Questa è una storia eccezionale, una di quelle che più mi sono gustato nel leggere, e di certo una delle meglio riuscite e più rappresentative del Paperinik "classico".
Ed il bello non è solo che le cose vadano come vorrebbe il lettore: l'inedito e pericolosissimo terzetto composto da Paperone, Rockerduck e Gastone viene sconfitto da Paperino/Paperinik principalmente con l'astuzia. Qui Paperone si comporta in maniera singolarmente scorretta, quando fa praticamente sequestrare Paperino in casa sua da Gastone per evitare che interferisca, ma, naturalmente, i due "classici" antagonisti Rockerduck e Gastone non sono da meno, specie quando alla fine scopriamo che hanno davvero torto marcio, anche a livello legale. La sceneggiatura, magistralmente illustrata da un Massimo De Vita al suo meglio, funziona come un meccanismo ad orologeria, dipanandosi sequenza dopo sequenza, erigendo nuovi ostacoli al posto di quelli superati, fino al trionfo finale. Bravo Martina a giostrarsi tutti i personaggi al loro meglio, come un Rockerduck all'apparenza riconciliato con Paperone, un Paperino singolarmente sagace anche nei suoi "normali" panni, ed un Gastone gretto e meschino, opportunista fino al midollo, che si compiace all'idea di causare dei guai al cugino, e si interpone come "procacciatore d'affari" tra Paperone e Rockerduck.