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M.A.D.O.P. - Mickey and Donald's Obscure Pearls

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    Re: M.A.D.O.P. - Mickey and Donald's Obscure Pearls
    Risposta #60: Mercoledì 16 Dic 2009, 11:41:13
    Ma per quello c'è il già aperto topic del Consulente Editoriale!
    (e poi... "Disney morire i duri fans"? :-?)

    Il mio sarebbe un topic di recensioni, senza pretese se non quello di una sana discussione. Ma con un taglio stile MADOP.

    Per i fans... intendevo "Fans duri a morire", come si usa in Inglese... Se non sbaglio!

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      Re: M.A.D.O.P. - Mickey and Donald's Obscure Pearls
      Risposta #61: Mercoledì 16 Dic 2009, 11:46:36
      Il mio sarebbe un topic di recensioni, senza pretese se non quello di una sana discussione. Ma con un taglio stile MADOP.
      Ma non sarebbe un topic superfluo? Perché non aprire della discussioni divise?
      Le "MADOP" sono riunite per un particolare che le accomuna, cioè sono sconosciute e rare; il punto in comune per quelle storie sarà un altro, cioè che saranno belle, e quindi meritevoli di apparire sulla testata: ma questo è un po' lo spirito dell'intera sezione "Le Storie Migliori"...
      Comunque direi di finire l'OT/spam, al limite spostiamoci per MP...

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        Re: M.A.D.O.P. - Mickey and Donald's Obscure Pearls
        Risposta #62: Mercoledì 16 Dic 2009, 14:47:56
        Ma non sarebbe un topic superfluo? Perché non aprire della discussioni divise?
        Le "MADOP" sono riunite per un particolare che le accomuna, cioè sono sconosciute e rare; il punto in comune per quelle storie sarà un altro, cioè che saranno belle, e quindi meritevoli di apparire sulla testata: ma questo è un po' lo spirito dell'intera sezione "Le Storie Migliori"...
        Comunque direi di finire l'OT/spam, al limite spostiamoci per MP...

        Proprio per concludere l'OT:

        Pochi minuti fa mi è venuto un flashback su come organizzare il topic che è oggetto dell'OT. Mi sa proprio che il topic del Consulente editoriale è utilizzabile per il mio scopo. Solo che mi sembrava un topic inadatto per delle recensioni.

        Fine definitiva OT

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        Duck Fener
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          Re: M.A.D.O.P. - Mickey and Donald's Obscure Pearls
          Risposta #63: Mercoledì 16 Dic 2009, 16:09:08
          Il mio primo intervento "serio" su questo topic, grazie a GGG per il permesso. :)



          Paperino e i ribelli del Rif

          "Paperino e i ribelli del Rif" è una pressoché sconosciuta storia del trio Martina – Carpi – Chierchini, attivo negli anni ’50 soprattutto sugli "Albi d’Oro".
          Non è questo, però, il caso: la storia è stata infatti pubblicata per la prima volta sul tondo numero 100 di Topolino.
          “Scampata” alla foga di ristampa de "I classici di Walt Disney”, l'unica occasione per ritornare in edicola è stata nel 1964 sul numero 524 degli "Albi della Rosa", ben 45 anni fa!
          Ciò può sembrare strano, poiché difficilmente si trovano storie così vecchie prodotte per Topolino prive di almeno tre ristampe, ma analizzare l'avventura può farci capire il perché di questa anomalia.
          Paperino si trova nella regione del Rif, località prevalentemente montuosa situata a nord del Marocco, insieme a Paperone e i nipotini, con lo scopo di girare un film sulla Legione straniera.
          Paperino è il protagonista principale, il “Re del deserto”, colui che capitana le truppe contro i ribelli. Paperone, però, è deluso dalle prestazione di attore del nipote, dunque gli ordina di recarsi in città per noleggiare costumi e assoldare comparse allo scopo di rigirare di nuovo una scena particolarmente scadente.
          Paperino si incammina scontento e arrabbiato, conscio che per la città più vicina dista almeno cinque chilometri. Il caldo e la sete si fanno sempre più insistenti, fino a che il poveretto non incomincia ad avere dei miraggi: dopo averli scambiati per veri varie volte, Paperino decide di correre a spron battuto verso qualunque miraggio gli si pari innanzi.
          La sfortuna vuole che scambi come miraggio un vero forte: all’ordine di fermarsi, dato da due legionari, Paperino avanza, così viene condannato o al pagamento di duecento franchi o alla fucilazione immediata nella schiena.
          Ovviamente lo sfortunato è sprovvisto di soldi, e sembra dunque che la sua unica fine possa essere morire fucilato, quand’ecco che il comandante gli propone una via di salvezza: arruolarsi cinque anni nella Legione straniera.
          Paperino accetta e, in un turno di guardia al di fuori del forte, viene allontanato con l’inganno da due ribelli appartenenti al gruppo di Ruf Ben Raf.
          Lo scopo del capo dei rivoltosi è di carpire da Paperino il maggior numero di informazioni per attaccare il forte, ma il papero ne è sprovvisto. Ovviamente il bandito pensa si tratti di una menzogna, ed ordina di torturarlo fino a che non parlerà.
          In aiuto di Paperino arriva il Ramadan: distratti da un muezzin che ne annuncia l’arrivo, Paperino tenta una fuga, subito bloccata. I ribelli non ci penserebbero due volte ad ucciderlo, se non fosse che il Ramadan proibisce di uccidere le persone, quindi lo pongono in una buca scavata nel terreno che questa funge da prigione. L’esecuzione di Paperino avrà luogo alla fine della festa sacra.
          Nottetempo Qui Quo Qua riescono a rintracciarlo e a liberarlo, dopo una movimentata sequenza, dal forte dei ribelli.
          Tornati all’accampamento, trovano un Paperone furente che ha assoldato Gastone come nuovo attore, e a Paperino tocca, per ripagare i soldi spesi per soccorrerlo, scavare un fossato intorno all’accampamento per evitare che gli sciacalli vengano a mangiare i rimasugli dei loro pasti.

