Ma invece del numero nuovo non parla nessuno?
Io ho saltato i due precedenti, ma questo me lo sono comprato e non me ne sono affatto pentito... anzi!
Dylan è ormai allo stremo, ossessionato dalle troppe sconvolgenti novità che si sono abbattute sulla sua vita negli ultimi mesi: Bloch in pensione, il suo sostituto Carpenter che non lo sopporta, John Ghost, la ragazza innamorata di lui che voleva punirlo... tante situazioni che hanno colpito l'Indagatore dell'Incubo sul personale, minandone la tranquillità e la sanità mentale.
La storia di Paola Barbato è un lungo declino verso il baratro della follia, dell'isolamento, della perdita di riferimenti sociali e più generalmente della speranza. Dylan è allo sbando, preda di allucinazioni visive che lo assalgono. Qui c'è da complimentarsi con Raul e Gianluca Cestaro, che hanno disegnato bellissime tavole in grado di cogliere l'inquietudine di quanto il protagonista vede attorno a sé, senza sfociare in un'estetica puerile o irreale, ma dando al tutto una connotazione grottesca che rende anche le visioni più assurde credibili e inquietanti.
Inquietante è l'aggettivo migliore anche per la sceneggiatura della Barbato: più che mostri o strane apparizioni, è lo scontro con le difficoltà della vita quotidiana in vero orrore che ci schiaccia senza tregua (da quel che so, d'altronde, è la formula che utilizzava spesso Tiziano Sclavi stesso), e vedere Dylan sopraffatto da questa situazione appare disturbante, anche per il lettore che non è un lettore fedele della testata.
Vedere poi le ultime due tavole che, anche quando tutto sembra essersi risolto, ribaltano la prospettiva per rimettere tutto in discussione e per aprire tutto un universo narrativo di possibilità che non può essere ignorato ma che necessariamente troverà uno sviluppo nei prossimi mesi, fa apprezzare ancora di più un numero che si pone tra i migliori (se non il migliore) di questa Fase 2 della rinascita del personaggio.