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Dylan Dog

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Brigitta MacBridge
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    Re: Dylan Dog
    Risposta #180: Martedì 10 Mag 2011, 15:04:24
    Magari leggendo qualche mio topic sul settimanale topolino, qualcuno se ne sarà accorto: in alcune storie mi incaponisco a evidenziare magari delel piccole sbavature, in altre che possono avere dei difetti anche più grandi mi lascio andare a giudizi più benevoli.
    Perché mi viene in mente una certa storia di Andrea Fanton? ;D ;)
    « Ultima modifica: Martedì 10 Mag 2011, 15:04:43 da Brigitta_McBridge »
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      Re: Dylan Dog
      Risposta #181: Martedì 10 Mag 2011, 16:31:51
      Perché mi viene in mente una certa storia di Andrea Fanton? ;D ;)
      Perchè è emblematica del mio modo di apprezzare un qualcosa (un fumetto in questo caso) ;) Brava che mi hai tirato fuori il giusto esempio!
      Mi rendo conto che è una storia strampalata come poche, con dei salti logici incomprensibili, con dei personaggi anche senza senso, eppure, nella sua balordaggine e per motivi che non riesco a esplicitare, ai miei occhi ha un fascino che ad esempio la storia di vitaliano (spero non passi da queste parti sennò si incacchia davvero!) sulle galline-dinosauri, pur molto più sensata, non ha.

      Vammi a capire! ;D
      « Ultima modifica: Martedì 10 Mag 2011, 17:57:42 da piccolobush »

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        Re: Dylan Dog
        Risposta #182: Mercoledì 11 Mag 2011, 00:38:48

        cosa ci si aspetta da una storia affichè questa risulti bella ai nostri occhi? Lasciando fuori i gusti personali, poichè propriom perchè del singolo non possono essere analizzati in  modo oggettivo.

        La domanda è davvero interessante e complessa e mi ritrovo anche in molte delle cose che ha detto Piccolobush… Io non sono assolutamente in grado di stimare quando una storia sia un capolavoro o quando non lo è, posso però dire con certezza quali sono quelle storie che mi hanno emozionato più di altre o semplicemente che mi sono piaciute di più…di solito quando mi appresto a leggere o guardare qualcosa cerco prima di tutto di godermelo senza pregiudizi iniziali, e dopo cerco dei parametri piuttosto soggettivi che in genere sono quelli che determinano se un  prodotto alla fine mi piace o no…Tenendo sempre conto appunto che le storie che riescono a “lasciarmi qualcosa”, qualunque essa sia, sono sicuramente quelle che poi mi troverò anche a rileggere più e più volte…. Per me i due elementi più importanti sono il “che cosa” viene raccontato e “il come” viene raccontato. A mio avviso dopo averci ragionato un bel po’ su non esiste una supremazia assoluta di un elemento al di sopra dell’altro, ma bisogna vedere come le due cose si amalgamano in quella data storia… Certo è che il “come” può fare davvero la differenza, parafrasando quello che ho letto su una lezione di fumetto, se dovessimo scegliere tra una storia bellissima, unica e originale raccontata con la stessa regia del Tenente Colombo o una storia banale, scopiazzata, inconcludente, ma raccontata con la regia de L’infernale Quinlan, credo che ognuno di noi potrà trovarsi un po’ in difficoltà…(o magari anche no, dipende). Quale delle due potrà creare il patto di complicità migliore? E appunto…. Vai a saperlo! Se lo sapessi sarei ricco, diceva quello là che scriveva…Per fortuna credo nel costruire storie la tecnica conti ma fino a un certo punto e che non esistano regole matematiche per ottenere un prodotto del genere e alla fine quello che fa la differenza è la mano e la sensibilità e l’abilità dell’autore, la passione e la competenza che mette nello svolgere il suo lavoro e che contagia alla lettura e si percepisce veramente come un di più…insomma l’apporto artistico che è difficile da decifrare o quantificare a parole ma colpisce ognuno di noi a lettura ultimata, e questo credo valga per qualunque prodotto artistico… Per me leggere un bel libro significa anche riuscire ad assaporare il modo, il tempo e l’ordine con cui il testo sceglie di rivelarci le sue pieghe nascoste… tutti elementi che hanno la funzione di accompagnarci lungo il percorso emotivo e narrativo che l’autore ha predisposto per noi…