          Leggendo il riassunto, si può intuire quanto la storia sia piena di elementi politicamente scorretti. Una giusta intuizione: infatti, l’essere ambientata in un paese islamico comporta tutta una serie di espressione legate alla religione, come “Per Allah!”, presente fin dalla prima tavola, “Non c’è Allah fuori Allah… e Maometto è l’inviato di Allah!”, “Cane d’un infedele”, e numerose altre espressioni, senza scordarci del Ramadan, che ha un proprio peso nella vicenda.
          Sono poi presenti i classici “eccessi” di Martina, qua davvero in un numero imprecisabile: solo una lettura completa della storia potrebbe far capire in che quantità sono presenti.
          Alcune frasi d’esempio, prive di contesto, ma credo non ce ne sia bisogno: “Fuori i dollari o ti fucilo”, “Taci e ascolta, cane infedele! Preferisci essere impalato, o arso vivo, o decapitato, o sparato da una bocca di cannone?”, “E così, quando saremo riusciti a conquistare in fortino, potremo tagliare a fette i soldati, impalare i sottufficiali, mozzare la lingua agli ufficiali, allora sarai libero”, “Cani! Noi torniamo alla preghiera! Ma se oserete scendere, sarete pasto dei cani! Per essi non è sacrilegio mangiare in tempo di Ramadan!”

          Passando al lato dell’apprezzamento, la storia è senza dubbio una più che buona prova di Martina, anche se ha prodotto di meglio nel “filone” delle varie disgrazie di Paperino in giro per il mondo.
          La storia risulta come l’ottava illustrata da Carpi, e rispetto a “Paperino e il muro del riso”, pubblicata solo due mesi prima, l’evoluzione nei disegni è notevole. Le figure sono meno plastiche e più gradevoli alla vista. I disegni seguono i modelli di Taliaferro, ma qualche volta Carpi si concede delle ispirazioni a Barks (se non delle vere e proprie copiature).
          L’essere stata in origine una storia in tre parti comporta delle modifiche alle tavole nella ristampa sull'"Albo della Rosa", da parte del factotum Perego, e questa edizione, seppure manomessa, sarebbe comunque accettabilissima per rivedere in edicola, dopo quarantacinque anni, di nuovo questa storia.
          « Ultima modifica: Mercoledì 16 Dic 2009, 16:14:06 da Duck_Fener »

            Re: M.A.D.O.P. - Mickey and Donald's Obscure Pearls
            Risposta #64: Giovedì 17 Dic 2009, 14:34:46
            Complimenti Duck, bella recensione.
            Non è la storia, comunque, dissimile da altre di Martina del periodo anche se forse qui alcuni temi appaiono di più. Eppoi parliamoci chiaro, fino a ieri anche se più morigeratamente era così che si facevano le storie, e questo modo di fare era molto radicato.
            W la Disney e Dumas!
            EFFEGGI

              Re: M.A.D.O.P. - Mickey and Donald's Obscure Pearls
              Risposta #65: Giovedì 17 Dic 2009, 14:43:09
              Ottimo commento Duck ! Bene la aggiungerò al carrello per Boschi !

