Avevo tra i dodici ed i tredici anni; in famiglia eravamo 5 persone (papà, mamma, 3 figli) che campavano con un unico stipendio, dal quale dovevano uscirci l'affitto di casa, il mangiare, il vestire, lo studio, ecc.; il cinema per noi era la sala parrocchiale, con i film "importanti" che vi arrivavano dai 6 ai 9 mesi dopo l'uscita in prima visione, ma che in compenso costava poco. Dunque, una domenica pomeriggio, i miei ci portano al cinema; una fila indescrivibile, tantissima gente, alla fine entriamo... e ci sediamo per terra! Inizia il film: "Tanto tempo fa, in una galassia lontana, lontana..."
Ho avuto questo flash ieri sera, mentre in sala si udiva il primo respiro di Lord Fener (odierò per sempre chi si è inventato questo nome e non ha lasciato l'originale!) amplificato dalla sua maschera nera; e, devo dire la verità, è stato il momento migliore della visione de La vendetta dei Sith. Stupendo, ovviamente, dal punto di vista visivo (grandioso l'ingresso nella battaglia iniziale); troppo prolisso dal punto di vista della sceneggiatura, soprattutto nel primo tempo. In alcuni momenti ho sinceramente rimpianto la semplicità, forse anche l'ingenuità dei capitoli IV - V - VI; ma probabilmente stavo anche rimpiangendo un periodo particolare della mia vita senza rendermene conto. Ieri sera eravamo 6 persone, tutte più o meno intorno ai 40, e dunque tutte cresciute con Star Wars; ed alla fine del film ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti "Ok ragazzi, ci sono voluti quasi 30 anni della nostra vita, ma anche questa favola è giunta alla fine"; nessuno ha avuto il coraggio di continuare, di domandare "E ora? Cosa succede? Dobbiamo proprio crescere?". Ho sempre pensato che Peter Pan avesse sempre avuto ragione, ma ieri sera ho sentito veramente come fosse finito qualcosa dentro di me... E tutto grazie ad un film... Ma sarò veramente matto...
P.S.: ma le ecografie non si useranno più? O saranno abolite dal prossimo referendum?