No Ego, qui non sembri tener conto di un fattore fondamentale. Macchia Nera nel mondo Disney nella sua prima storia è stato introdotto in un certo modo, quindi questa è una snaturazione. Non stiamo parlando di versioni discordanti sul passato di Paperone, o sulle origini mai raccontate ma successivamente canonizzate di questo o quest'altro personaggio Disney, su cui nessuno può avere una versione "ufficiale". Stiamo parlando di una cosa che abbiamo letto in diretta. E che costituisce la base del personaggio. Senza quella storia Macchia non c'è, quindi non ha senso ignorarla. Ha senso in un'ottica Ambrosiana in cui i personaggi si incontrano mille volte per la prima volta.
Se accettiamo il discorso "vabbè è una storia promozionale, non pretendiamo troppo", rimane sempre il fatto che nel loro piccolo queste due storie siano state invece messe in continuity, e pure minuziosamente visto che si profila all'orizzonte il terzo capitolo.
Può dare fastidio. Non è così ridicola come cosa.
Ma certo, non è su questo che ho problemi. La continuità tra le due (future tre?) storie calcistiche è comunque poca cosa, se, come non è difficile pensare, rimarranno una trilogia a sé stante che tra qualche anno nessuno dei suoi giovani lettori ricorderà più, una volta ritiratisi Totti e Gattuso dal calcio giocato. Proprio non me le vedo queste storie diventare la base, il canone per qualche progetto del remoto futuro. Si tratta di sceneggiature usa e getta, legate all'attualità nel vero senso della parola. E' per questo che non me la sento di biasimarne le intenzioni, oltre che la realizzazione che per Gattoso è stata discreta. Non mi pare il caso di offendersi e di parlar così male di una storia che, chiaramente, ha come suo pubblico principe delle persone che della prima storia di Macchia Nera non sono nemmeno in grado di concepire l'antichità. E' la banale applicazione del concetto dei livelli di lettura. Se proponi
Topolino e il mistero di "Macchia Nera" al lettore-tipo della storia di Gattoso, lo fai piangere
Il motivo della mia reazione alle critiche di "fuori continuity" è la consapevolezza che chi di voi si è lamentato, sa benissimo che sul
Topolino attuale non c'è spazio per un simile livello di rigore storico e filologico. E' come leggere un libro di Moccia e lamentarsi che non è profondo come Dostojevskij, pur sapendo perfettamente chi è e che cosa pubblica Moccia. E' come chiedere a Dante di scrivere un intero canto della Commedia di sera, dopo una giornata massacrante, seduto sul cesso, sopra un foglio di carta igienica. La botte può dare solo il vino che ha, e l'oste deve tenere il vino che piace alla maggioranza degli avventori. Gli altri o bevono quello, o ordinano birra.
La critica ad una storia non bella mi sta benissimo, ma che la continuity venga usata come metro di giudizio sul
Topolino del 2009 mi lascia perplesso, perché è evidente, e da parecchio tempo, che Topolino ha ormai un ricambio generazionale dei lettori troppo rapido per permettersi la ferrea attinenza a quanto raccontato da storie che uscirono quando erano bambini i nostri genitori. Io stesso, che non ho cominciato ieri a leggere Disney, non ho molto interesse a rileggere e a memorizzare le storie degli ultimi anni, tant'è vero che non ricordavo, di recente, che la famiglia Sassi fosse già comparsa in una storia precedente. Non son tempi di memoria storica per il fumetto Disney, almeno non nelle intenzioni di chi lo produce; non ancora, per lo meno.
Ed è anche limitante chiedere ad un autore di attenersi al canone stabilito da un altro autore che scriveva venti o trent'anni prima; ognuno avrà anche voglia di crearsi un proprio canone, una storia personale per i propri personaggi, come ha fatto Artibani, come ha fatto Faraci, come si sta cercando di fare con Dinamite Bla, la cui recente riscrittura non pare aver sollevato grosse polemiche.
Quello da cui ci si deve guardare sono le frittolate commesse ai danni dei Ki-Kongi, dei Paperoidi... quelle sì che sono operazioni biasimabili, perché nel loro stesso essere stravolgono le proprie intenzioni: pensano di mostrare e far conoscere il passato non solo osservandolo da una prospettiva ultramoderna, ma alterandolo completamente. Quella è mancanza di rispetto. Una storia di calcio con baby Gattuso e baby Macchia Nera, ai miei occhi, non lo è (mi piace di più questa storia di molte lette ultimamente su
Witch, toh). Ecco tutto. Se è qualità delle singole storie che vogliamo da
Topolino, mi pare che ci si stia lavorando: c'è stata più memorabilia, nel bene e nel male, nell'ultimo anno che in diversi anni della gestione precedente. Se quello che vogliamo è invece un
Topolino che sfugga a ogni possibile critica rispettando il 100% delle aspettative del pubblico che lo legge da più di vent'anni, non succederà. E questo lo sappiamo chiaramente, non c'è certo bisogno che lo dica io.
Ciao!