              Doctor Einmug mi sta piacendo molto la tua iniziativa di mettere sullo showcase le copertine MaDOP !:) Perfetto uniamo l' utile al dilettevole ;D

                Re: M.A.D.O.P. - Mickey and Donald's Obscure Pearls
                Risposta #66: Giovedì 17 Dic 2009, 14:45:31
                Doctor Einmug mi sta piacendo molto la tua iniziativa di mettere sullo showcase le copertine MaDOP !:) Perfetto uniamo l' utile al dilettevole ;D
                Ti ringrazio anche se alla fine è poca cosa rispetto a quello che fate voi.
                E poi ci sono incidenti di percorso come le due immagini doppie.
                W la Disney e Dumas!
                EFFEGGI

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                  Re: M.A.D.O.P. - Mickey and Donald's Obscure Pearls
                  Risposta #67: Giovedì 17 Dic 2009, 14:50:47
                  Wow... Che storia attuale!

                  Grande scelta Duck!

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                    Re: M.A.D.O.P. - Mickey and Donald's Obscure Pearls
                    Risposta #68: Giovedì 17 Dic 2009, 22:32:04


                    Voto: 7


                    Come già annunziato, l'appuntamento di oggi è con LE TOUR DE FRANCE DE MICKEY (@B.Bombastium: no problem, tra poco ZIO PAPERONE E IL CALDOGELONE).
                    E' la prima storia di produzione francese, ma non la prima storia scritta in francese; infatti in un altro paese francofono - più precisamente il Belgio - era già stata prodotta una storia Disney in loco: trattasi di LES MYSTERE DE LA TOUR EIFFEL del 1950 (ambientata però a Parigi), con un cast abbastanza variegato fra cui nientemeno che Dumbo e Lea (la "leonessa buffa").
                    Questa storia belga è da me ricercatissima, e purtroppo per questa volta dovete accontentarvi di LE TOUR DE FRANCE DE MICKEY, che è di 2 anni dopo. :-/
                    LE TOUR DE FRANCE DE MICKEY comunque ha qualcosa in comune con la storia belga: il disegnatore è lo stesso: Louis Santel in arte Ténas (soprannome da intendere come tenace?), editor del belga Mickey Magazine e realizzatore grafico di numerose copertine. In più, sarà il primo disegnatore a metter mano alla favolosa serie MICKEY A TRAVERS LES SIECLES. Nel volume Mickey explore le temps (mini-raccolta antologica parzialmente illustrata da quel Claude Marin della cavazzaniana IL RITORNO DI BABBO NATALE, raccolta invero non soddisfacente e che forse prevedeva degli altri volumi) non si fa cenno a questo autore, ad unico vantaggio del disegnatore che ne prenderà le redini, il grande Pierre Nicolas che sin dall'inizio sorprende col suo Topolino sciolto e meravigliosamente espressivo quanto da noi lo sarà quello di Romano Scarpa.
                    Lo sceneggiatore di questa storia (nell'INDUCKS c'è un po' di confusione: le puntate si dipanano regolarmente dal numero 1 al n. 14 del giornale) è Pierre Fallot, sceneggiatore già su per giu quarantetreenne e grande appassionato di Storia (ha un'immensa libreria colma di volumi sull'argomento).
                    Perché lo sottolineo? Ora lo vedrete.
                    LE TOUR DE FRANCE DE MICKEY esce già sul primo numero di LE JOURNAL DE MICKEY (prima era comunque già uscito una sorta di numero 0 per annunciare la nascita del fortunatissimo settimanale), e l'intero svolgimento della storia di Fallot è abbinato ad un concorso annunciato nella pagina 2 dell'albo. Praticamente alla fine di ogni puntata della storia (14 puntate in tutto, di 1 pagina ciascuna) c'è un'enigma da risolvere per Topolino: messaggi cifrati con parole incomplete oppure indovinelli per poter entrare in possesso dei messaggi cifrati. Il lettore è quindi invitato a rispondere a questi indovinelli e ad inviare la risposta a "Journal de Mickey, 7, rue de la Paix, à Paris (IIe), avant le 20 juin 1952, dernier délai", e la ricompensa è costituita da "doni di valore" quali "bicyclettes, postes de radio, appareils photographiques, jeux et articles de sport, etc." (che differenza con le "ricompense" di oggigiorno).
                    Ma ovviamente la sceneggiatura della storia - veramente sorprendente in quanto a ritmo e ad invenzioni narrative - non "vive" solo per il concorso, ma personalmente si segnala per varie situazioni divertenti; le situazioni divertenti in effetti sono quelle che servono a risollevare le storie promozionali dalla piattezza.
                    Dinanzi a LE TOUR DE FRANCE DE MICKEY, poi, dobbiamo tenere in conto il tempo in cui è stata scritta, infatti vengono infranti diversi tabù.
                    Cominciamo dalla prima tavola della storia.
