Eh, si, in un mondo ormai saturo di tv, internet e Playstation, a rimetterci, nel corso degli anni, sono stati proprio i cari e vecchi giochi da tavolo di una volta, che erano spesso la massima ambizione che un bambino potesse aspettarsi come regalo.
Approfittando dell'uscita dell'ennesima versione del mitico gioco da tavolo più famoso del mondo, ovvero "
Monopoly Disney-Pixar", colgo l'occasione per fare un salto nel passato (ma anche no) e discutere sui giochi in scatola Disney che avevamo/abbiamo e quale apprezzavamo/apprezziamo di più.
Personalmente, posseggo ancora (ci sono affezionato, ma non so fino a quando potrò tenerli... la causa è sempre il poco spazio a disposizione) il classicissimo
"Monopolino", "Cluedo Junior Disney" (con le stanze del deposito di paperone come luoghi del "delitto"!), "Topomistery" (gioco investigativo molto bello),
"L'Apprendista Stregone" (giochetti magici e d'illusionismo degni del miglior Papermagic) e "Il Gioco di Paperopoli" (che regalavano in concessionaria, dopo la consegna di un coupon allegato a Topolino, vi ricordate?).
Altri giochi esistenti che conosco:
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Disney UNO!
(disponibile in varie versioni)
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Trivial Pursuit Disney
(diverse edizioni anche in questo caso)
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Il Labirinto Disney (mai giocato all'originale, che sarebbe?)
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Indovina Chi? Disney (so per certo che c'è un errore grossolano su una cartina personaggio, mi pare che ci sia di mezzo uno dei sette nani)
Ma vorrei dedicarmi a quello che sicuramente preferivo agli altri, "Topomistery":
Il regolamento era semplice. Per prima cosa bisognava leggere una delle dieci storie inedite, ideate per l'occasione e contenute in un albetto, analizzare i vari indizi sparsi qua e la e dopodichè iniziare a completare il puzzle della "scena del crimine". Una volta raccolti gli ulteriori indizi celati nel puzzle (si poteva anche incappare in oggetti fuorvianti), bisognava consultare l'archivio dei vari malfattori (i nomi che ricordo: Gambadilegno, Trudy, Macchia Nera, Eli Squick, Plottigat, Sgrinfia e un paio di personaggi comparsi in alcune storie di De Vita [Kimikus e Vulpis]), e in base alle informazioni ricavate dalle loro
schede personali (gli armamentari [conprendenti un bel pò di gingilli paperinikeschi], i segni particolari [addirittura Gambadilegno risulta pessimo nell'ortografia, come veniva evidenziato in molte vecchie avventure], il vestiario e le impronte digitali), non restava che usare lente d'ingrandimento e taccuino, ed emettere il verdetto sul possibile colpevole, controllando la soluzione alla fine della storia, grazie al visore anti-criptaggio.
Il gioco, nella sua bellezza, aveva il difetto di essere poco longevo, perchè una volta saputi i nomi dei dieci colpevoli, non aveva senso ri-indagare nuovamente su quel caso (io infatti centellinai le giocate all'epoca), a meno di disporre di una scarsa memoria.
Tempo fa, dietro precisa richiesta di un amico del forum, ho anche fatto alcune foto al libretto con le storie (Camboni, Freccero e Gorlero tra i disegnatori), eccone un paio: