Domandone.
Da più parti hanno indicato come ovvie ispirazioni per De Vita da una parte Tolkien e dall'altra "Guerre Stellari", e ci siamo. Ma entrando un po' più nella fantasy, io noterei come ispirazione più diretta la prima trilogia di Shannara di Terry Brooks.
*********SPOILER per chi non ha letto La Spada di Shannara, Le Pietre Magiche di Shannara e La Canzone di Shannara**********
"La Spada di Shannara" è probabilmente quella che assomiglia di più alla sua controparte. Ha una spada come amuleto per distruggere il maligno, un nemico che, si scopre alla fine, va avanti ad illusioni e non possiede più un corpo ma solo un'ombra e l'illusione di una fisicità, e solo la spada può
illuminare la verità.
"Le Pietre Magiche di Shannara" ha a che vedere con la partenza da un luogo per ritrovare un oggetto magico dall'enorme potere da riportare al punto di partenza prima che qualcosa di irtreparabile accada, e c'è poco tempo. Nel libro è il seme dell'Eterea, nel fumetto il Cristallo di Gherrotite. Il finale, diamo a cesare quel che è di cesare, è però molto diverso, e tanto di cappello a De Vita.
"La Canzone di Shannara" si riallaccia a "la spada" molto più di quanto non faccia il secondo, perché c'è da affrontare un oggetto apparentemente inanimato ma in realtà senziente e micidiale, strettamente collegato con il cattivo del primo episodio. Nel libro è l'Ildatch, il tesoro più prezioso del Signore degli Inganni sopravvissuto alla sua distruzione, nel fumetto la Maschera del Principe delle Nebbie, sopravvissuta al suo annientamento.
Che ne pensate?
P.S.: ma secondo voi sarà mai possibile vedere un'immagine del corpo originale del Principe? Avrò guardato quell'ombra migliaia di volte cercando di ricostruirmi mentalmente un'immagine di come dovesse essere il corpo fisico...