        Parlando più in generale anche io apprezzo di più o cerco di apprezzare con tutte le forze le storie che hanno più sottotrame, una caratterizzazione dei personaggi non banale e più chiavi o diversi livelli di lettura (e qui si fa sempre l'esempio di asterix ehehe sfruttato varie volte nei discorsi qui sul forum anche da me.)..anche se magari capita spesso che faccia fatica a coglierli in un primo momento... :)

        Mi rendo conto che però di oggettivo alla fin fine ho detto ben poco... ::)



        « Ultima modifica: Mercoledì 11 Mag 2011, 00:42:54 da bacci88 »

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          Re: Dylan Dog
          Risposta #183: Mercoledì 11 Mag 2011, 11:26:51
          Io non sono assolutamente in grado di stimare quando una storia sia un capolavoro o quando non lo è, posso però dire con certezza quali sono quelle storie che mi hanno emozionato più di altre o semplicemente che mi sono piaciute di più…
          Come diceva non mi ricordo chi: "non capisco niente di arte moderna, ma so quello che mi piace e quello che no"

          Citazione
          raccontata con la stessa regia del Tenente Colombo
          Ohè! Cos'hai contro il tenete colombo? >:( ;)

          Citazione
          L’infernale Quinlan
          Beeeeeeeeeello!

          Citazione
          Per fortuna credo nel costruire storie la tecnica conti ma fino a un certo punto e che non esistano regole matematiche per ottenere un prodotto del genere e alla fine quello che fa la differenza è la mano e la sensibilità e l’abilità dell’autore, la passione e la competenza che mette nello svolgere il suo lavoro e che contagia alla lettura e si percepisce veramente come un di più
          Ecco questo passaggio è interessante, perchè mi capita a volte di percepire nei lavori di alcuni autori (potrei fare il nome di berardi ma lo sto già massacrando in privato quindi evito ;D) proprio delle regole matematiche, una sorta di sceneggiature scritte col pilota automatico. Per cui ti ritrovi alla fine con delle storie buone, inappuntabili ma che manca loro qualcosa, chiamiamola "anima" per usare un termine esagerato. E più questa impressione forte, minore sarà la probabilità che riprenda in mano quella storia successivamente.
          Poi è chiaro che anche quello dell'autore di fumetti è un lavoro, ha i suoi orari, le sue regole e forse l'idea degli autori mezzi artisti, mezze rockstar, che scrivono come possono e quando possono (vedi recchioni) preda di impulsi irrazionali è romantica e fa molto "personaggio" ma poco attinente alla realtà. Probabilmente la maggior parte di loro si mette lì al tavolo dalle otto di mattina alle 6 del pomeriggio da lunedì al venerdì come degli impiegati qualsiasi :P Ciò non toglie che in quelle otto ore potrebbero cercare di far qualcosa di più che seguire il manuale. Quando rileggo le storie di pezzin/cavazzano degli anni 70/80, percepisco chiaramente che i due giorgi sono i primi a divertirsi, me li vedo che si scompisciano mentre gli viene in mente una gag o una trovata assurda! Quando leggevo julia (ebbene sì! alla fine l'ho dovuta citare!) quelle storie ad un certo punto erano diventate fredde! Perfette, inappuntabili, ma senza emozioni (almeno a me non ne lasciavano). Ora mi viene in mente peter milligan, quasi rivoluzionario all'epoca di enigma e shade (ma nessuno può terminare la pubblicazione di questo?) e ora vivacchia senza infamia e senza lode. Nomi ce ne sarebbero tanti, ma non è che uno pretende sempre la storia epocale, basterebbe che si intuisse che l'autore c'ha messo un pò di passione e questo non accade sempre.
          Credo che gianfranco manfredi esprima molto bene questi concetti nel suo corso di sceneggiatura

          Citazione
          Parlando più in generale anche io apprezzo di più o cerco di apprezzare con tutte le forze le storie che hanno più sottotrame, una caratterizzazione dei personaggi non banale e più chiavi o diversi livelli di lettura (e qui si fa sempre l'esempio di asterix ehehe sfruttato varie volte nei discorsi qui sul forum anche da me.)..anche se magari capita spesso che faccia fatica a coglierli in un primo momento... :)
          Qua posso solo quotare :)

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            Risposta #184: Mercoledì 11 Mag 2011, 11:48:52

            Ohè! Cos'hai contro il tenete colombo? >:( ;)

            Io proprio niente, anzi mi piace da matti! Come la signora in giallo e ellery queen ;) In realtà è che come accennavo l'esempio non era proprio mio, ma di cajelli... per distinguere due diversi tipi di modo di narrare e di mettere in scena una storia mi pare che sia comunque piuttosto calzante :)

            Beeeeeeeeeello!
            Eheheh anche qui non posso che essere d'accordo!

