Concordo con tutti i pareri espressi qui sopra riguardo a
La Banda dei Babbi Natale, l'ultima fatica cinematografica del trio televisivo italiano più celebre, Aldo Giovanni & Giacomo.
Tra tutti i comici televisivi e da cabaret che hanno cercato di sfondare nel cinema dopo il successo ottenuto nel piccolo schermo (tra Ale & Franz, Checco Zalone, Ficarra e Picone, i Fichi d'India nei vari "Natale a...") sicuramente sono stati - oltre tra i primi della loro generazione - gli unici ad averlo fatto con qualcosa da dire veramente, con delle storie da interpretare al cinema con un senso che non fosse il ripetere i tormentoni alla Zelig in una storia stiracchiata di un'ora e mezza.
Dopo che due anni fa si presentarono col
Cosmo sul Comò (e prima ancora con il collage del loro spettacolo teatrale) iniziavo a pensare che ormai i film li facevano per contratto, e li davo con sommo dispiacere per scoppiati. La delusione del
Cosmo fu grande anche perchè avevo grandi aspettative vedendo alla regia nientemeno che Jean Claude!
Ma fortunatamente il trio ritorna al cinema in grande spolvero quest'anno, con una storia ambientata a Natale e con tante belle cose di cui parlare, pur nei soliti modi. Non nascondo che i clichè usati sono ormai sempre gli stessi, ma fortunatamente qualche guizzo in più c'è sempre nelle loro opere. Non ripetono lo stesso canovaccio come i cinepanettoni, gli streotipi che alimentano in realtà sono complicità che si basano sui caratteri dei tre e su alcune formule umoristiche consolidate. Inoltre la loro comicità è spesso intelligente, e cosa più importante che ho ritrovato in questo film... in pochi sono in grado di raccontare storie di falliti con il loro stile. Come dice Faraci, nessuna storia veramente comica non ha uno sfondo malinconico, e anche quest'ultimo film che ci parla di un uomo che ha due famiglie, uno malato di scommesse e uno ossessionato dal ricordo della moglie defunta sa farci ridere per le personalità di AG&G e per le battute, ma parlando di veri e propri casi umani che attraversano un percorso di redenzione e salvifico fino al finale.
Se ci aggiungiamo una Finocchiaro davvero eccellente, una Maionchi non troppo invasiva e anche simpatica, e la struttura quasi gialla dato che tra un flashback e l'altro fino alla fine non capiremo perchè i tre sono beccati vestiti come Babbo Natale sul balcone di una casa... be', il film si rivela anche più che piacevole per passare una serata simpatica, e me ne compiaccio