Davvero molto bella, me la ricordo questa splash page iniziale.
E ora che sono più grandicello e la rivedo dopo svariati anni, non posso fare a meno di notare la minuziosa cura dei dettagli dell'inchiostrazione: guardate, per esempio, ai lati del volto di Paperino, dove il piumaggio si unisce al becco. Perfezione.
Trovo che l'inchiostrazione sia un dettaglio spesso trascurato.
Molti disegnatori, molto più oggi che ieri (verrebbe da pensare a una vera e propria tendenza) realizzano dei tratti brevi (non brevissimi alla Galep, però: quelli scendevano a un livello ulteriore e si completavano a vicenda) che partono stretti, si allargano e terminano stretti: questo immagino dipenda dall'arco che la mano disegna nel farli.
Il risultato, però, è spesso quello di un tratto che al mio gusto personale risulta abbastanza banale e poco espressivo, e soprattutto che omologa i personaggi all'ambiente. Pensate alle vignette di Giorgio Cavazzano, al senso della profondità, della gerarchia quasi, e viceversa alla tendenziale sovrapposizione e commistione fra figure principali e dettagli ad esempio di un Lucci o una Perissinotto (non me ne vogliano, in fondo li comparo a un gigante...). Effetto che viene anche da un collegamento non sempre idillico fra un tratto e il successivo, a comporre ad esempio il contorno di un volto (becco+parte sx+cappello+parte dx+becco, etc.), soprattutto ad esempio in Lucci (o Nico Picone, per citarne uno più recente).
O ancora, pensiamo alle linee lunghissime e sottili del Cavazzano d'esordio, per me tra le cose più eleganti del fumetto Disney; e viceversa al nervosismo quasi preoccupante delle linee del Perina più frettoloso (va da sé che qui c'entrano parecchio già le matite).
Qui trovo che Guerrini realizzi una sintesi efficace fra linee robuste (quindi non lunghe) e ottimo collegamento, realizzato con l'inspessimento dell'inchiostrazione proprio nei punti problematici, ad esempio lì dove notato da brigo.
E pensare che Guerrini è noto per il suo tratto vorticoso, quasi disarticolato! Riprova del fatto che un risultato dinamico non si ottiene con la trascuratezza.
Comunque sì, la ricordavo anch'io questa tavola, così come la (bella) storia che però mi ha sempre messo un avvilimento incredibile (per il finale
).