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Storia del 1963 scritta dai fratelli Barosso e disegnata da Carpi:
 http://coa.inducks.org/s.php?c=I+TL++422-A
Josè Carioca e Panchito raggiungono a Paperopoli l'amico Paperino, con cui formano un trio musicale subito ingaggiato da Paperone.
Rapiti da dei banditi rivali "musicali" di Paperone, riescono infine ad avere la meglio, senza però salvare la carriera appena intrapresa...
L'avventura si segnala come una delle pochissime (purtroppo) occasioni in cui i Tre Caballeros vengono utilizzati in Italia e si caratterizza per diverse divertenti gag.

Molto gustosa questa storia scritta dai fratelli Barosso, i quali elaborano una vicenda dai toni vivaci che si mantiene frizzante e dinamica per tutta la sua lunghezza.
Mi fa molto ridere il colonnello in pensione che detesta i rumori (specie la notte, quando giustamente vuole dormire in pace) e la scenetta che lo vede protagonista insieme a Panchito, con quest'ultimo che con disinvoltura e un sorriso stampato in faccia - come se stesse facendo la cosa più naturale del mondo - lo tira e avvinghia a sé convinto che el coronel è venuto a bailar !

Ma tutti i personaggi della storia risultano efficacemente animati di un piglio vivace che ben si confà alla natura briosa e ritmata dello scenario musicale del racconto.
L'arte estrosa di Giovan Battista Carpi inquadra deliziosamente la dinamicità che caratterizza gli interpreti di questa vicenda paperopolese, dai tre protagonisti (bellissimo, in particolare, il suo modo di animare Paperino, dalla tavola d'apertura in cui tamburella entusiasta con il becco spalancato e la lingua di fuori al suo inflessibile metodo di comandare perentoriamente ordini ai nipotini) a Zio Paperone; dai personaggi comuni come il tizio che schiocca le dita a tempo di musica ascoltando il "pezzo" dei tre caballeros da un juke-box fino a riuscire a rendere animata anche la casa del papero in blusa, luogo eletto a sala prove del trio artistico e che dall'esterno vediamo gonfiarsi per il chiasso dei tre musicofili, reggendo a malapena il baccano del gruppo.

Una storia, questa, che mi fa sempre piacere rileggere per il brio che vi trovo nella narrazione e nella caratterizzazione dei personaggi (sia per come sono mossi nella sceneggiatura che per la loro messa in recita grafica deliziosamente operata da Carpi) e che mi coinvolge nel seguire la rimpatriata dei tre amici in quel di Paperopoli e la loro tortuosa carriera musicale.