L’argomento è ampio, quindi mi si perdonerà la prolissità.
Lo Splendore, sebbene non tenti di uccidere Topolino, si rivela un ladro astuto e determinato ( inoltre agire così esplicitamente avrebbe determinato un uscire troppo allo scoperto, grave errore visto che il suo punto di forza consisteva nell'anonimato e nel mistero attorno alla sua identità)
Appunto: uno dei qualsiasi ladri visti fino a Osborne non si faceva problemi ad ammazzare quando ne aveva la possibilità. Giusto per fare un controesempio, gli antagonisti della casa dei fantasmi, malgrado tentassero di non attirare troppo l’attenzione, venuti al dunque rappresentavano una minaccia ben peggiore.
gli uomini primitivi da L'età della pietra incarnano gli istinti più rozzi e brutali dell'uomo, che sfociano nella violenza, per quanto non ne siano pienamente coscienti
Non dimentichiamo che la loro violenza si era scatenata sostanzialmente a causa di un equivoco: non si rivoltano contro i tre americani per avidità o volontà di prevaricazione, ma perché li credono colpevoli di quella che considerano una punizione divina.
Macchia Nera, emblema del criminale spietato e crudele per eccellenza nel fumetto Disney
Perché lo definisci così?
Egli usa la violenza con parsimonia: a parte Topolino, non torce un capello a nessuno. Certo, magari si è comportato ugualmente con altri poliziotti che si sono messi sulle sue tracce, ma comunque stiamo parlando di un numero limitato di persone.
In precedenza invece abbiamo visto:
- Gambadilegno che non si pone scrupoli a eliminare una intera truppa, composta da decine di uomini, pur di sbarazzarsi del suo nemico giurato
- Yussuf Aiper, il quale intende razziare e sterminare “fino a quando la sabbia del deserto non diventerà rossa” (non ricordo i termini precisi, ma il senso è quello) al fine di terrorizzare tutti di fronte al suo nome
- Acca e Kappa, smaniosi di dominare il mondo per poter compiere stragi a destra e a manca
Può Macchia Nera essere posto sullo stesso piano di questi?
Inoltre, bisogna considerare un altro punto; mi rendo conto che quanto segue rappresenta una mia interpretazione del personaggio, ma ritengo che si tratti di un’interpretazione che lo arricchisca.
Il suddetto preferirebbe non fare del male a una mosca: nei biglietti minatori afferma che ucciderà con molta controvoglia, solo perché costretto da chi non lo lascia in pace. Secondo me scrive così per incutere paura; tuttavia oltre a ciò io ci vedo un sincero dispiacere nel ricorrere all’omicidio.
Lui infatti possiede uno scrupolo morale che gli impedisce di uccidere; per superarlo quindi si autoconvince che se le sue vittime si annientano da sole, la colpa non è sua: perciò le mette situazioni che favoriscano il più possibile il suicidio. Utilizza tale metodo per lavarsi la coscienza; ma i criminali precedenti nemmeno dimostravano di avere una conoscenza: ammazzavano senza il minimo tentennamento.
Aggiungo che proprio questa contraddizione rende Macchia Nera così memorabile. Senza di essa, la sua personalità sarebbe molto meno interessante.
Poi magari io non considero altre storie di questo periodo, che tu conosci e a cui ti riferivi in questo post
Scorriamo brevemente le altre:
- i cannibali di Robinson Crusoe uccidono per nutrirsi
- ne La lampada di Aladino non esiste “il cattivo”: lo scontro avviene tra il protagonista e la società cittadina nel suo complesso. Al massimo il sindaco può essere considerato quello che ricopre tale ruolo, ma anche lui è parte integrante di un sistema più complesso che non funziona
- stesso discorso per La leonessa
- ne Il selvaggio Giovedì il concetto è ancora più sfumato
- ne i topi d’albergo si ruba, ma si evita il delitto capitale
- l’agente di pubblicità ha un avversario da battere, ma il massimo di immorale che commette è vantarsi un po’
- lo stesso Pietro, nella barriera invisibile, si comporta in modo parecchio meno efferato del solito
Aggiungo che leggendo le strisce in ordine cronologico, questa tendenza mi si è mostrata in maniera molto netta ed evidente.
Però, si tratta di un periodo di breve durata: ne Il boscaiolo, Gambadilegno recupera tutta la sua brutalità, mentre con Il corvo misterioso viene introdotto il personaggio più inquietante di Gottfredson, capace di compiere atrocità con disinvoltura raccapricciante.