Concordo sostanzialmente con quanto scritto qui sopra da Photomas, solo una cosa però non mi ha convinto della gagnoriana: perché Nonno Bassotto ad un certo punto decide, per realizzare un certo obiettivo (che non specifico per non fare spoiler), che è meglio interrompere la fuga e costituirsi, per poi evadere? Tanto valeva rimanere liberi ed andare direttamente nel posto che interessa...
Anch'io ho inteso la circostanza dell'arresto della banda (non necessario in sé per il proseguimento della storia, nella fattispecie di questo racconto) come un modo per strappare una risata per mezzo di un rapidissimo ed inatteso capovolgimento delle intenzioni del Nonno nel suo piano di fuga, celermente passato in secondo piano.Concordo sostanzialmente con quanto scritto qui sopra da Photomas, solo una cosa però non mi ha convinto della gagnoriana: perché Nonno Bassotto ad un certo punto decide, per realizzare un certo obiettivo (che non specifico per non fare spoiler), che è meglio interrompere la fuga e costituirsi, per poi evadere? Tanto valeva rimanere liberi ed andare direttamente nel posto che interessa...
... Umorismo slapstick? :-? Io l'ho vista come una gag messa lì tra le altre, giusto per aumentare il livello di follia della storia.
A proposito della copertina... Ma che senso ha aver fatto un disegno carnascialesco per il numero che è uscito il mercoledì delle Ceneri?Relativamente alla tempistica anche secondo me nota davvero intempestiva. Copertina però gustosissima che mi riporta alla memoria le meraviglie carpiane del fornaretto di Venezia e dell'Industre Serenissima che soggioga gli Ottomani.
Mi sono perso qualcosa per strada? :-? E non ditemi che il Topo è a rito ambrosiano...
Qualcuno sa a cosa si riferisce Bertani nell'editoriale quando parla di ritorni "impossibili" fra qualche numero?Non si sa ancora di preciso a cosa si riferisca in merito al ritorno "impossibile" che farà capolino tra qualche tempo sul giornalino.
Concordo sostanzialmente con quanto scritto qui sopra da Photomas, solo una cosa però non mi ha convinto della gagnoriana: perché Nonno Bassotto ad un certo punto decide, per realizzare un certo obiettivo (che non specifico per non fare spoiler), che è meglio interrompere la fuga e costituirsi, per poi evadere? Tanto valeva rimanere liberi ed andare direttamente nel posto che interessa...Credo che la spiegazione sia da ritrovare nella "routine" psicologica del nonno. Ognuno ha un punto in cui riflettere e per il nonno quello è in carcere. Dato anche il fatto che ormai è come se "fosse casa" visto che passano più tempo lì che in libertà. Inoltre lo stratagemma è utile a Gagnor per far scattare le due situazioni comiche dovute ai "corsi amatoriali"...
La storia di Cabella sull'incontro tra Archimede e Dinamite Bla è molto spassosa nella sua semplicità. Un buon ritmo condito da alcune soluzioni simpatiche (i cartelli sgrammaticati, i fraintendimenti "linguistici" tra i due) hanno insaporito un racconto aulico ma succoso.A me ha fatto ridere di gusto, in particolare, il cartello con la scritta "Nonno osare" posto come avvertimento per gli avventori del cocuzzolo del Misantropo!
Zio Paperone e la palandrana rosaIo mi ricordo di una "Beaver Gulch" che è stata sfondo di uno dei racconti della serie "Topolino in giallo", sceneggiato dallo stesso Marco Bosco e pubblicata sul giornalino nel 2021.
Ennesimo tuffo nel passato paperoniano del Klondike: ad ogni modo questo plot risulta produrre storie sempre interessanti, tipo questa di ordinaria quotidianità tra Dawson e Beaver Town (inventata da Bosco o già esistente in altri soggetti passati?) dove non mancano spunti di 'colore' oltremodo curiosi.
Cavazzano mantiene il suo stile nonostante un incidente al braccio (se non erro) causa di qualche passaggio meno convincente ma non ancora dovuto all'età.Il Maestro veneziano ha dovuto operarsi alla spalla.
Gagnor scrive un soggetto dinamico e vivace dove le situazioni si alternano velocemente impedendo al lettore il minimo sbadiglio.Mi ritrovo perfettamente in quanto affermi tu, Cornelius, sul fatto che questa storia non dia nessun motivo per annoiarsi e che, di contro, sappia tenere sempre vivo l'interesse del lettore, con una bella dose di umorismo che mi ha fatto tanto piacere leggere e trovare.