                    Topolino si trova a bordo di un transatlantico che sta per approdare sulla costa della Francia (almeno in questa prima avventura, sembra che sia mantenuta la nazionalità originale di Topolino). Nella stiva della nave, intanto, un clandestino geme per gli stenti. E' l'erede al trono della Strombonia, costretto a fuggire da un usurpatore. Fa in tempo a rivelare a Topolino che le sue favolose ricchezze sono nascoste in un posto sicuro, per giungere al quale si devono compiere diverse tappe in varie città, poiché in ogni città costui ha lasciato una traccia per scoprire il nascondiglio. Dopodiché l'erede al trono della Strombonia... muore!. Devo dire che mi ha inquietato un po' - anche perché non me l'aspettavo - la vignetta in cui Topolino, chinato alla sua destra, guarda verso la zona (fuoricampo nella vignetta) e commenta: "Pover'uomo, è morto!". (a tal proposito ho scritto la descrizione sull'Inducks, ma stranamente risulta scritta da Cacou).
                    Topolino si lancia quindi in questa caccia al tesoro, ma ben presto si accorge di essere seguito - e spesso anche preceduto - dal celebre bandito - ricercato dalle polizie di tutto il mondo - dal francesissimo nome Jean Bambois (una vera ossessione, come tutti gli elementi negativi delle tradizionali cacce al tesoro). Pietro Gambadilegno viene quindi trasfigurato in questo nuovo personaggio (poco tempo fa l'ho appunto segnalato all'INDUCKS) che conserva le caratteristiche di Gamba (anche la protesi) però sembra un pizzico più intelligente ed esperto di Storia (francese), infatti spesso risolve gli enigmi ancor prima di Topolino per poter giungere al tesoro.
                    La caccia al tesoro - e qui tocchiamo un punto importante - diventa un modo per farsi un'idea del panorama - anche artistico - della Francia, anche se non sempre vengono specificati i luoghi. Sono quindi i segnali che l'autore - il Fallot di MICKEY A TRAVERS LES SIECLES - si muove già in quella direzione. Ci è anche dato di vedere la giornata di un pescatore sulle sponde del fiume: per riavere indietro il pesce che ha inghiottito una scatola con ulteriore enigma, Topolino deve risolvere l'indovinello postogli dal pescatore che si è impadronito del pesce.
                    Altre sequenze divertenti: Topolino che si fa arrestare per recuperare da Jean Bambois il biglietto di cui si era impadronito (Jean Bambois è stato nel frattempo arrestato); ma le sequenze più divertenti sono quelle con un professore sbadato e quelle del Tour de France vero e proprio (come sappiamo nel 1952 si stava svolgendo in Francia), in cui Topolino trova un mezzo economico per viaggiare nella bicicletta di un corridore, e senza saperlo vince la corsa, scena cui segue un Jean Bambois sonnambulo e Topolino travestito da fantasma di Napoleone. (Lo stesso Fallot poi farà vivere a Topolino il primo tour de France della Storia, in una delle sue scorribande temporali).
                    Magari sono un po' vago, ma bisognerebbe aver sotto mano la storia per visionare le divertenti espressioni dei personaggi.
                    Il finale si svolge in una celebre basilica (ove Topolino è accompagnato dall'amico di turno, il primo ministro della Strombonia).
                    L'ultima vignetta è la più debole: Topolino, ricco sfondato quasi 10 anni prima di TOPOLINO IMPERATORE DELLA CALIDORNIA, dichiara di regalare il tesoro ai bambini, mentre il suo destino è quello di andare incontro a nuove avventure.
                    In basso a destra, viene annunciato un nuovo ciclo dopo la chiusura di LE TOUR DE FRANCE: MICKEY A TRAVERS LES SIECLES, che durerà la bellezza di 26 anni.
                    In definitiva, molto del divertimento che suscita la storia lo si deve ai dialoghi, caratterizzati a volte da giochi di parole intraducibili:
                    Topolino chiede dove sia le poste (di polizia) e il gendarme capisce "les postes" (le poste). Molti giochi di parole sono anche affidati alla cafonaggine di Jean Bambois: "Au violon!" lo esorta il gendarme (violon significa violino ma anche, familiarmente, "guardina") e Bambois risponde: Flute, alors! (oggi forse traducibile come "Sè, flauto!"). Insieme, alcune vignette strambe in cui parlano le stelline di dolore, e un'anziana signora che sbotta, vedendo Jean Bambois, con un "Il diavolo!".
                    Sostanzialmente è una storia in cui il carattere di Topolino non è posto in toto al servizio del concorso indetto. Mickey è disegnato in modo un po' sintetico, ma aspettiamo ancora un po' e poi prenderà le redini il bravo Pierre Nicolas.

