Permettetemi di intervenire, anche se rischio di andare fuori tema, dato che non parlerò dell' Inferno di Topolino ma di quello di Dante.
Dire che l'Inferno è più importante delle altre cantiche è assolutamente sbagliato. Il Sommo Poeta ha concepito la sua opera come: 1) un inno poetico alla visione teologica cattolica su cui basava anche tutto l'ordine politico e sociale medioevale, avente al suo centro e al suo vertice "l'amor che move il sole e l'altre stelle"; 2) un viaggio iniziatico che porta il protagonista ad elevarsi dal suo stato di uomo terreno (rappresentato dalla selva oscura) schiavo dei vizi (simboleggiati dalle tre fiere) fino alla visione stessa di Dio, che chiude l'opera.
Ora, è successo che la superficialità umana di tutto questo abbia colto solo che l' Inferno contiene narrazioni pruriginose o di fatti violenti, il che lo renderebbe "più divertente", rispetto alle altre cantiche che, invece, sarebbero "noiose". Non so quante volte ho sentito dire questa idiozia e mi sono trattenuto dal passare alle vie di fatto con l'interlocutore.
Purtroppo a scuola i professori, consciamente o inconsciamente influenzati da questo stupidissimo luogo comune, finiscono quasi sempre per stare mesi sull'Inferno e poco o niente sulle altre cantiche. Risultato: dell'opera che ha fondato la cultura italiana nessuno capisce mai una mazza...
Perdonate lo sfogo, ma non ce la facevo a tenerlo per me...
Ciao Paolo!
Capisco il tuo punto di vista riguardo alle tre cantiche della Divina Commedia e lo condivido anche.
Io sinceramente a scuola ero tra i pochi che apprezzavano lo studio di questa opera mastodontica e mi è un po' dispiaciuto il fatto che abbiamo dedicato poco tempo alle altre due cantiche (soprattutto al Paradiso) rispetto all'
Inferno.
Detto questo, ricordo che il Paradiso l'ho studiato più a scuola media che al liceo forse perché alle medie non si sentiva l' ansia di "correre" e finire il programma come spesso accade nelle superiori.
Sinceramente, per quanto riguarda le tre cantiche, le ho sempre considerate indivisibili perché facenti parte della stessa opera.
Ecco perché un po' me ne rammarico del fatto di aver studiato meno il Paradiso che l'Inferno perché considero le tre cantiche egualmente interessanti.
Per quanto riguarda invece, la possibilità di rivedere una parodia dantesca su Topolino, continuo a pensare che sia poco probabile che ci sia una parodia del Purgatorio o del Paradiso.
E non perché le opere originali siano meno interessanti
in sé ma semplicemente perché credo che sia obiettivamente difficile andare a trasporre queste due cantiche sul libretto, senza incorrere nei famosi "paletti" vigenti nel mondo del Fumetto Disney.
Poi, ripeto, se dico che preferirei vedere una nuova parodia dell'Inferno su Topolino è perché penso che si adatterebbe benissimo alle atmosfere gotiche già viste nella trilogia dell' orrore di Enna/Celoni e, se vogliamo, anche nella sfiziosissima e ancor più recente
Pippo e la cornamusa spettrale.