Questa è presumibilmente la storia in cui Walsh critica più aspramente la sua patria.
Anzitutto la polizia torna, com’era caratteristica dei primi anni ’30, ad un ruolo negativo. Tuttavia, mentre i rappresentanti delle forze dell’ordine dell’epoca erano semplicemente sciocchi, vili oppure venivano tratti in inganno sull’identità del colpevole, qui la questione assume connotati più profondi.
Il primo agente che compare nella vicenda rifiuta – consapevolmente - di arrestare un pericoloso pluriomicida, lasciandolo a piede libero e impunito, mentre svolge efficacemente il proprio mestiere quando si tratta di multare un cittadino onesto, il quale resta senza protezione ne confronti del criminale. Si tratta dell’ennesima stoccata all’ipocrisia dilagante del tempo.
In seguito, quando la popolazione si sente minacciata e preme per l’intervento della polizia, essa, non potendo catturare il colpevole, decide di imprigionare qualcuno che non c’entra niente, in quella che può essere vista come una ricerca di un capro espiatorio per placare l’opinione pubblica. Lo stesso avveniva nei veri USA del Maccartismo, con l’unica differenza che in questo caso i perseguiti erano i presunti simpatizzanti sovietici.
Inoltre gli emarginati, non trovando altro posto nella comunità e non avendo niente da perdere, vengono attirati nelle spire del crimine e sfruttati a tal fine. I fantasmi rappresentano coloro che per lo stato non esistono, così come chi, in alcuni paesi del terzo mondo, non essendo registrato all’anagrafe non può vantare il riconoscimento di alcun diritto e viene schiavizzato senza scrupoli*; gli spettri, purchè con il certificato di nascita, posseggono anche quello di morte, dunque per quanto diversi dagli schiavi attuali, ricadono nella medesima situazione.
Si noti che, malgrado il governo non consideri questi reietti, pretende comunque che essi paghino le tasse (si veda la striscia con un ispettore fiscale che si reca da Topolino calcolare quanto Black Brian deve all’erario).
Ma soprattutto, mentre ufficialmente lo stato non sa e non si cura dei fantasmi, sotto sotto approva la loro condizione: il dottor Doom li asserve tramite regolare contratto, suggerendo così che la legge sia in combutta con chi lucra sulla pelle degli esclusi.
Infine lo stesso Topolino, per tornare a vivere nella società normale (rappresentata in questo caso da Minni), deve sottostare al conformismo che la governa: oltre a congedarsi con gli ectoplasmi dichiara la loro inesistenza, così come rinnega la vicenda appena vissuta.
Ho notato che in questo periodo gli argomenti trattati dalle varie storie cominciano a diventare meno espliciti, in un contrasto abbastanza netto rispetto alle prime opere del divino.
*Mentre scrivevo mi sono reso conto che si possono fare parallelismi anche con aspetti dei paesi cosiddetti civili o avanzati, non ultima l’Italia.