Non sono in grado di rispondere, e per due motivi.
Uno di carattere tecnico, cioè che possiedo varie storie dei due autori, e di periodi diversi, per cui difficilmente acquisterei molti volumi (tra l'altro in genere costosetti) di un'omnia che conterrebbe inevitabilmente un 40% di storie che possiedo in ogni volume; a meno di una presenza di apparato critico in stile Gottfredson Library, diciamo.
E il secondo, che il mio dilemma è stato per anni se il mio autore italiano classico preferito fosse Guido Martina o Rodolfo Cimino. Dilemma risolto semplicemente accantonando l'idea del "preferito", e includendo a pari merito anche autori come Pezzin, Barosso, Chendi (Scarpa, ovviamente, nel suo periodo di sceneggiatore a tempo pieno).
Quindi non saprei. È vero se mai che Rodolfo Cimino, secondo me, ha beneficiato nel complesso di un servizio grafico migliore. Martina si è fatto dieci anni di Perego calante e Carpi/Chierchini/Bottaro ancora in fasce, e se uno non è abituato pesa parecchio.
Cimino invece esordisce già con un Gatto da collezione, e intratterrà collaborazioni intensissime con Scarpa, Cavazzano e Gatto stesso (e Bordini, che magari non piace a tutti ma insomma).
Giusto se vogliamo trovare un elemento di maggior "appeal" per un pubblico, appunto, non abituato a certi stili, e più difficile da conquistare se uno parte da Rino Anzi, ecco.