                    In cantiere, come nuove MADOP:

                    - una curiosa storia di Paperino scritta e disegnata da Jack Hannah;

                    - CLARABELLA FRA GLI ARTIGLI DEL DIAVOLO NERO.

                    Comunque mi era venuta l'idea, magari, di recensire ogni 2 settimane una diversa storia del ciclo MICKEY A TRAVERS LES SIECLES, di cui possiedo tutti i primi 42 episodi più qualche altro sparso; vorrei farlo appunto per diffondere il suo contenuto e anche i suoi pregi quanto più possibile
                    Fatemi sapere che ne pensate. ;)






                     
                    « Ultima modifica: Venerdì 18 Dic 2009, 11:50:12 da Sam_Spade »
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                    *

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                      Re: M.A.D.O.P. - Mickey and Donald's Obscure Pearls
                      Risposta #69: Venerdì 18 Dic 2009, 10:35:52
                      Wow... Sarebbe davvero interessantissimo vedere la storia che hai recensito pubblicata in Italia, Sam!

                      *

                      Barone_Bombastium
                      --
                      PolliceSu   (5)

                      PolliceSu   (5)
                        Re: M.A.D.O.P. - Mickey and Donald's Obscure Pearls
                        Risposta #70: Venerdì 18 Dic 2009, 14:24:05
                        Ottimo commento Sam ! Pollice in su ! ;)

                        Ora tocca a me con una storia più corta e meno rara ...

                        Pippo e il telegramma urgentissimo è una storia di 16 pagine ,pubblicata per la prima volta su Topolino n.451 del 1964 e ristampata soltanto nel volumetto Disney Story del 1986...Gli artisti di questa storia sono : i fratelli Barosso,Giampaolo e Abramo ,per trama e sceneggiatura e per i disegni un ottimo Massimo de Vita...In Francia è '' conosciuta'' con il titolo '' Dingo le joyeux télégraphiste''

                        Personaggi: un Pippo molto comico e Topolino

                        Trama : Le prime tavole della storia si aprono con delle gag comiche di Pippo : abbiamo un Goofy(significa sciocco dall' inglese) quindi molto più svampito e pasticcione rispetto alle altre storie dei Barosso...Ad un certo punto .... suona il campanllo è Topolino ,solo in questa vignetta è quasi identico al Mickey gottfrediano dopoguerra con tanto di cappello rosso ,suona anche il telefono : Orazio gli fa gli auguri di buon compleanno ....I due escono... E Pippo inizia il suo nuovo lavoro: fare il postino...Deve consegnare tre telegrammi : il primo ad un certo Mac Tudor,muratore,....Quest ultimo ringrazia Pippo per il telegramma : infatti gli è appena  morto uno zio italiano (Si fà riferimento all' Italia  ;D ) ,ereditando tutti i suoi averi ...Il secondo telegramma invece viene consegnato al proprietario della ditta Pipsi e lui per poco non uccideva il povero Pippo dalla rabbia infatti il telegramma lo avvisa che la sua ditta è fallita ( e menomale esiste il detto :''Ambasciator non porta pena''  ;D)...Pippo viene scaraventato dal tetto e corre subito a consegnare il terzo telegramma...bussa ma non trova nessuno fino a che non si accorge che quella è casa sua ! E il telegramma contiene solo gli auguri di Topolino ! La storia si conclude così :

                        Pippo : Gra...Grazie degli auguri...To...Topolino
                        Topolino : Niente,Pippo!Mi congratulo: il servizio telegrafico di Topolinia è insuperabile! Quel telegramma  è arrivato tanto in fretta che pare abbia...volato!

