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La vera storia di Novecento

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    Re: La vera storia di Novecento
    Risposta #75: Martedì 19 Ago 2014, 16:24:50

    No, ma sono personaggi che interpretano e che quindi devono essere caratterialmente simili agli originali. Altrimenti si farebbero le parodie con personaggi non disney, ma qualunque

    No, semplicemente perché non sono Pippo e Macchianera.
    Se le facevano coi personaggi qualunque, era l'opera a fumetti, non la parodia  ;D

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      Re: La vera storia di Novecento
      Risposta #76: Martedì 19 Ago 2014, 17:25:35
      No, semplicemente perché non sono Pippo e Macchianera.

      E allora perchè hanno il loro aspetto e li richiamano nel nome (Blackspot è la traduzione letterale di Macchianera)?

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        Re: La vera storia di Novecento
        Risposta #77: Martedì 19 Ago 2014, 20:38:41

        E allora perchè hanno il loro aspetto e li richiamano nel nome (Blackspot è la traduzione letterale di Macchianera)?

        Perché sono interpreti, e caratterialmente si avvicinano molto ai personaggi originali.
        Ribadisco, si AVVICINANO: non sono loro. ;)

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          Re: La vera storia di Novecento
          Risposta #78: Mercoledì 20 Ago 2014, 01:18:03
          Sebbene non abbia mai letto l'opera ho molto apprezzato la storia ma per farlo devi apprezzare l'opera originale.
          Per mille bobine di Tesla!l'antenato, quel che bee cicoria
           

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            Re: La vera storia di Novecento
            Risposta #79: Domenica 16 Lug 2017, 12:12:32
            Nella nostra vita di intenditori disneyani ci capita molto spesso di imbatterci in storie esilaranti, che illuminano di colpo la nostra giornata e ci rimangono in mente per un buon periodo di tempo. Altre volte invece siamo rapiti da grandi avventure epiche che ci fanno sognare ad occhi aperti e pensiamo: "Accidenti, ma come può questo giovane papero intimorire un selvaggio leone sudafricano e addomesticarlo in così poco tempo? Ci vuole proprio un bel fegato!". Altre ancora il nostro ego fumettistico ci spinge verso la lettura di veri e propri romanzi a nuvolette. Essi ci comunicano un messaggio molto profondo che contribuisce, anche a 90 anni, alla formazione della nostra persona e rinfranca il nostro spirito, rendendoci tutti un po’ migliori.

            In questi ultimi tempi si è verificata la rivoluzione fumettistica che, permettendo l’entrata delle tanto venerate strisce nella società moderna, ha contribuito alla nascita di molti più romanzi a fumetti di quanti ne fossero stati pubblicati nel secolo scorso, e ciò ha messo le basi per la creazione di un nuovo genere letterario: il romanzo satirico. Il fumetto è stato da sempre un valido alleato della politica, sia utilizzato come mezzo propagandistico sia come strumento di canzonatura. Era destino quindi che romanzo satirico e fumetto si incontrassero prima o poi, fondendosi in un’unica storia simbolo della modernità guidata (forse un po’maldestramente) dalla politica. Quella storia nasce da un monologo teatrale che lo scrittore contemporaneo Alessandro Baricco compone per una compagnia milanese. Sarà per il successo dello spettacolo, sarà per la fama dell’autore, alla fine il soggetto piace e ne nascono: un libro, un film, e, naturalmente, una storia a fumetti, anzi no, LA storia a fumetti.

            Il “Novecento” di Baricco non è semplicemente un’opera di satira. Come tutti i testi del letterato torinese è un romanzo ermetico, che comunica concetti enormi per la mente umana (come la religione, l’amicizia, l’esistenza del male) servendosi del simbolismo, ovverosia di poche, pesantissime parole cariche di significato. La parodia che ne nasce non può essere di diverso stile, ed effettivamente “La Vera Storia di Novecento” è il primo fumetto ermetico della storia della nona arte. Quantomeno il più famoso.

            Ogni volta che ho il piacere di rileggere personalmente questo romanzo a fumetti mi convinco che il fattore chiave del suo successo sia stata la collaborazione costante tra lo sceneggiatore Tito Faraci, uno dei più grandi fumettisti italiani di ironia letteraria, il disegnatore Giorgio Cavazzano, il Maestro contemporaneo per eccellenza, e lo stesso Baricco che non ha esitato a scrivere una pagina di storia della sua storia.
            Ogni ruolo è indovinato a cominciare dal protagonista, Danny Boodman PP Pippo Novecento. Lui e il suo omonimo hanno davvero molte cose in comune che risaltano curiosamente solo nelle differenze col romanzo, per creare equilibrio con la parodia. Topolino è un magistrale Tim Tooney, perché incarna alla perfezione il personaggio legato ai principi della società in cui vive, oggi diremmo “schiavo del suo tempo”. Come nell’opera, nasce un’imprescindibile rapporto di amicizia tra la massa (Topolino) e il diverso (Pippo) che sembrano unirsi in una strana danza a ritmo di Jazz. Sullo sfondo l’equipaggio del Virginian è il simbolo della vita quotidiana, composto da marinai, camerieri, musicisti, turisti e ... ufficiali, come il capitano Basettoni (per una volta non in polizia), individuo un po’ nevrotico che ha sbagliato mestiere. Macchia Nera veste i panni del virtuoso gangster di New Orleans Jelly Roll Morton, confermandosi così il cattivo della situazione. Come nel testo è un personaggio torvo e senza scrupoli che nasconde un passato burrascoso. Il finale è benevolo con Pippo che, incapace di scendere a terra, riesce a trasferirsi in tempo su un’altra nave mentre il Virginian viene demolito. Al contrario, nel romanzo, il giovane pianista capisce di non essere in grado di vivere una vita normale e, con la sua morte, incarna la parte dell’artista maledetto che si sacrifica per il suo bene.

