La notizia che il gigante di dd non ci sarà più, scomparso insieme a quelli di mm e zagor, mi spinge a fare alcune considerazioni sulle uscite speciali di bonelli.
Il problema è che queste, generalmente, di speciale non hanno nulla: la gran parte non si distingue dal resto della produzione regolare.
Vale per gli albi "centenari" che, esclusi alcuni albi di mm, sono delle semplici storie colorate.
Vale per molti speciali che, al 90%, sono soltanto storie più lunghe (o più corte nel caso di zagor!).
Vale per i giganti, storie in grande formato ma niente più o per i maxi, di fatto solo un modo per incrementare fittiziamente la periodicità della serie regolare o per smerciare roba avanzata (come nel caso dei mm bis).
E non sono molto diversi nemmeno gli ultimi arrivati, gli albi a colori di tex e zagor.
E' chiaro che il colore di per sè è un evento su un albo bonelli, però diciamo che per speciale io intendo qualcosa di un po' diverso.
Infatti gli unici che ho trovato riusciti sono stati solo i capostipiti delle varie tipologie:
- il texone ha una sua identità fin quando rimane come bonelli l'aveva pensato, cioè come la possibilità di vedere all'opera in bonelli, disegnatori che sono lontani da questo tipo di fumetto: i texoni di buzzelli, magnus, milazzo, kubert, al di là dei testi non sempre felici, restano delle perle. Mi hanno convinto molto meno quando sono diventati una sorta di premio alla carriera, facendovi approdare artisti meritevolissimi, come galep, ticci, civitelli, che si vedono (o si vedevano) tutti i mesi; gli altri giganti (mm, dd, zagor) non aggiungono nulla alla serie regolare;
- gli speciali sono un altro equivoco. La formula originale è targata castelli/mm e non è un caso che è l'unico, a mio parere, a funzionare davvero (anche se ora dopo quasi trent'anni, comincia a mostrare la corda!). Primo perchè castelli ha avuto l'intuizione di creare appositamente per quella collana, una sorta di spin-off, con ambientazioni e personaggi che sono stati per molto tempo esclusive di questa collana. Poi per l'abbinamento con gli albetti, che all'epoca trattavano argomenti comunque difficili da reperire per i non appassionati, a differenza di quelli di zagor o mister no le cui informazioni si trovavano su dei semplici libri di storia o simili. Ed è ancora grazie alle peculiarità del personaggio e delle tematiche che la formula albo+libretto sopravvive ancora, quando quelli delgi altri personaggi sono spariti dopo aver tentato invano nuove vie (tipo gli albetti dedicati alle spalle);
- dd color fest: tra gli albi a colori mi sembra l'unico con una motivo di esistenza. Anche qui la forza è data dalle caratteristiche del personaggio che permettono di scrivere storie impensabili per altri come tex o zagor. Finora come qualità è stato un po' altalenante, ma è l'unico tra le uscite a colori a dare qualcosa di più.
Tutto questo per dire che spero che la nuova dirigenza in bonelli, decida di dare alla parola "speciale" il giusto significato, per non sprecare, annegando nella banalità, quelle che sono le potenzialità offerte dai vari formati