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Topolino e la macchina Toc-Toc

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valsedre
Pifferosauro Uranifago
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PolliceSu
    Topolino e la macchina Toc-Toc
    Sabato 5 Giu 2010, 00:06:53
    Come giudicate questa storia?Io non l'ho mai letta ma so che è la prima apparizione di Zio Sfrizzo.

      Re: Topolino e la macchina Toc-Toc
      Risposta #1: Lunedì 7 Giu 2010, 19:01:34
      Come giudicate questa storia?Io non l'ho mai letta ma so che è la prima apparizione di Zio Sfrizzo.
      Storia bellissima. Walsh e Gottfredson propongono una toccante cacalcata tra varie epoche grazie alla macchina Toc-Toc di zio Sfrizzo (bel personaggio). Ne risulta una storia carica di magia e anche di umorismo che sopratutto nel mondo del futuro introduce una carica di patos e di terrore del "mondo che che verrà" davvero notevole. Disegni di Gottfredson non nel suo periodo migliore imho che è inutile dire che sono comunque una gioia per gli occhi.
      Risultato finale bellssimo ma non a livelli "capolavorosi".
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      alec
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        Re: Topolino e la macchina Toc-Toc
        Risposta #2: Lunedì 7 Giu 2010, 20:15:16
        Geniale anche nelle trovate.  Non è la solita macchina del tempo, ma un piccolo aggeggio da polso, molto "ventunesimo secolo". Appena azionato, Mickey si ritrova...in ghette e palandrana! (manco fosse $crooge).  Formidabile la sequenza dei gladiatori.  Come sempre in Walsh, i potenti di ruolo trattano il protagonista con molto riguardo, per poi destinarlo ad una brutta fine.  E' questa una caratteristica, paradossalmente comica ed inquietante , che rende l' Autore irresistibile, di certo superiore ai pur bravissimi Osborne e De Maris.  Storia non troppo celebre, che meriterebbe ben altra fama.
        « Ultima modifica: Lunedì 7 Giu 2010, 20:18:06 da alec »

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        nidice
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          Re: Topolino e la macchina Toc-Toc
          Risposta #3: Domenica 27 Giu 2010, 12:29:41
          storia molto carina e ricca di umorismo, trovo geniale la ricostruzione dell'antica Roma dove per una minima cosa si viene mandati in pasto ai leoni, persino se non si gradisce il cibo.

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          Maximilian
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            Re:Topolino e la macchina Toc-Toc
            Risposta #4: Venerdì 20 Nov 2020, 20:57:50
            E’ una delle vette più alte toccate dall’incommensurabile.

            Mentre la prima parte mostra una tirannide, con caratteristiche tipiche dell’autore, nella seconda le aspettative del lettore vengono ribaltate con l’introduzione di una società utopica. Si potrebbe immaginare che in un tale contesto la satira venga meno… e invece avviene il contrario, in quanto essa è tra le più graffianti (benchè meno esplicita) della produzione walshana.
            Da essa si arguisce l’incapacità dell’uomo ad autogovernarsi, poiché lasciato a sé stesso è destinato ad avviarsi all’autodistruzione. Ogni  forma di governo, monarchico, repubblicano o di altra natura presenta disfunzioni, lotte ed iniquità; l’unico modo per raggiungere pace e giustizia consiste nel rinunciare al proprio libero arbitrio e lasciarsi guidare da esseri superiori. I fiori rappresentano la purezza perché privi di un qualunque difetto o debolezza umana.
            Tuttavia, sebbene il sistema funzioni, alcuni elementi fanno sospettare che l’idillio non durerà eternamente. Il sovrano è illuminato, ma Petunia presenta indiscutibilmente tratti crudeli: evolvendosi nella loro condizione attuale (fino a divenire di fatto persone) hanno acquisito non solo l’intelligenza ma anche (almeno alcuni di questi) qualità negative tipiche degli esseri  umani. Un secolo è bastato perché nascesse un fiore malvagio, quanto tempo ci vorrà perché invidia e prevaricazioni germoglino in tutta la società? A questo punto l’umanità si troverà al punto di partenza, con l’aggravante di trovarsi dominato da una razza potenzialmente dispotica.

