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Artibani/Camboni

Nonostante la lessi per la prima volta in diretta non la ricordavo affatto, e oggi ho avuto davvero l'impressione di leggerla per la prima volta.
Un vero gioiellino di quel Maestro di Artibani, con Tip & Tap utilizzati splendidamente e un Plottigatt dei migliori. Ad averla riscoperta la settimana scorsa l'avrei probabilmente ricordata nel girone topesco del sondaggio.

Anche i disegni di Camboni sono ottimi, e non nego che il suo tratto mi piaccia infinitamente di più quando i soggetti sono i Topi invece dei Paperi.


Se non l'avete ancora letta, fateci un pensierino e recuperatela, che tra il Topo e la ristampa sul Big non è difficile da trovare.

Sì, me la ricordo come una bella storia, anche se dovrei dare una rinfrescata.
Se non sbaglio ci sono pure delle citazioni a Barks e Gottfredson.

Tra l'altro, letta sul Topo, che è veramente un buon numero, fa la sua figura.
 

Sì, me la ricordo come una bella storia, anche se dovrei dare una rinfrescata.
Se non sbaglio ci sono pure delle citazioni a Barks e Gottfredson.

In effetti c'è un certo Carl Floyd...

Se non sbaglio c'è del metafumetto, quando la lessi avevo nove anni e non ci capii assolutamente niente

Sicuramente una delle storie più singolari che abbia mai letto. Artibani realizza una trama audace ma ben riuscita e Camboni non delude ai disegni. Da rivalutare. Voto: 8,5.

Anch'io dovrei rileggerla, la lessi da piccolo e pure io non la capii del tutto, mi piacque ma la trovai strana...

Ottima prova di Francesco Artibani, con una storia di ambientazione topolinese che mi ha saputo coinvolgere bene dalle prime pagine della vicenda mediante il racconto di un fatto che ha da subito catturato il mio interesse: la scomparsa di Topolino.
Sono d'accordo con quanto detto da Paperinika nel messaggio di apertura del topic riguardo alle calzanti caratterizzazioni dei nipotini e del malvagio Plottigat che, per una volta, agisce in solitaria senza essere spallato dal cugino Gambadilegno.
Mi è piaciuto molto il piglio sveglio, attivo e pimpante che assumono Tip e Tap nel mettersi a fare delle ricerche in proprio (dimentichi degli ammonimenti del Commissario Basettoni) al fine di ritrovare e riportare a casa sano e salvo il loro amato zio Topolino, ed allo stesso modo ho apprezzato l'essenza metafumettistica del racconto che non era per niente facile da costruire vista la singolarità della situazione in cui è coinvolto il Topo dalle grandi orecchie.
Oltre ai momenti di tensione per le sorti di Topolino, alla determinazione ferrea di Tip e Tap, al sapore della vendetta pregustata da Plottigat, la storia dedica anche uno spazio a quel mondo delle "nuvole parlanti" che viene richiamato espressamente già a partire dal titolo.
E, riguardo al focus sul "dietro le quinte" della produzione di un fumetto devo dire che non ho trovato questa parte fuori-luogo né pretestuosa.
Per quanto abbia una funzione chiaramente didattica e di informazione su quali siano i processi di base nella creazione di una storia a fumetti, l'ho letta con piacere e si è andata ad amalgamare bene con la risoluzione della paradossale vicenda in cui è stato catapultato Topolino.

I disegni di Silvio Camboni sono altrettanto ispirati e supportano in maniera espressiva e molto gradevole dal punto di vista grafico un racconto che sa farsi ricordare ed apprezzare anche a distanza di anni dalla prima lettura!