            Ecco questo passaggio è interessante, perchè mi capita a volte di percepire nei lavori di alcuni autori (potrei fare il nome di berardi ma lo sto già massacrando in privato quindi evito ;D) proprio delle regole matematiche, una sorta di sceneggiature scritte col pilota automatico. Per cui ti ritrovi alla fine con delle storie buone, inappuntabili ma che manca loro qualcosa, chiamiamola "anima" per usare un termine esagerato. E più questa impressione forte, minore sarà la probabilità che riprenda in mano quella storia successivamente.[...]
             Nomi ce ne sarebbero tanti, ma non è che uno pretende sempre la storia epocale, basterebbe che si intuisse che l'autore c'ha messo un pò di passione e questo non accade sempre.
            Credo che gianfranco manfredi esprima molto bene questi concetti nel suo corso di sceneggiatura

            Anche qui la penso allo stesso modo, e capita spesso di avere queste sensazioni leggedo molti fumetti... anche lì è difficile capire quanto in quel caso sia io che mi pongo con più freddezza rispetto alla storia, o quanto effettivamente questa sia stata scritta col pilota automatico... ecco perché prima di criticare qualcosa cerco sempre di capire bene quello che sto leggendo e tutto ciò che riesco a cogliere nei dintorni, perché sicuramente sarebbe più facile fermarsi a un primo giudizio negativo e bella lì... ma mi sembrerebbe poco corretto nei confronti di chi scrive e anche nei confronti di me stesso...Sarà una cavolata ma la vedo così... poi, oh, ne ho lette di ciofeche sulle quali non cambio opinione! ;D
            Darò un occhiata al manuale che hai linkato, lo conoscevo ma non ho mai cominciato a leggerlo...

            Ecco, l'esempio dei "due Giorgi" è ottimo per capire quello che dicevo prima, quando stesura e la realizzazione di una storia va aldilà di un semplice lavoro, ma c'è proprio dentro la passione, e da fuori si vede proprio!

            L'argomento é interessante e quasi sarebbe bello aprire un altro topic perché qui si sta parlando di tutto tranne che di DYD ehehehe
            « Ultima modifica: Mercoledì 11 Mag 2011, 11:50:40 da bacci88 »

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              Risposta #185: Mercoledì 11 Mag 2011, 11:58:05
              Secondo te in berardi non è anche una cosa voluta? Cioè, da quello che so io anche se ho letto pochissimo, la scelta di avere disegnatori o disegnatrici con stili tutti molto simili anche se molto bravi, la griglia della pagina rigidissima, la ripetizione di temi e altri elementi simili potrebbero far pensare a prima vista che questa freddezza sia spesso proprio ricercata...Leggevo qualcosa di simile su una opinione di Harry dice... di qualche tempo fa...
              « Ultima modifica: Mercoledì 11 Mag 2011, 12:01:58 da bacci88 »

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                Risposta #186: Mercoledì 11 Mag 2011, 14:33:13

                Io proprio niente, anzi mi piace da matti! Come la signora in giallo e ellery queen ;) In realtà è che come accennavo l'esempio non era proprio mio, ma di cajelli... per distinguere due diversi tipi di modo di narrare e di mettere in scena una storia mi pare che sia comunque piuttosto calzante :)
                Sì, l'avevo capito, volevo solo scherzare ;)