            Inoltre il destino riservato a Giacinto e fidanzata è tra le cose più poetiche e commoventi che abbia mai letto.
            I fiori di questa storia sono uomini de facto: parlano, ragionano, abitano in edifici e (a parte camminare) vivono come persone. Ma quando giungono nella nostra epoca perdono il dono della favella: probabilmente esisteva qualcosa (un componente nell’aria, un marchingegno) che li manteneva capaci di ciò. Sparita questa condizione, si insinua il dubbio che insieme alla parola essi si vedano rimosse tutte le facoltà umane e diventino semplici fiori. Mi è venuto da pensare a coloro che da un certo punto sono costretti a vivere in stato vegetativo…
            Non è chiaro se i malcapitati siano contenti della loro condizione. Il loro sorriso sembra indicare di sì, tuttavia ora, nel ventesimo secolo, non è più garantita la mobilità dei muscoli facciali. Nel caso accettiamo questa interpretazione, ammettiamo quell’abbraccio l’ultimo atto volontario prima di sprofondare nell’inconscio e che accettino la perdita di tutta la propria umanità pur di restare l’uno accanto all’altra.
            E Topolino dimostra tutta la sua sensibilità nell’atto finale.

            E’ incredibile che una mente umana abbia potuto concepire tutto ciò.

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            Maximilian
            Dittatore di Saturno
            PolliceSu

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              Re:Topolino e la macchina Toc-Toc
              Risposta #5: Domenica 15 Ago 2021, 19:48:29
              Magistrale il modo in cui Topolino tiene a bada Sfrizzo, mostrandogli "una delle sue invenzioni". L'idea verrà ripresa nel finale, con tanto di individui simili a gangster assoldati per fare la guardia allo scienziato.

              Nel secondo viaggio, viene imbastita una scena di azione avvincente e divertente, in cui il protagonista ha la meglio sfruttando cosa all'epoca non esistenti e non conosciute (arti marziali ed elettricità).
              E mentre i gladiatori litigano fra loro, lui dice pure: "Ehi. Ma guardate che dovreste combattere con me."

              Quando i nostri fuggono, un soldato grida una delle battute più esilaranti di sempre (peccato che in italiano - ma forse anche in qualunque altra lingua- non si possa rendere): "Begorrah! Tis the law they're breaking!"

              Sempre riguardo all'episodio romano, è da notare una nota di cinismo. L'antagonista non solo non viene punito per i suoi misfatti, ma l'intervento dell'eroe non lo ferma nè ne riduce il potere. Flabbus continua a tiranneggiare esattamente come prima. L'unico cambiamento è la perdita delle danzatrici, ma in ogni caso aveva deciso di liberarsene, quindi la cosa non tange più di tanto.
              Non conosco storie precedenti con esempi del genere: il cattivo, anche se riusciva a farla franca veniva fermato nei suoi propositi e, almeno temporaneamente, la minaccia che rappresentava veniva allontanata.

              Un'altro elemento che mi ha colpito è stata la reazione di Topolino quando gli parlano della residenza dell'imperatore del futuro. "Un'isola nello spazio?" chiede, con genuina meraviglia come quella di un bambino quando scopre qualcosa di nuovo. E mi sembra di sentire la sua voce, simile ad uno squittio, fata piccola per lo stupore.
              Nonostante ne abbia viste tante - e incredibili - il personaggio non perde mai la capacità di sorprendersi.
              Forse questo è uno degli aspetti che me lo fanno più apprezzare: vive tante avventure, ma ogni volta, per certi versi, si emoziona e la vive così intensamente come se fosse la prima. E ciò, malgrado l'esperienza accumulata, lo mantiene un personaggio giovane.

               

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