Sì, però non hai risposto al punto focale dell'intero discorso.
Se strappiamo via il poster di Via col Vento e ambientiamo la storia nel 34 di colpo diventa bella?
Ma, veramente, anche su questo io pensavo di essere già stato chiaro parlando di Topolinia e Pippo ma comunque cercherò di essere più esplicito ora.
La questione di Via con il vento non è la principale che fa di questo ritorno di Topolino al passato una macedonia di tempi, ma solo l'inizio. Io potrei anche sorvolare su quel cartellone ma poi rimarrebbe tutto il resto che per un filologo come me renderebbe il prodotto indigesto.
Noi ci troviamo di fronte ad un'operazione che viene ambientata sostanzialmente nel 1939, con una città di Topolinia - che tale ancora non si identificava a quel tempo perché il nome arriva negli anni 50 in Italia e non in America dopo che in una storia - Topolino e il terrore del mare - si era chiamata Topolinopoli - fuori dai canoni di quegli anni.
Fin al 1932, Topolino et company abitavano in un villaggio rurale con tanto di animali da cortile, un posto ben lungi da una grande città insomma.
Un po' alla volta il luogo diventa sempre più grande fino arrivare al 1938/39. quando compare per la prima volta un commissariato di polizia e la struttura di una città completa, priva però di quei grattacieli che identificano le grandi città americane.
Il luogo dove Topolino viene sparato dalla macchina del tempo non assomiglia in nulla e per nulla alla città di Gottfredson.
Il Topolino che Casty disegna è quello disegnato da Gottfredson fino al 1938 e Pippo è quello disegnato fino al 1935.
Si fa poi riferimento all'amicizia fra Topolino e Pippo che diventerà unica. In realtà le difficoltà di amicizia fra Topolino e Pippo risalgono soprattutto alla prima storia dove Goofy appare:
Topolino contro Wolf, terribile bandito del West, dove per la sua enorme stupidità, Pippo risulta insopportabile a tutti: Orazio, Clarabella e Minni, mentre Topolino cerca di essere più tenero ma, anche lui non lo vuole in mezzo.
Poi, piano piano, le cose cambiano e fra i due nasce il sodalizio che noi conosciamo.
Nel 1938/39 la loro amicizia era già sostanzialmente consolidata e dunque, ancora una volta l'operazione di Casty risulta una macedonia di eventi sovrapposti e frullati assieme.
Allora, il massimo soggettista e disegnatore vivente - tale lo considero e lo continuo a pensare - erede di Scarpa e dunque anche di Gottfredson, ha perso sì, veramente un'occasione: quella di riportare Topolino in un contesto credibile del suo passato.
Ai forumisti questo non interessa come del resto non interessa al lettore medio di Topolino perché non danno, come io do, importanza a quella che è la bibbia topolinese: le strisce di Gottfredson. Se si prescinde da quella si può ideare e disegnare sostanzialmente tutto e il contrario di tutto. Ma se come io credo, dovrebbe essere categorico che quello è il tracciato su cui muoversi e su cui non si può sgarrare e, credetemi, è un'area comunque assolutamente vasta, il giudizio non può che essere negativo da parte mia.