                Citazione
                Secondo te in berardi non è anche una cosa voluta? Cioè, da quello che so io anche se ho letto pochissimo, la scelta di avere disegnatori o disegnatrici con stili tutti molto simili anche se molto bravi, la griglia della pagina rigidissima, la ripetizione di temi e altri elementi simili potrebbero far pensare a prima vista che questa freddezza sia spesso proprio ricercata
                Beh, a 'sto punto usciamo allo scoperto, visto che con nubulina ne stiamo discutendo da ieri!
                Per quel che ne so io, in berardi non è semplicemente voluta ma è proprio il suo modo di lavorare. Fu lui a dire, non ricordo se in qualche vecchia posta o dove, che il suo lavoro era quello di un qualsiasi impiegato, si metteva al tavolo la mattina, pausa pranzo e poi fino a sera e sempre in quell'occasione smitizzò il concetto di autore di fumetti che hanno in molti (e che avevo anche io prima che lui mi facesse perdere l'innocenza :P), dell'artista.
                Ovvio che non saranno tutti così (pratt non mi dava proprio quest'idea per dirne uno), però non dubito che lo sia la maggior parte e non bisogna neanche stupirsene.
                Ciò non toglie che, pur non avendo la sregolatezza, non si possa avere almeno di tanto in tanto un po' di genio.
                Le avventure di julia, finchè le ho seguite, non erano brutte anzi. Epurate di una retorica che a volte sembrava eccessiva, erano non solo intrattentimento ma anche spunto di riflessione sul mondo. Però, quel modo di narrare un po' manieristico e i personaggi troppo stereotipati, alla lunga mi hanno annoiato. Nubulina suggeriva che col tempo sia prevalsa la voglia di berardi di farne un'icona per quel pubblico femminile che nel fumetto ha pochi riferimenti e penso sia un'interpretazione corretta. Fatto sta che ho comincitao questo messaggio prima di pranzo, l'ho interrotto due volte, l'hoo ripreso ora a pancia piena e non so più cosa volessi dire.
                Amen
                 ;D

                Mercè di me

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                  Re: Dylan Dog
                  Risposta #187: Mercoledì 11 Mag 2011, 14:48:25
                  Secondo te in berardi non è anche una cosa voluta? Cioè, da quello che so io anche se ho letto pochissimo, la scelta di avere disegnatori o disegnatrici con stili tutti molto simili anche se molto bravi, la griglia della pagina rigidissima, la ripetizione di temi e altri elementi simili potrebbero far pensare a prima vista che questa freddezza sia spesso proprio ricercata...

                  per essere voluta è voluta

                  che poi sia cosa buona o meno, è tutto un altro paio di maniche

                  personalmente non amo le cose eccessivamente limitanti... le potenzialità espressive del fumetto sono enormi!!! vedere un Will Eisner per credere  :)


                  "Remember: when people tell you something's wrong or doesn't work for them, they are almost always right. When they tell you exactly what they think is wrong and how to fix it, they are almost always wrong." - NG

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                    Re: Dylan Dog
                    Risposta #188: Mercoledì 11 Mag 2011, 15:14:34
                    a me non dispiacciono a priori le situazioni molto costrette, ma Julia è davvero troppo...come ha già anticipato Piccolobush all'inizio secondo me c'era una volontà diversa da parte dell'autore, il quale dice sempre in quella sottospecie di posta che c'è in seconda si copertina che i personaggi vivono di vita propria dopo che il creatore li ha fatti nascere, ma, insomma, Julia avrebbe dovuto fare profili come consulente della procura e sottolineo consulente non come un agente dell' FBI... era intreressante per quello, era bello perchè doveva essere un lavoro di concetto... poi, secondo me, la Bonelli ha visto che a tirare erano le donnine emancipate che si rivedevano in lei, sola a trentacinque anni, in cerca del grande amore, ma circondata da uomini inetti o comunque non all'altezza, con una sorella lontana e con l'unica compagna una gatta....ma lei è piena di ideali, ha una doppia carriera e in qualche modo a rinunciato a tutto per quella.... insomma a mio avviso è una che ha potuto studiare quanto ha voluto perchè è vero che le sono morti i genitori a tre anni, ma è anche vero che i nonni le hanno fatto da mamma e da babbo, pieni di soldi, la sorella strabella se ne è andata lontano a fare la modella, la nonna l'ha spedita in un ospizio e la casa gliela tiene a posto la governante che le fa anche da mangiare.. insomma se ci si mette anche che vuol fare la donnina in carriera... mi sto chiedendo perchè lo compro... perchè spero che torni ad essere il fumetto che era... quello in cui lei faceva i profili e l'assassino o il serial killer si trovave in modo deduttivo..... ma temo che ormai non tornerà più...
                    « Ultima modifica: Mercoledì 11 Mag 2011, 15:16:17 da Nebulina »

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                      Re: Dylan Dog
                      Risposta #189: Giovedì 12 Mag 2011, 10:47:37
                      Sì, l'avevo capito, volevo solo scherzare ;)

                      Beh, a 'sto punto usciamo allo scoperto, visto che con nubulina ne stiamo discutendo da ieri!
                      Per quel che ne so io, in berardi non è semplicemente voluta ma è proprio il suo modo di lavorare. Fu lui a dire, non ricordo se in qualche vecchia posta o dove, che il suo lavoro era quello di un qualsiasi impiegato, si metteva al tavolo la mattina, pausa pranzo e poi fino a sera e sempre in quell'occasione smitizzò il concetto di autore di fumetti che hanno in molti (e che avevo anche io prima che lui mi facesse perdere l'innocenza :P), dell'artista.
                      Ovvio che non saranno tutti così (pratt non mi dava proprio quest'idea per dirne uno), però non dubito che lo sia la maggior parte e non bisogna neanche stupirsene.

