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Non Solo Disney / Re:Fumetti arabi
« Ultimo post da Eurasia il Oggi alle 10:50:26 »
Tutte informazioni molto interessanti.
Fra l'altro noto che c'è una certa eterogeneità negli stili grafici, a quanto ho capito in questa rivista pubblicano storie con personaggi appartenenti ad universi narrativi differenti.

sì, hanno avuto molti sceneggiatori, artisti e personaggi diversi nel corso degli anni.
ci sono personaggi principali che durano a lungo e personaggi secondari (possono esserci nuovi personaggi ogni anno)
di solito, ogni personaggio ha il proprio universo e le proprie storie e raramente incontra altri personaggi
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Non Solo Disney / Re:Fumetti arabi
« Ultimo post da Sachiel il Oggi alle 10:45:18 »
Tutte informazioni molto interessanti.
Fra l'altro noto che c'è una certa eterogeneità negli stili grafici, a quanto ho capito in questa rivista pubblicano storie con personaggi appartenenti ad universi narrativi differenti.
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Non Solo Disney / Fumetti arabi
« Ultimo post da Eurasia il Oggi alle 07:40:56 »
Su suggerimento di Sachiel, apro un topic sui fumetti arabi.
ogni volta parlerò di una pubblicazione partendo dalla rivista Majid:

Majid (arabo: ماجد) è un'antologia di fumetti panaraba e una rivista per bambini pubblicata ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, dalla Abu Dhabi Media Company. Dalla sua pubblicazione nel 1979, è stato distribuito in tutta la regione, all'interno e all'esterno degli stati arabi del Golfo Persico, battendo i record di vendita con una diffusione di 176.500 copie settimanali in un determinato momento, secondo l'Audit Bureau of Circulation. Molti consideravano Majid una rappresentazione dell'età dell'oro del fumetto arabo. È tenuto in grande considerazione insieme al comico egiziano Samir e al suo omologo saudita Basim.

Storia e sviluppo
Majid è emesso dalla Abu Dhabi Media Company; un'istituzione governativa degli Emirati Arabi Uniti, e fu inizialmente gestita dal giornalista e bibliofilo egiziano Ahmad Omar. Majid iniziò come supplemento del quotidiano Al-Ittihad, distribuendo 5000 copie insieme al primo numero del giornale, prima di dedicarsi alla propria pubblicazione. Il suo titolo (che si riferisce anche alla mascotte titolare solitamente esposta accanto alla targhetta, un ragazzo di 11 anni che indossa il copricapo degli Emirati) sarebbe un omaggio allo storico marinaio arabo Ahmad Ibn Majid, originario dell'Emirato di Jilfar.Altro I "primi" tentativi di nominare furono (Hamdan), un altro nome popolare degli Emirati, e (Dana)

copertina del primo numero

Majid è in circolazione ed è stato rilasciato ogni mercoledì su base settimanale dal 28 febbraio 1979 fino alla fine del 2019. È passato al formato di rilascio mensile nel 2022, forse in relazione alla diminuzione del consumo di "cartaceo" a partire dagli anni '70, le alternative tecnologiche dei media, le difficoltà finanziarie e promozionali e il generale calo di interesse per le riviste per bambini nel mondo arabo. Nel 2009, la rivista Majid ha lanciato il suo sito web ufficiale, contenente profili dei personaggi, canzoni e video integrati dal loro canale televisivo.




evoluzione del format della rivista nel corso degli anni

La rivista si è avventurata nella produzione televisiva con il lancio della sua stazione televisiva nel 2015, gestita dalla direttrice degli Emirati e autoproclamata lettrice permanente della rivista, Mariam Al Sirkal.
Il canale televisivo presenta versioni animate dei personaggi. L'iniziativa, secondo i fondatori, mira a catapultare il personaggio di Majid nell'"era digitale" e a mantenere i tradizionali valori familiari del mondo arabo. Il canale è stato successivamente accompagnato da un'applicazione mobile contenente giochi e contenuti educativi rivolti alla fascia demografica dai 2 ai 16 anni. Nel febbraio 2020, con la pubblicazione del suo numero 2.136, la rivista ha subito un restyling artistico da parte dell'agenzia creativa libanese Studio Safar, che ha dichiarato in un tweet che "È stato un sogno lavorare al design di una rivista in cui siamo cresciuti leggendo.⁣"


Nel 2021, Majid ha deciso di entrare nel mercato digitale lanciando la sua App mobile intitolata "Majid Universe", compatibile con il sistema IOS, Google Play, Android e Apple. L'"abbonamento mensile consente agli utenti di trasmettere in streaming oltre 800 ore di contenuti nuovi ed esclusivi, spettacoli dal vivo e animati, giochi e riviste digitali" . L'App integrava anche altre produzioni della Abu Dhabi Media Company non necessariamente legate alla rivista, come lo spettacolo animato per bambini Mansour e il suo predecessore Freej. Durante la pandemia di Covid-19, la rivista ha emesso un tweet ufficiale in cui affermava che cesserà temporaneamente la distribuzione al di fuori degli Emirati Arabi Uniti, offrendo invece di spedire i numeri ai suoi lettori

logo dell'app "Majid Universe".
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Topolino / Re:Topolino 3602
« Ultimo post da Cornelius il Oggi alle 00:21:45 »
                                                                                     

