Ma certamente, tanto più che siamo in un Texone. Sono però i volti di Breccia in sé che contestiamo, non il loro essere "poco uniformi alla serie". Ho comprato l'albo e devo dire che il rammarico per questi volti (e il peggiore è quello di Tex, senza dubbio) è commisurato all'altezza celestiale di tutto il resto. La tavola finale, benché curatissima, è un mostro di inespressività; quel Tex potrebbe pensare al destino dei Modoc come alla caccia al bisonte.
Sulla serie regolare contesterei anche un eccessivo muscolarismo del personaggio, ma qui no perché come detto in un Texone si può passar sopra un'interpretazione personale del personaggio (che poi ormai spadroneggia un po' anche sulla serie regolare, va detto).
Insomma viene da chiedersi: costava molto dare ai volti la stessa completezza (e carisma, anche) di quello del generale Canby?
Tutto il resto è grandioso: dalle grotte ai boschi ai vestiti degli indiani, alla nebbia, alla rappresentazione dei flashback, all'onnipresente gufo. Davvero un Texone che resterà nella memoria.
Anche la sceneggiatura è molto valida; il soggetto poteva essere più ricco, ma quel che c'è non delude, e non è per niente scontato (per una volta). La figura di Capitan Jack è diversa da
tutti i capi indiani visti finora; davvero ben strutturata, sicuramente più di tutti gli altri personaggi faraciani (in Tex, ovviamente; fuori da Tex Rock Sassi rimane imbattuto). E si può dire, credo, che questa sia la migliore di Tito, finora, con
Evasione e
L'uomo di Baltimora (superiore ad entrambe, probabilmente). Certo si ha sempre l'impressione, in alcuni punti (ma solo in alcuni punti, questa è la novità), di un certo meccanicismo: la rissa iniziale è completamente non funzionale alla storia, i bang bang aah si ripetono per pagine come un copia e incolla da un fantomatico "canone texiano"... Invece l'atmosfera della storia è maestosa, in vari punti inedita e decisamente accattivante. Spiace solo che
Tex e Carson facciano un'altra volta massacro di indiani; Bonelli o Nizzi avrebbero condotto la cosa in maniera molto meno punitiva e più "eroica". Ma questa è un po' una fissazione mia che si trascina già da varie storie.
E va anche detto che l'approccio di Faraci è in questo senso certamente più realistico.