                        Due piccole curiosità : il cappello di Topolino viene ricolorato in verde in tutte le altre vignette;la villa di Pippo è  al n.13 ...

                        Prossima storia :  Paperino e il grande Barunz ,Martina/Chierchini

                        P.S : Per Doctor Einmug , dopo aggiungo una foto :)
                        « Ultima modifica: Sabato 19 Dic 2009, 12:26:18 da Barone_Bombastium »

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                          Re: M.A.D.O.P. - Mickey and Donald's Obscure Pearls
                          Risposta #71: Venerdì 18 Dic 2009, 14:39:06
                          Possiedo anche questa storia, e in generale mi piacciono moltissimo le "piccole" storie dei Barosso ambientate nel quotidiano di Paperopoli o di Topolinia. Insieme a Carlo Chendi, sono forse i migliori in questo campo, dato che gli autori che si concentravano sulle trame complesse e intricate forse non avevano la capacità "leggera" di concentrarsi su questo tipo di storie.
                          Anche le piccole storie di Carlo Chendi degli anni 70 andrebbero assolutamente rivalutate e non considerate storie "minori" o "riempitivi", perché TL aveva necessario bisogno di queste storie.
                          Alcune tra quelle che considero capolavori dei Barosso sono PIPPO E LA CACCIA AL COCCIO DA CACIO e PAPERINO E L'INVESTIGAZIONE LAMPO.
                          Che noia, però, quando ci sono le vocali allungate.
                          « Ultima modifica: Venerdì 18 Dic 2009, 14:41:32 da Sam_Spade »
                          Disney Comic Guide - La guida ai fumetti Disney: https://disneycomicguide.wordpress.com/


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                            Re: M.A.D.O.P. - Mickey and Donald's Obscure Pearls
                            Risposta #72: Venerdì 18 Dic 2009, 15:28:49
                            Bella recensione, pur essendo questa una storia più reperibile di altre.
                            Prossima storia sarà la bella e rara americana W WDC 58-04 (ho disponibile solo la versione originale, quindi partirò da lì) che sarà disponibile alla vigilia. In Italia non è ristampata dal 1954.
                            « Ultima modifica: Venerdì 18 Dic 2009, 15:31:31 da GGG »

                              Re: M.A.D.O.P. - Mickey and Donald's Obscure Pearls
                              Risposta #73: Venerdì 18 Dic 2009, 15:37:38
                              quindi partirò da lì) che sarà disponibile alla vigilia.

                              Oh bene per il mio compleanno :)

                              Ma le storie con Ezechiele e Buci ,brevi o lunghe,GGG,non vanno messe su MADOP -Le altre pubblicazioni ?  ;)

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                                Re: M.A.D.O.P. - Mickey and Donald's Obscure Pearls
                                Risposta #74: Venerdì 18 Dic 2009, 16:36:40
                                Con un giorno di anticipo, ecco il mio commento per "Topolino e l'enigma di Mamma Pappa", storia pubblicata solo su Topolino n. 186 del 1958 e poi rivista nel 1962 sugli Albi della Rosa. Io la possiedo nella prima edizione.



