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La ricezione estera di PK

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Ruhan
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PolliceSu   (3)
    La ricezione estera di PK
    Martedì 26 Dic 2023, 08:59:08
    Salve, Topi e Paperi!

    Apro questa discussione per raccogliere contributi dettati da esperienze personali, materiale video, articoli, recensioni, commenti trovati online, testimonianze varie ed eventuali etc. etc. riguardanti quello che è stato e che è il rapporto dell'Estero con PK.

    Inizio io con questo video caricato da un ragazzo danese:

    https://youtu.be/Bn6050gfzHs

    In Danimarca, come molti di voi sapranno, PKNA fu tradotto e pubblicato (col titolo "Stålanden - On New Adventures") nel 1997.



    Insomma. Hanno potuto viverlo, praticamente, quasi in contemporanea con i lettori italiani. È incredibile notare l'entusiasmo.

    D'altra parte, ho colto una cosa interessante. Quando giudica la profondità dei personaggi o della trama, è entusiasta, certo, ma (contemporaneamente) dice qualcosa come: "non saranno i personaggi più complessi della storia etc., ma lo sono più di quanto non lo siano, di solito, nelle storie per bambini". Insomma, riconosce a PKNA una maturità insolita, ma — secondo me — non avendo un'idea complessiva del contesto editoriale in cui nacque, percepisce solo una parte della straordinarietà della testata.

    Uno straniero — che non può avere la percezione, anche inconsapevole, che un italiano ha riguardo Topolino come prodotto attentissimo alle fasce d'età pre-adolescenziali — non può cogliere (fino in fondo) quanto PKNA sia stato una sorta di "11 Settembre" (nel senso di un evento di rottura, uno spartiacque) nell'editoria disneyana italiana.

    Insomma, qualunque italiano medio percepisce la rivista dedicata a Topi, Paperi etc. come roba da bambini. Questo pregiudizio rafforza lo straniamento davanti ad un prodotto fumettistico che ricorda Topolino (giudicato "da bambini"), ma si spinge molto oltre.
    Paradossalmente, qui siamo davanti ad uno di quei rari casi nei quali un pregiudizio sbagliato permette una percezione più corretta di un fenomeno.

    Che Topolino sia indirizzato ad un pubblico (anche, ma non solo) meno maturo di quello a cui era indirizzato PKNA, è vero. Solo che l'italiano medio giudica questo come una sorta di qualità diminuente. Quasi che fare prodotti indirizzati anche ad un pubblico meno maturo sia qualcosa di vergognoso o di scarso valore. A questo si aggiunge il fatto che Topolino, da noi, non solo è giudicato come "roba da bambini" in modo spregiativo (da sempre meno persone, per fortuna), ma è — grazie alla sua cadenza settimanale che dura dai tempi dei tempi — una specie di istituzione, seconda solo al Vaticano :D

    Insomma: un prodotto iper-conosciuto è divenuto oggetto di un pregiudizio iper-conosciuto. Il cosiddetto "lo hai letto su Topolino?".

    Eppure, questo giudizio errato, ripeto, permette di inquadrare meglio la straordinarietà dell'esistenza di un prodotto come PKNA. Perchè sarà pure errato, ma (in modo del tutto irriflesso) aumenta la percezione della spaccatura che fu PK, all'epoca. Certo. La si può percepire pure senza avere quel pregiudizio. Ma solo sostituendolo con una conoscenza approssimativa dei limiti ed ingessamenti cui si sottoponeva (anche per motivi ovvi di target) la testata.

    Uno straniero, privo di quel luogo comune errato, credo lo percepisca meno di un italiano medio. E questo mi è sembrato di notare dal video. Il suo stupore è legato a quanto fosse incredibile che il Paperino dei cortometraggi fosse diventato una roba marveliana. Ma non si rende conto, fino in fondo, di quanto fosse assurdo che una cosa come PKNA uscisse dalle medesime tipografie di Topolino. Solo cogliendo questo si può capire che, dati i limiti esistenti, PKNA non si era spinto un pochino oltre la soglia, bensì anni luce oltre la soglia. Non si trattava di un prodotto "più maturo del normale" e basta. No. Si trattava di un prodotto che s'era conquistato quella maggiore maturità e complessità con le unghie e con i denti, e che oltre non sarebbe potuto andare, per ovvi motivi editoriali (non interessa qui chiedersi se "purtroppo" o "per fortuna": andremmo OT).
    Ecco. Questo elemento della fatica sembra sfuggire al pubblico estero. Non è una colpa, chiaramente.

    In ogni caso, il video è davvero interessante perché aiuta a capire come PKNA sia stato vissuto fuori dall'Italia. Consiglio la visione e invito ad arricchire questo topic con ulteriori testimonianze.

    A presto!
    « Ultima modifica: Martedì 26 Dic 2023, 17:48:39 da Ruhan »

     

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