Penso che questa sia, insieme a Zio Paperone e l'Isola senza Prezzo, la storia più bella che ho letto tra quelle realizzate da questa coppia di Autori.
Come scriveva Lucio poco sopra, durante la lettura, si ha veramente la sensazione di essere tra quelle morbide dune di sabbia, nell'attesa che si avvicini quel piccolo puntino blu che siede sul dorso di un dromedario e che si appresta a raggiungere i due personaggi protagonisti della vicenda.
Trovo poi che la caratterizzazione dei personaggi sia veramente bella e riuscita, con una Minni decisa e determinata a raggiungere il suo obiettivo, un Topolino premuroso che emerge in tutta la sua simpatia e quel Pippo che regala, con naturalezza e spontaneità, delle perle di pensiero piene di significato.
E che dire dei predoni che finiscono per appassionarsi alla lettura e che si riuniscono tutti intorno alla figura del loro capo, Jambedebois, incantati dal fascino di un bel libro e desiderosi di conoscere i nuovi romanzi di questo misterioso Trevor Traveller?
Semplicemente meravigliose poi le ultime tavole, con quella tenue colorazione verdastra che fa da contraltare ai colori vivaci del deserto e che contribuisce a descrivere lo stato interiore di Minni, probabilmente mai stato così tormentato come nei mesi appena successivi al viaggio nel "Grande Mare di sabbia".
Una storia, quindi, scritta veramente con una Maestria e una poesia palpabili e la cui lettura risulta così piacevole ed affascinante che sembra davvero di essere al fianco dei personaggi coinvolti e di vivere insieme a loro l'esperienza di questo viaggio, tra gole rocciose, notti al chiaro di luna e tramonti che lentamente affievoliscono la luce del giorno per lasciare spazio ad un intenso, ed incontaminato, cielo stellato.