            Forse non sapremo mai se la scelta di Novecento sia stata corretta, dato che gli autori non ce l’hanno rivelato. Questa informazione la dobbiamo tirar fuori dai nostri cuori, perché solo così potremo veramente entrare nella psicologia di Pippo, che tutto sommato tanto lontano da Novecento non lo è mai stato.

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              Re: La vera storia di Novecento
              Risposta #80: Lunedì 17 Lug 2017, 23:03:59
              Macchia Nera veste i panni del virtuoso gangster di New Orleans Jelly Roll Morton, confermandosi così il cattivo della situazione. Come nel testo è un personaggio torvo e senza scrupoli che nasconde un passato burrascoso.
              No. In questa storia Macchia Nera non è niente di tutto ciò, bensì un semplice invidioso.

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                Re:La vera storia di Novecento
                Risposta #81: Martedì 30 Apr 2019, 19:56:18
                Dico la mia, in breve, dopo 11 anni (all'epoca ero stato molto meno lusinghiero).

                Pomposa trasposizione a fumetti della furbata commerciale Novecento, monologo teatrale di Alessandro Baricco poi alla base del pedante kolossal La leggenda del pianista sull’oceano (1998) di Giuseppe Tornatore. I personaggi sono solo il pallidissimo spettro dei characters disneyani per come li conosciamo, avendo la mera funzione di spot pubblicitario per Baricco (che ufficialmente ne stende il soggetto). Aspettarsi che Tito Faraci sciogliesse le ambiguità del testo di partenza («Danny Boodman eroe del pensiero debole?» [Paolo Mereghetti]) era veramente troppo, ma renderle ancora più banali e superficiali – scimmiottando il peggio di Sergio Leone e di Giuseppe Tornatore – avrebbe potuto evitarlo facilmente. L’amaro boccone sarebbe stato più leggero da ingoiare se la promozione non l’avesse presentata come la più grande storia Disney di tutti i tempi. E il pubblico – inaspettatamente o prevedibilmente? – ha abboccato. Passi per il circoscritto ambito delle storie di Faraci, ma nella generale produzione Disney è veramente raro che non funzioni alcuna battuta dall’inizio di una storia alla sua conclusione: La vera storia di Novecento riesce in quest’impresa. Triste constatare a cosa si sia dovuta piegare la matita di Cavazzano (ripassata a china da Alessandro Zemolin), ma il suo nuovo stile gommoso, iper-rassicurante e “profondo” a comando è purtroppo tagliato apposta per questi dubbi progetti. I guadagni continuano a fioccare nelle tasche della Disney Italia e di Baricco grazie a un’edizione lussuosa per la libreria lanciata poco dopo.

                Voto: 1/4
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                  Re:La vera storia di Novecento
                  Risposta #82: Mercoledì 1 Mag 2019, 17:02:30
                  Mamma mia, quanta acidità...  :))
                  L'ho sempre trovata una trasposizione divertentissima dell'originale, con i personaggi perfettamente calati nei ruoli. I disegni di Cavazzano sono fenomenali come al solito, altro che "piegarsi a progetti di dubbio gusto".
                  Il peggio di Sergio Leone e Giuseppe Tornatore quale sarebbe, di grazia?
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                    Re:La vera storia di Novecento
                    Risposta #83: Giovedì 2 Mag 2019, 19:03:35
                    Scene di impatto fini a se stesse. In Tornatore - che imita molto Leone - queste scene diventano addirittura stucchevoli.
                    Disney Comic Guide - La guida ai fumetti Disney: https://disneycomicguide.wordpress.com/


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                      Re:La vera storia di Novecento
                      Risposta #84: Giovedì 26 Mag 2022, 12:55:57
                      Ho letto questa storia qualche mese fa per la prima volta, a molta distanza di tempo dalla sua uscita. L'ho letta incuriosito ma senza troppe aspettative, anche perché avevo letto critiche feroci da parte di tanti.
                      Che dire, ne sono rimasto FOLGORATO! Raramente una storia mi entusiasma così tanto alla prima lettura, questa c'è riuscita in pieno. Un Pippo flemmatico, meraviglioso lo scontro tra lui e Macchia Nera. Del libro e del film non so nulla, mi sono basato solo sulla lettura della storia libero da pregiudizi
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                        Re:La vera storia di Novecento
                        Risposta #85: Giovedì 26 Mag 2022, 14:41:53
                        Anche a me, appena la lessi, fece questa impressione, ma, ogni volta che ci ripenso, c'è un qualcosa che non saprei definire, ma che me la fa percepire un po' artificiosa e mi preserva da definirla un capolavoro o comunque un classico. Non so, forse dovrei rileggerla.
                        « Ultima modifica: Giovedì 26 Mag 2022, 14:43:49 da Atius »
                        O Patria, mia solleva il capo affranto / Sorridi ancora, o bella tra le belle / o madre delle madri asciuga il pianto! / Il ciel per te s'accenda di fiammelle / Splendenti a rischiarar ancor la via / Sì che tu possa riveder le stelle! / Dio ti protegga Italia, così sia.

                         

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