                                Trama in parole spicciole: Topolino e Pippo, gestori di una agenzia investigativa (come più tardi accadrà in molte storie di Jerry Siegel, come Topolino e il Gambadilegno-quiz, e Murry), sono annoiati e rischiano di rimanere senza lavoro (situazione simile a quella dell'inizio del celebre cartoon classico del trio "Lonesome Ghosts", del 1937, ma anche riconducibile alle numerose vicende, ovviamente posteriori, di Umperio Bogarto e Paperoga -scritte soprattutto da Gianfranco Cordara-), e quando ricevono la telefonata di uun cliente, vi si buttano sopra (altro elemente ripreso dal corto). E' una chiamata dalla residenza di Mamma Pappa (in origine Mother Mish Mush, nome sicuramente più interessante e originale), la celebre marca produttrice di prodotti alimentari: i suoi dipendenti hanno un problema, infatti hanno ricevuto centinaia di buoni-premio in più delle scatole a cui sono attaccati! E stranamente il mittente non è mai lo stesso. Questo manda in malora i loro affari, quindi i due amici (vestiti alla Sherlock Holmes) si mettono al lavoro. Saltano su un camion carico di premi delle confezioni di Mamma Pappa, e dopo essersi travestiti da fattorini, incontrano uno strano tipo che li sbatte fuori. Dopo che i due si sono defilati, scopriamo che il tizio è un complice di... Gambadilegno (nelle mie recensioni compare un po' troppo spesso :P), che travestito da nonnetta, si appresta a ricevere un altro carico di premi. Tuttavia, Pippo e Topolino hanno seguito il camioncino del fattorino, e si avvicinano a Gambadilegno con la scusa di un abbonamento. Incredibilmente non si accorgono della sua vera identità (Topolino dice "Quel ragazzo [...] aveva un aspetto stranamente familiare!"), ma si nascondono e osservano le sue manovre notturne di scarico. Più tardi i furfanti si spostano in una baracca, sempre con i nostri appresso, e questi riescono a fermare i banditi. Sembra che la storia sia terminata, ma Gambadilegno riesce a spegnere la luce dall'interruttore e le suona ai due amici che così vengono legati e immobilizzati. Con un clichè più che radicato Topolino taglia le corde con la lama dei pattini e insegue i furfanti con un divertentissimo espediente: stacca la ruota del mulino della casupola e si aggrappa, con Pippo, alle sporgenze ;D
                                I cattivi si stanno dirigendo da Mamma Pappa in persona, e quando si vedono dietro Pippo e Topolino li buttano in un pentolone gigante di pasta, per farli affogare (!). Riescono comunque ad aggrapparsi ad un ponticello e riescono a salvarsi. Quando i balordi tornano indietro vengono intrappolati nella "mangeria"; così, Topolino e Pippo ricevono una ricompensa e un pranzo da Mamma Pappa in persona! I due eroi si aspettano chissà quale piatto, ma si tratta di una (se non altro, sicuramente sfiziosa) pasta alla crema, l'unico piatto che è capace di cucinare. :D
                                La storia è spassosissima per il ruolo dei protagonisti, che all'inizio paiono proprio degli imbranati, e che sfocia nella gag, decisamente surreale, del mulino. Le gags si ripetono a vista d'occhio e sono tutte divertenti: sembra di leggere l'adattamento, fotogramma per fotogramma, di un vero e proprio cartoon. Proprio per questo, non tanto per la rarità o l'appartenenza della storia, ma per la sua validità di contenuti, vi consiglio caldamente di cercarla.
                                L'autore dei testi è il "solito" Carl Fallberg, che in sole 12 pagine (16 nel nostro formato) ha saputo orchestare un giallo più comico che misterioso (appartenente al filone di quelle avventure in cui il misfatto è già svelato ai lettori nella prima parte della vicenda). I disegni sono di Frank McSavage, che conoscevo solo per alcune prove con i paperi, sicuramente gradevolissime ma non ottime (anche per la lunghezza eccessiva dei becchi e per gli occhi enormi). Con Topolino & C. è invece assolutamente eccellente, davvero bravissimo, soprattutto nel realizzare sfondali dettagliati e espressioni curate ed efficacissime: questa è la sua quarta storia con il duo, ma la prima con Gamba che rappresenta in modo quasi uguale a quello delle origini, con un volto malvagio e inquietante, tanto che ha un certo punto ti viene spontaneo cercare la protesi legnosa che caratterizzava il furfante al debutto (che invece non è presente).
                                Last but not least è l'abbigliamento di Topolino e Pippo nella prima parte della storia (impermeabili old-style tipici degli investigatori della letteratura del 1800, primo fra tutti il già citato Sherlock di Conan Doyle), che contribuisce a ridicolizzare i due personaggi e ad accentuare il verso comico della storia.
                                Insomma, consiglio a tutti di cercarla, perché si tratta di una storia davvero spassosa, anche più di certe americane, volutamente umoristiche ma non altrettanto valide sul lato comico.
                                « Ultima modifica: Venerdì 18 Dic 2009, 16:38:40 da GGG »

                                 

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