In questa tappa verso l'Ovest il giovanissimo Cornelius (appena diciottenne, visto che nasce nel 1788 e la vicenda dei Fiori di Melo si svolge nel 1806) alterna momenti quasi paradisiaci, in una natura incontaminata di 'nuvole' fiorate di meli e incontri con animalisti ante litteram, ad altri quasi infernali, con violenti e brutali attacchi verso alcuni farmer costretti a lasciare delle terre non ancora organizzate come stati ma solo come 'territori'.

Alessandro Sisti è molto bravo non solo ad aprire uno squarcio 'realistico' (nei limiti del fumetto Disney) su una società in formazione, in movimento, dove tutto può accadere, ma anche a caratterizzare personaggi specifici fra i quali un amico newyorkese di Van Coot, tal Perceval de Roquerduc, figura ambigua nella sua relativa malvagità non così diretta e spietata come quella dei suoi 'collaboratori'.

Il dubbio se sia o meno un parente di Howard e John D. Rockerduck dovrebbe avercelo risolto lo stesso 'presentatore' della storia, quel Marco Nucci che scrive allusivo "il nome vi dice niente?" Il fatto che Howard si sia 'fatto da solo' (a differenza del figlio, discendente sicuramente più 'diretto' di questo amico di Cornelius) non significa che alcuni suoi predecessori non si siano arricchiti per poi magari perdere tutto. O che il ramo parentale sia più 'laterale' e meno diretto.

Questa serie che è quasi una 'Conquista del West' vista con gli occhi di un giovane newyorkese di origine olandese è molto interessante e sono curioso di vedere i prossimi episodi che dovrebbero avvicinarci a quel fatidico 1818, anno della fondazione di Paperopoli, nel quale Van Coot avrà giusto 30 anni. Un'età decisiva in ogni tempo, quando la giovinezza si sposa con la maturità (sebbene a quei tempi lo 'sposalizio' fosse sicuramente anticipato)

L'arrivo in Calisota sarà il capitolo finale di "Cornelius"? Probabilmente si sebbene nutra speranze riguardo una serie successiva sui primi anni di vita della città calisotiana, magari quelli dal '18 al '48, anno della corsa all'oro in California, vicenda storica che dovrebbe aver dato un notevole impulso allo sviluppo di Paperopoli con un fondatore 'appena' sessantenne e dunque ancora teoricamente 'attivo' (sebbene i 60 anni dell'800 non siano certo i 60 del 2000).
5
Topolino / Re:Topolino 3602
« Ultimo post da Cornelius il Oggi alle 00:20:55 »
Alla fine questi 500 piedi sembrano aver svelato ogni mistero che li circondava, nonostante una palpabile aria di incredulità, di stordimento e di ragionamento su fatti e personaggi che spesso sono andato a rileggere nel riassunto iniziale per non perdere il filo. Tra i due Ufo da decifrare e decontestualizzare, fra gli alieni 'veri' e quelli 'terrestri' da separare, tra i personaggi 'originali' e le loro 'copie' da distinguere, l'univo vero mistero piuttosto inquietante che non sembra essersi risolto resta quello della zia di Orazio.

Se lo zio Curiazio è stato ben tratteggiato sia caratterialmente che fisicamente da Enna e Cesarello, sua moglie Wanda rimane una figura ambigua e indecifrabile, particolarmente emotiva secondo il marito che le lascia pochi spazi per esprimersi. Lo stesso bravissimo disegnatore non svela il  mistero del suo volto neanche alla fine di questa incredibile avventura, con quel copricapo che diventa una specie di hijab al contrario, lasciando visibile solo la parte inferiore del volto ma non gli occhi, lo sguardo.

Ci sarà un motivo per cui i due autori hanno scelto di rappresentarla così, dall'inizio alla fine di tutta la storia. Una sorta di 'non detto', di celato, di 'velato' che forse riemergerà in un ipotizzabile prosieguo di questa stranissima vicenda. D'altronde è proprio in quella fattoria del Kansas che i nostri 5 amici stanno ri-tornando,  allegri e spensierati, liberati nella memoria da ricordi troppo pesanti da gestire. E a riceverli ci saranno sempre loro, lo zio Curiazio e la zia Wanda.

