su Internet si trovano pure i papers pubblicati dalle più autorevoli riviste scientifiche e che pertanto forse lei potrebbe avere frainteso quanto detto dal docente in questione, ho cercato soltanto di portare un contributo alla discussione in modo chiaro e trasparente e con la disponibilità ad accettare correzioni puntuali e precise, laddove necessarie.
Dato il disprezzo, del tutto risibile, da lei manifestato nei miei confronti devo dedurne di starmi rivolgendo ad un esperto del settore e pertanto, siccome so che chiedere le sue scuse sarebbe futile, la inviterei perlomeno a fornire un contributo utile al dibattito, possibilmente con umiltà.
Buona serata.

Topolino e le altre testate a basso costo.

Anche su questo, comunque, è un'opinione personale: personalmente non concordo che sia un prezzo basso, poi si può ribattere con mille motivazioni per cui il prezzo si è innalzato, e tutte ci stanno probabilmente, ma, per me e almeno per me, certi prezzi stanno facendomi vacillare anche su tali testate. Perché per me iniziano a valicare il limite del rapporto di convenienza qualità-prezzo.

Purtroppo, caro LCV.11, il problema non riguarda soltanto Topolino ma tutte le testate regolari.
Io, ad esempio, ho collezionato Dylan Dog per diversi anni e col passare del tempo ho visto i prezzi subire una tremenda impennata.
Tu pensa che nel 2001 - quando il trend delle vendite era già in calo da qualche anno - il prezzo era di 1,96 euro, nel 2005 - quand'iniziai - di 2,40 euro e oggi di ben 4,90 euro.
Insomma, Topolino è in ( cattiva ) compagnia, purtroppo.

Purtroppo, caro LCV.11, il problema non riguarda soltanto Topolino ma tutte le testate regolari.
Io, ad esempio, ho collezionato Dylan Dog per diversi anni e col passare del tempo ho visto i prezzi subire una tremenda impennata.
Tu pensa che nel 2001 - quando il trend delle vendite era già in calo da qualche anno - il prezzo era di 1,96 euro, nel 2005 - quand'iniziai - di 2,40 euro e oggi di ben 4,90 euro.
Insomma, Topolino è in ( cattiva ) compagnia, purtroppo.

Comprendo quanto dici DeltaUla-Ula1959, ed è triste che sia così: triste per il fatto principale, cioè che ci siano problemi gravi a monte, chi a causa della guerra, chi come per conseguenza rischia di perdere o vedere fortemente ridimensionato il proprio lavoro. L'utente cliente, che in questo caso potrei essere io, si trova di fronte - e non è populistico affermarlo, è purtroppo altrettanto vero e quotidiano - ad un carrello della spesa aumentato, a costi di bollette divenuti impensabili fino ad un anno fa, a svariate altre spese cui far fronte ingigantite, tassi di interesse in continuo aumento ed imprevisti. E lo stipendio che resta invece fisso e non aumenta, e magari si spera possa perlomeno durare. Magari questo utente ha già tagliato molto, in termini di "divertimenti" e cose varie legate a sé stesso ed al proprio soddisfacimento, ed ha anche una famiglia. E si trova con una testata che segue da anni ancora aumentata, con anche un abbonamento che ha sfondato abbondantemente la soglia dei 100 Euro annui. Che poi uno può fare la divisione 110 Euro per 52 numeri, e viene fuori meno di 2,50 € al numero, ma probabilmente tirare fuori 100 e passa Euro in un solo colpo potrebbe, per l'utente, essere altrettanto un problema. E qui non si tratta più del "vorrei la Ferrari anch'io, ma non me la posso permettere", ma tagliare via la lettura del fumetto, magari limitandosi all'acquisto di qualche numero che prende una buona recensione anche qui sopra, oppure aspettando il 2025 per prendere di seconda mano da qualcuno a prezzo più basso tutti i numeri del 2024, o almeno quelli meritevoli. E di clienti lettori così, come ha scritto anche il direttore Bertani nell'editoriale che annunciava il nuovo aumento a 3,50€, che si perdono per strada, temo ci sia più di uno.