                      Piccolobush, la smitizzazione continua: ;)
                      Proprio in questi giorni ho letto il n. 24 delle opere di Pratt che uscirono un anno or sono.
                      Sono riportate alcune risposte di Pratt su dubbi e domande varie, e a proposito dell'ispirazione dice: "Il punto di partenza può essere qualsiasi cosa: un libro, un film, una conversazione, una frase sentita. Dopodichè prendo dei libri, li guardo, trovo delle cose, faccio una sintesi, costruisco la mia storia. All'inizio di una storia ci sono otto secondi di ispirazione e poi otto ore di lavoro al giorno, come qualsiasi impiegato."

                      "Sempre, tra le tante sofferenze che attendono il giudice giusto, vi è anche quella di sentirsi accusare, quando non è disposto a servire una fazione, di essere al servizio della fazione contraria."

                      Piero Calamandrei - "Elogio de

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                        Re: Dylan Dog
                        Risposta #190: Giovedì 12 Mag 2011, 12:40:49
                         :D  Povero piccolobush preso a badilate!!!

                        *

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                          Re: Dylan Dog
                          Risposta #191: Giovedì 12 Mag 2011, 14:44:37

                          Piccolobush, la smitizzazione continua: ;)
                          Proprio in questi giorni ho letto il n. 24 delle opere di Pratt che uscirono un anno or sono.
                          Sono riportate alcune risposte di Pratt su dubbi e domande varie, e a proposito dell'ispirazione dice: "Il punto di partenza può essere qualsiasi cosa: un libro, un film, una conversazione, una frase sentita. Dopodichè prendo dei libri, li guardo, trovo delle cose, faccio una sintesi, costruisco la mia storia. All'inizio di una storia ci sono otto secondi di ispirazione e poi otto ore di lavoro al giorno, come qualsiasi impiegato."

                          Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!
                          E berardi vince su tutta la linea!
                          Però c'era un'intervista di pratt in cui diceva (vado a memoria): "credo che il mio sia il lavoro più bello che esista, posso andare in giro per il mondo continuando a lavorare, non ho bisogno d'altro che di un'asse di legno dove appoggiarmi e di un ufficio postale da cui spedire le tavole e ritirare del denaro" (dal libro "il desiderio di essere inutile" probabilmente).
                          Uff! Beh, magari la tua frase era del periodo in cui lavorava in argentina o comunque prima di diventare famoso, poi divenuto una celebrità ha cominciato a godersi la vita ;D

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                            Re: Dylan Dog
                            Risposta #192: Giovedì 12 Mag 2011, 15:06:37
                            "credo che il mio sia il lavoro più bello che esista, posso andare in giro per il mondo continuando a lavorare, non ho bisogno d'altro che di un'asse di legno dove appoggiarmi e di un ufficio postale da cui spedire le tavole e ritirare del denaro" (dal libro "il desiderio di essere inutile" probabilmente).

                            Riflettendo bene, non è incompatibile con il fatto di dover lavorare otto ore al giorno...Lo si può fare in qualunque luogo del mondo. ;D
                            "Sempre, tra le tante sofferenze che attendono il giudice giusto, vi è anche quella di sentirsi accusare, quando non è disposto a servire una fazione, di essere al servizio della fazione contraria."

                            Piero Calamandrei - "Elogio de

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                              Re: Dylan Dog
                              Risposta #193: Giovedì 12 Mag 2011, 15:15:15
                              perchè spero che torni ad essere il fumetto che era... quello in cui lei faceva i profili e l'assassino o il serial killer si trovave in modo deduttivo..... ma temo che ormai non tornerà più...

                              come fa a tornare quello che è stata inizialmente? l"evoluzione" del personaggio ha preso ben altra piega

                              ahinoi

                              "Remember: when people tell you something's wrong or doesn't work for them, they are almost always right. When they tell you exactly what they think is wrong and how to fix it, they are almost always wrong." - NG

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                                Re: Dylan Dog
                                Risposta #194: Giovedì 12 Mag 2011, 16:59:54
                                ahinoi
                                Benvenuto nel club!
                                Prossimo obiettivo, una petizione ;D

                                 

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