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Commenti sugli autori / Re:Al Taliaferro
« Ultimo post da Special Mongo il Oggi alle 00:16:42 »
Grazie per questi spunti interessanti.
Ora che ci penso, non ricordo di aver visto un personaggio ecclesiastico come il reverendo Jones in altre storie Disney: se a qualcuno venissero in mente, potrebbe magari segnalarli qui.
I riferimenti religiosi abbondano, ad esempio, in Cimino, Martina, Mazzanti e altri, ma quasi sempre relativi a religioni non cristiane e comunque in contesti avventurosi. La stessa cosa in altri autori americani: il primo a venirmi in mente è Don Rosa con "La corona dei re crociati", ma appunto è un contesto storico e avventuroso. E ci sono altri esempi.
Non ricordo un'altra presenza di un prete, reverendo o simili in un contesto invece quotidiano, e per di più ricorrente in più storie (strisce in questo caso).

Ciao, Claudia e Sachiel. Un prete, la chiesa dove opera e riferimenti al sacramento della confessione (o potrei confonderlo con un altro) sono in una storia danese, in una serie atipica. Topolino e l'incendiario:

https://inducks.org/story.php?c=D+93559

Non sono pratico di danesi e le scordo subito, ma questa l'ho ben fissata perché era sull'ultimo numero di Topomistery con l'annuncio della chiusura della testata, e la cosa mi dispiaceva.
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Commenti sulle storie / Re:500 Piedi
« Ultimo post da Photomas2 il Venerdì 6 Dic 2024, 22:40:09 »
Non considero un mistero il look vintage di alcuni oggetti. In molte zone degli Usa, specialmente fuori dalle metropoli, non è inusuale assistere ad uno scarso rinnovamento tecnologico. Pure in Italia ne sappiamo qualcosa.

Quanto ai 500 piedi del titolo, ovvero il gruppetto di ufologi, effettivamente diventa presto semi irrilevante. Mah.
Come ho detto altrove, Bertani aveva presentato la serie in un certo modo, dando a intendere che il complottismo alla X-Files dei primi due episodi sarebbe stato predominante, mentre poi si è andati presto a parare su una via di mezzo tra Cocoon e Taken (la miniserie di Spielberg).
A me piacciono sia Cocoon che Taken, per cui non sto a brontolare più di tanto. Però preferivo X-Files.

Quanto
Spoiler: mostra
alle formiche
, fanno il paio con la risoluzione che Enna escogitò per il Dylan Dog Gigante n.14 (I cerchi del grano). Ve la spoilero:
Spoiler: mostra
In quel caso, gli "alieni" creatori dei cerchi erano demoni.


Da notare che quando
Spoiler: mostra
le formiche regrediscono tornando alle loro dimensioni naturali
, la "cinepresa" si sposta su altro, e non ci fa vedere nulla.

Il problema è che il look vintage riguarda anche cose stabilizzate a Topolinia, come le auto della polizia, i cellulari o la 113 di Topolino, che non è neppure del suo colore tradizionale...

Se fosse stato tutto vintage in "campagna" passi, ma la 113? Che senso ha averla "invecchiata" e resa color argento?

Mah... :-?
8
Commenti sulle storie / Re:Topolino e il fantasma raffreddato
« Ultimo post da Apatico Volontario il Venerdì 6 Dic 2024, 22:37:10 »
Bellissima storia impubblicabile.
La seconda striscia di tavola 8  :heart:
9
Commenti sulle storie / Re:500 Piedi
« Ultimo post da Apatico Volontario il Venerdì 6 Dic 2024, 22:34:10 »
Non considero un mistero il look vintage di alcuni oggetti. In molte zone degli Usa, specialmente fuori dalle metropoli, non è inusuale assistere ad uno scarso rinnovamento tecnologico. Pure in Italia ne sappiamo qualcosa.

Quanto ai 500 piedi del titolo, ovvero il gruppetto di ufologi, effettivamente diventa presto semi irrilevante. Mah.
Come ho detto altrove, Bertani aveva presentato la serie in un certo modo, dando a intendere che il complottismo alla X-Files dei primi due episodi sarebbe stato predominante, mentre poi si è andati presto a parare su una via di mezzo tra Cocoon e Taken (la miniserie di Spielberg).
A me piacciono sia Cocoon che Taken, per cui non sto a brontolare più di tanto. Però preferivo X-Files.

Quanto
Spoiler: mostra
alle formiche
, fanno il paio con la risoluzione che Enna escogitò per il Dylan Dog Gigante n.14 (I cerchi del grano). Ve la spoilero:
Spoiler: mostra
In quel caso, gli "alieni" creatori dei cerchi erano demoni.


Da notare che quando
Spoiler: mostra
le formiche regrediscono tornando alle loro dimensioni naturali
, la "cinepresa" si sposta su altro, e non ci fa vedere nulla.
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Off Topic / Re:Le vostre opere
« Ultimo post da Sachiel il Venerdì 6 Dic 2024, 22:31:00 »


Bel rifacimento di Zanchi, e come sempre molto azzeccati i dialoghi da te aggiunti :-)

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