Mi son letto uno dietro l'altro gli ultimi due numeri di dylan. Impressioni contrastanti.
Sulla pelle: ho fatto una fatica enorme per terminare la lettura, non tanto per la storia in sè, che non è nulla di particolare, ma per i disegni di dall'agnol. Io lo ricordo fin dai tempi de "l'uccisiore di streghe" e trovavo il suo tratto perfetto! Era uno dei miei preferiti. Poi col tempo è andato un po' cambiando ma restando sempre riconoscibile. Ora mi si presenta con uno stile che davvero non mi è piaciuto.
Sarà che non capisco l'arte, ma è stata veramente un impresa seguire la storia, cercare di capire cosa c'era disegnato. A tratti mi sembrava di fare il test di rorschach, macchie di inchiostro in cui dovevo cercare di indovinare cosa era raffigurato!
Boh, diciamo che sono ignorante, ma la prossima volta sfoglio prima e poi decido se comprarlo!
I sonnambuli: praticamente un "gli uccisori 2" fatto e finito. Sembra proprio di leggere una storia di 30 anni fa, anche le battute di groucho hanno più o meno la stessa età se non di più ("groucho, sei qui?", "no. E non sono nemmeno quo o qua"
), stessi meccanismi identici ripetuti pari pari, l'indagine a braccetto con bloch, la bella che è poi colpevole, con tanto di doppio finto finale.
Peccato che manchi tutta la carica sovversiva (ipocrisie e perbenismo messi alla berlina) e al tempo stesso dissacrante (lord wells) che aveva la storia di 30 anni fa.
Questa non è davvero nulla, una storia scritta col pantografo, un tentativo di ripetere solo la facciata di quelle storie, dimenticandosi delle vere caratteristiche per cui sono invece diventate dei classici