Comprendo quanto dici DeltaUla-Ula1959, ed è triste che sia così: triste per il fatto principale, cioè che ci siano problemi gravi a monte, [...]

Questo fa venire in mente un punto che nessuno sembra aver menzionato, ma che potrebbe avere un suo ruolo (o potrebbe non averlo, non ho nessuna certezza in proposito). Com'e' cambiata la distribuzione dei redditi  e/o della ricchezza nella societa' italiana in questi decenni? Se le disuguaglianze si sono generalmente accresciute, allora sembra una logica conseguenza che si ampli anche il mercato del lusso e si riduca quello dei prodotti di livello medio/basso che non siano strettamente necessari. E l'ipotizzata involuzione classista da cui e' partita la discussione sarebbe imputabile non al fumetto Disney, ma alla societa' in cui deve sopravvivere.
Non so pero' quanto abbia senso applicare questi principi generali ad un micromercato come quello del fumetto collezionistico, dove altri fattori potrebbero essere piu' rilevanti.

Il tuo ragionamento a me sembra molto corretto. Inoltre il costo delle riviste andrebbe rapportato non solo al valore odierno ma anche a quelli che erano e sono gli stipendi medi di ieri e di oggi. Di fatto, non conta tanto il prezzo in valore assoluto ma l'incidenza che esso ha sulle proprie disponibilità finanziarie. Considerando che gli stipendi medi (valori nominali) in Italia sono rimasti praticamente invariati negli ultimi 30 anni, è evidente che anche se il prezzo di Topolino, adeguato all'inflazione, è rimasto praticamente identico i salari reali sono diminuiti e quindi comprare Topolino o altro fumetti è una spesa maggiore che in passato.

Non so cosa ne pensiate voi, dite la vostra

i lettori di fumetti, complici probabilmente le molteplici offerte di intrattenimento che offre la società odierna, stanno progressivamente diminuendo e, ovviamente, si cercano soluzioni per la sopravvivenza degli inediti (cioè il lavoro di autori e redazione e tutti coloro che sono coinvolti nel processo)

le ristampe (di lusso o meno) sono qualcosa che costa poco o nulla e porta ossigeno nelle casse, anche per finanziare le testate con gli inediti probabilmente... e ha senso diversificare l'offerta per intercettare tutti i diversi tipi di pubblico (e portafogli)

io capisco il collezionista "completista" che fatica o non può (a meno di essere ricco come Creso e avere a disposizione dei magazzini per stoccare tutto il pubblicato) star dietro a tutto, ma l'alternativa (chiudere) credo sia peggiore

il fumetto popolare ormai è in via di estinzione, lo dicono (impietosamente) i numeri... sarà comunque sempre più di nicchia

io penso semplicemente che se una cosa non te la puoi permettere, e non è una cosa fondamentale come cibo o acqua, semplicemente non la compri e passi oltre

lamentarsi che "io la voglio lo stesso, abbassate i prezzi!" è alquanto infantile

qui qualcuno deve tornare o andare a scuola...
mi ricordo di un professore che si rifiutò di fare relatore di una tesi con bibliografia presa da articoli su internet!

Purtroppo professori caproni convinti di poter vivere per sempre negli anni della loro giovinezza ne esistono ancora troppi

io penso semplicemente che se una cosa non te la puoi permettere, e non è una cosa fondamentale come cibo o acqua, semplicemente non la compri e passi oltre

lamentarsi che "io la voglio lo stesso, abbassate i prezzi!" è alquanto infantile

Personalmente, con l'inflazione che ha investito ogni aspetto della vita economica, ad esempio mi sono dato un budget di 10€ al mese, con i quali acquisto Almanacco Topolino nei mesi pari in cui esce e cosa più mi interessa entro questa fascia: con la scadenza del mio abbonamento a Topolino, che anch'esso ha sforato i cento euro da versare in un'unica soluzione, entro tale cifra totale faccio ricadere anche l'acquisto dei numeri del settimanale che, recensioni alla mano, sembrano più riusciti e meritevoli.