In occasione della sua ristampa sul numero di questo mese dei Grandi Classici Disney, ho pensato di riprendere questo topic, fermo da più di un decennio, per condividere il mio pensiero su "Topolino e il Campionissimo".
Non è una storia di ampio respiro in termini di lunghezza, non è divisa in più puntate ma, a mio parere, è di una bellezza straordinaria.
Quello che più mi colpisce di questa storia è l'abilità e la pura Maestria con cui Scarpa riesce a tratteggiare il rapporto di amicizia vera, profonda e sincera tra Topolino e Pippo, vale a dire il "campionissimo" del titolo.
La storia si svolge nel mondo della boxe in cui Topolino spinge il suo amico a farne parte per cercare di "scaricare" in un ambiente adatto l'incredibile e sovrumana forza che ha acquisito e che lascia tutti di stucco.
Bellissime le sequenze iniziali che provano la forza stupefacente di Pippo, il quale riesce a sfondare la macchina di Topolino solamente all'atto di "saltare" sulla vettura, ad aprire la porta di casa del suo amico chiusa a chiave semplicemente tenendo la maniglia e ancora a zittire tutti coloro che poco prima, in palestra, ridevano del suo fisico gracilino e che poi ammutoliscono solo a vedergli "indossare" i guantoni.
Ma la scena che mi ha fatto più divertire è senza dubbio quella in cui il "campionissimo", involontariamente, colpisce Topolino con una forza tale da farlo volare dalla finestra, mettendolo letteralmente k.o. con tanto di balloon di pensiero a descrivere perfettamente il suo abbattimento fisico.
Ma, oltre a tutti i momenti simpatici e divertenti, oltre alle dinamiche sportive ed agonistiche in cui si muovono i nostri e soprattutto Pippo, come ricordavo poco sopra, è proprio il rapporto tra i due amici di sempre che costituisce il fulcro della storia e che ne rivela la profonda bellezza.
È sempre emozionante per me vedere quella vignetta in cui un Pippo più che mai affranto, steso a terra sul ring, pensa a quale fine abbia potuto fare il suo più caro amico e poi lasciarsi travolgere dall'impatto emotivo e pieno di bellezza del momento in cui il campionissimo si rialza e restituisce ciò che gli spetta al suo avversario (e soprattutto a qualcun altro) e vedergli stringere con tanto affetto e calore umano il dolce Topolino.
Sono solo 32 pagine, è vero...
Ma mi hanno trasmesso talmente tanto che non faccio fatica a definirla una delle storie del Maestro che più porto nel cuore e che più mi hanno dato a livello di coinvolgimento emotivo e di trasporto.
Un piccolo, Grande, capolavoro di quel Maestro che è (perché per me vive tutt'ora nel cuore degli appassionati e nella bellezza delle sue storie) Romano Scarpa.