Che bella la storia di "Paperino e i dolori di un giovane papero"!
Osvaldo Pavese e Guido Scala confezionano una vicenda molto gradevole da leggere, che seppur tratti delle dolorose pene d'amore patite dal protagonista, ogni volta che la rileggo non può fare a meno di suscitarmi tanta simpatia, buonumore e risate nel seguire la trama che vede protagonista Paperino, prima impegnato con i suoi turbamenti amorosi per Carlotta/Paperina e poi con la svolta della sua vita che, da quegli stessi patimenti sentimentali, gli consente di prendere lo spunto per raccontare la sua triste storia d'amore facendolo divenire uno scrittore famoso e celebrato.
Mi suscita sempre ilarità quella vignetta che vede il protagonista recepire, con grande afflizione, la notizia per cui la sua amata è promessa sposa ad un altro papero: il vedere Paperino correre e saltare come un disperato mentre piange a dirotto su quella spelonca rocciosa non riesce proprio a mettermi tristezza e, al contrario, me lo rende irresistibilmente simpatico quel papero piangente!
E mi hanno davvero divertito con gusto le sequenze in cui cominciano a riunirsi i primi lettori de "I dolori di un giovane papero", i cui racconti strazianti provocano un florilegio di pianti e di lacrime a gogò (esilaranti le scene che vedono la presentazione ufficiale del libro con i partecipanti troppo commossi per parlare del romanzo e
l'acquazzone di lacrime che si getta per strada all'apertura della portiera della carrozza dove siede la principessa, tutta intenta a leggere il romanzo senza riuscire a non inondarlo di pianto
).
La storia è un perfetto connubio artistico tra la sceneggiatura vivace e frizzante dell'ottimo Pavese (uno dei miei scrittori Disney preferiti) e i disegni meravigliosi di un Guido Scala il cui tratto a matita lo trovo bellissimo nel suo essere così ben delineato, espressivo, estroso e barocco.