Buonasera a tutti, devo invece dire che a me "Topolino e i grilli atomici"(anch'io come altri utenti ho avuto modo di leggerla su Pippo-BUR) è piaciuta; di certo è inferiore alla precedente "L'inferno di Topolino" ma io la reputo comunque una buona lettura. Capisco le perplessità sorte riguardo ad alcuni passaggi nella trama e al tipo di umorismo, che però io ho apprezzato proprio per il modo in cui Martina concepisce la storia, ovvero come il succedersi a ruota libera di eventi surreali, in una sorta di ipotetico gioco dell'assurdo, trasponendo nel fumetto Disney quanto espresso letterariamente nella Cantatrice calva di Ionesco. Se si inquadra la vicenda da questo punto di vista, essa è un gioiello. Infatti presenta alcune gag da antologia, tra cui Pippo che si crede il temibile gangster Joe Bomba e che fuma dinamite( un tabacco un po'...forte), i sette nani che gestiscono un laboratorio per le ricerche atomiche, la moneta forata data come pagamento dell'ingresso, i diavoletti all'interno del castello del terrore, Pippo che scrive la sua autobiografia... Tutte situazioni surreali che si susseguono senza una netta successione logica all'interno della trama, ma che proprio per questo le restituiscono una freschezza invidiabile dopo settant'anni. Martina mostra ancora delle incertezze nella gestione della trama, con i personaggi che non appaiono psicologicamente ben definiti, ma sembrano piuttosto maschere della Commedia dell'Arte che recitano seguendo un canovaccio su cui lo sceneggiatore va ad innestare continuamente nuove vicende, supportato da dialoghi musicali e fulminanti. Bioletto compie un lavoro egregio, praticamente perfetto in ogni particolare. In conclusione, sarà anche perché la prima volta che l'ho letta, sei anni fa, avevo nove anni e quindi ero maggiormente ingenuo e facile alla meraviglia, ma questa storia ha retto anche alle seguenti riletture, confermandosi ogni volta una piccola perla del fumetto Disney italiano.