Dylan Dog # 280 - Mater Morbi (Roberto Recchioni, Massimo Carnevale)
Io di Dylan ho letto ben poco, nella mia vita.
Giusto 3 o 4 numeri che presi in prestito un'estate di alcuni anni fa nella biblioteca della mia città, per curiosità di leggere qualche avventura di un personaggio che conoscevo comunque di fama.
Poi più nulla.
Di Roberto Recchioni ho letto molto poco, praticamente solo i 4 numeri che compongono la miniseria Panini
David Murphy 911. E' stato subito amore con la scrittura del Rrobe, ma da allora non ho più avuto l'occasione di leggere nessun'altra opera dell'autore. Ciononostante ho preso a seguire con una certa attenzione il suo bel blog.
Detto questo, mi sono approcciato a questo numero per il nome dello sceneggiatore e perchè dal succitato blog avevo carpito quello di cui si sarebbe parlato in questo albo.
Il tema è la malattia. Un tema intrigante, interessante, che se usato bene può creare una signora storia a fumetti (come un signor romanzo, un signor film ecc). Un tema che spesso desta il mio interesse personale.
E' con queste "molle" che quindi mi sono approcciato a
Mater Morbi. E non me ne sono affatto pentito.
Recchioni riesce in modo decisamente mirabile a gettare in questa storia tutto il dolore che ha provato sulla sua pelle, tutte le riflessioni che ne sono scaturite di conseguenza, tutto quello che ha provato e che pensa sulla malattia. Lo fa facendo rivivere le sue esperienze a Dylan Dog, che riesce a incarnare perfettamente la vittima ideale di una malattia misteriosa. Più volte durante la lettura (e rilettura: l'ho già letto una seconda volta, il che non capita spesso) mi sono messo a pensare a come tutto sommato la storia poteva funzionare con qualunque altro personaggio, salvo i siparietti con Groucho. Ma non è del tutto vero: solo utilizzando un uomo abituato a scontrarsi quotidianamente con mostri e misteri, si poteva esplorare la spirale di paura e dolore derivata da un orrore che è dentro di te, che comanda il tuo corpo dall'interno senza che tu possa poi far molto per salvarti.
Tutti i pensieri sui medici, i pazienti, gli ospedali di Dylan, che scrive fedelmente nel suo diario, sono quasi piccoli aforismi, riflessioni che sono spesso molto condivisibili, come quella (bellissima) sulla distanza incolmabile tra i sani e i malati. Ma ovviamente il fulcro della storia è la rappresentazione di madama malattia, Mater Morbi: l'interpretazione che Recchioni ne dà (di lei in sè e per sè, dei suoi rapporti con l'umanità, la morte e con i medici - quasi come se ci fosse un patt segreto e raggelante tra questi e Mater Morbi) è decisamente affascinante e quasi disturbante, oltre che utile a gettare una veloce riflessione sull'eutanasia, argomento toccato appena senza avere pretese di denuncia sociale o altro, solo perchè era naturale parlarne in questo contesto.
Che poi Mater Morbi sia una donna bellissima e che l'accettazione della malattia da parte di Dylan (uno dei grandi "messaggi" che la storia lancia) passi
per il fare l'amore con la malattia stessa, sono segnali di stile della scrittura di Recchioni, che a me piacciono assai. Unico neo,
un ravvedersi tropo in fretta e facilmente di Mater Morbi, ma una velocizzazione che si può facilmente perdonare.I disegni di Carneavale sono letteralmente da sbavo: non posso essere un esperto di disegni di
Dylan Dog, ma l'indagatore dell'incubo mi sembra molto ben ritratto, così come tutti i comprimari e soprattutto come la fatale Mater Morbi. Applausi poi per le tavole che raccontano di flashback, disegnate con uno stile diverso, molto particolare e affascinante. Anche la parte visiva mi ha quindi molto piacevolmente colpito.
La malattia è un argomento doloroso. Come viene scritto nell'ottimo e completo editoriale di presentazione, per Recchioni questa è stata la stora più dolorosa da scrivere. Ma probabilmente anche una delle migliori dell'autore, che mi invoglia a cercare altre cose scritte da lui.
Credo che rileggerò spesso questa storia, mi ha appassionato, affascinato, fatto riflettere e anche fatto commuovere nelle ultime due tavole, finale stupendo dell'avventura.
E ora... fra qualche mese sarò pronto a ritornare nel mondo di Dylan Dog, dato che farò mio lo Speciale che uscirà nel 2010, dato il fior fiore di autori che ci lavoreranno e la tematica "sperimentale" con cui verranno trattate le 4 storie contenute. Ma nell'editoriale si parla di primavera, altrove di estate: quando dovrebbe uscire?