"Zio Paperone e il PDP 6000" è una vera e propria chicca.
Scorrevole, vivace, dal ritmo frizzante e spigliato, permeata da gag incisive e gustose ed illustrata in maniera espressivissima per merito dei gioviali e solari di Alessandro Perina.
Niccolò Testi, di par suo, confeziona un nuovo, intrigante, capitolo della lunghissima faida tra Paperone e i Bassotti regalandosi (e regalandoci) un finale molto grazioso in cui c'è spazio per una dimostrazione di personalità del tenace Scrooge e del suo rapporto con il sempre fedele Battista.
Leggere la storia in dialetto catanese è stata una esperienza divertente, è incredibile come mi sia dovuto soffermare più volte per comprendere il significato di una parola e poi, una volta inteso, ridere di gusto anche nel notare come, nella stessa regione, da provincia a provincia il medesimo senso venga identificato con un lemma oppure con una costruzione linguistica completamente diversa.
Questa "Operazione Dialetto" mi ha intrigato fin da quando fu annunciata e adesso posso dire di avere fruito di una storia scanzonata e dall'ottimo ritmo narrativo, con il "plus" di averla letta in una forma dialettale della mia regione di appartenenza.
Delle altre storie che compongono il numero, ho letto la breve di Gastone firmata da Tito Faraci.
La vicenda è carina e offre dei dialoghi briosi, che mi hanno strappato buone risate.
Peccato per il finale che è sì simpatico ma al contempo prevedibile.
Lato grafico, sono splendide le matite di Blasco Pisapia: espressive, dinamiche, caratteristiche... dal gusto squisitamente barksiano e intrise di un'anima retrò che apprezzo molto perchè riesce a coniugare tradizione e modernità in un bellissimo connubio visivo.