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Topics - Samu

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Romano Scarpa forever! / Topolino e il campionissimo
« il: Martedì 26 Set 2023, 14:41:57 »
Vi ricordate di quella volta in cui Pippo assunse casualmente una forza sovrumana e divenne ben presto un campione di pugilato?
E di quel Jim Parrucca che, ufficialmente, era soltanto il suo manager ma che in realtà, sotto traccia, covava dei piani ben più loschi e nefandi, tra cui un incessabile desiderio di vendetta?

Su questi e tanti altri elementi si incentra la splendida storia di Topolino e il campionissimo, una delle più belle avventure del Maestro Romano Scarpa che si dipanano in un tempo soltanto ma intrisa di una bellezza indimenticabile.
A questa storia ho dedicato un contributo per l'iniziativa atta ad omaggiare l'opera del grande cartoonist veneziano, di cui vi lascio qui sotto il link.

Buona lettura e... prendete posto sugli spalti: siete tutti invitati all'exploit del Campionissimo, talento unico e irripetibile nella storia della boxe!  :D

https://www.papersera.net/wp/2023/09/26/topolino-e-il-campionissimo/

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Romano Scarpa forever! / Topolino e l'uomo di Altacraz
« il: Lunedì 28 Ago 2023, 16:57:48 »
Come si fa a rendere iconica e memorabile l'apparizione di un personaggio che, ad oggi, è stato protagonista di una sola avventura disneyana?
Romano Scarpa sa bene come imprimere nella memoria dei lettori nuovi interpreti di sua creazione che, al fianco dei personaggi classici, sono protagonisti di storie talmente belle e ben costruite da entrare nel cuore degli appassionati.
Uno di questi splendidi interpreti one-shot della scena disneyana è Geronimo, il solista di imbutofono ex-galeotto di cui parlo diffusamente nel mio nuovo articolo per la sezione Romano Scarpa Forever !

Buona lettura e, se vorrete lasciare dei commenti a posteriori su questa storia e su quanto ne ho scritto, beh... siete i benvenuti!

https://www.papersera.net/wp/2023/08/28/topolino-e-luomo-di-altacraz/

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Romano Scarpa forever! / Paperino e la farfalla di Colombo
« il: Venerdì 25 Ago 2023, 16:29:11 »
Se di Carnevale c'è ancora chi si trastulla coi tiri birboni, c'è anche chi continua a pensare alle cose più serie!

È con questa simpatica didascalia che si apre Paperino e la farfalla di Colombo, una splendida storia scritta e disegnata dal Maestro di Cannaregio, che ho avuto l'onore di omaggiare con un mio articolo per la sezione dedicata a Romano Scarpa e che è presente già da un paio di giorni all'interno del sito.
Mi piacerebbe che in questo topic chi ha avuto (o avrà) modo di leggere il mio articolo condivida le sue sensazioni in merito a questa storia, che cosa ne pensa, quale è il suo legame con essa o semplicemente il ricordo che ne ha conservato...

Intanto vi lascio il link all'articolo e vi auguro buona lettura!  :D

https://www.papersera.net/wp/2023/08/21/paperino-e-la-farfalla-di-colombo/

19
Commenti sulle storie / Zio Paperone e il ferragosto in città
« il: Sabato 17 Giu 2023, 17:32:31 »
https://inducks.org/story.php?c=I+TL+1498-A

Considero questa storia un gioiellino di quanto piacevole e godibile ne risulti la lettura.
La Banda Bassotti è riuscita ad abbindolare le guardie interne del Deposito predisposte alla sua sicurezza e colgono di sorpresa lo stesso Zione, il quale viene prontamente reso inoffensivo dai Beagle Boys capitanati dal pragmatico ed astuto Nonno.
Da qui in poi comincia la fuga dei celebri malfattori paperopolesi a bordo del camion che hanno riempito di sacchi di dollari trafugati a Paperone (per un valore miliardario), forti di almeno due elementi che giocano a loro favore: l'aver reso impossibile ogni tipo di comunicazione con la linea telefonica della polizia e il fatto che, dato il periodo "ferragostano", la città di Paperopoli si ritrovi praticamente deserta ed assolata, tra negozi chiusi per ferie e pochissima gente rimasta ad animare le vie della città.
Ma i Bassotti, nonostante questa volta vadano davvero molto vicino al coronamento di quel loro sogno "rapinatorio" ai danni del vecchio cilindro, non hanno fatto i conti con il coraggio e l'intelligenza pratica di Qui, Quo, Qua e dei loro piccoli amici.
A partire da Tom (un ragazzino biondo amico dei nipotini e primo testimone del colpo dei Bassotti), sono diversi gli amichetti di Qui, Quo e Qua che si mobilitano immediatamente per sostenere la loro causa, ritenendo che sia molto più divertente dare la caccia a quei quattro banditi incalliti piuttosto che star dietro a dei giochetti utili sì a trascorrere le giornate estive ma che, alla lunga, non potrebbero certo donare loro chissà quale scintilla di entusiasmo.

La storia è un bel leggere dall'inizio alla fine, scorre via in maniera dinamica senza mai perdere di interesse e coinvolgimento da parte del lettore e gode di un ritmo davvero ben cadenzato che si presta in maniera ottima nel contribuire a rendere assai intrigante e molto godibile il racconto.
Mi è piaciuto molto il protagonismo che viene riservato ai piccoli interpreti di questa storia, il cui grande merito e valore per il coraggio e l'altruismo dimostrato viene loro riconosciuto ed applaudito in primis da parte di un tutore dell'ordine accorso al Deposito dopo il "colpaccio" dei Bassotti e, in seconda battuta, dallo stesso Zio Paperone.
I disegni di Romano Scarpa, così eleganti, espressivi e slanciati, costituiscono a mio modo di vedere la compagnia ideale per donare ulteriore brillantezza e briosità a questa graziosissima storia sceneggiata da Bruno Concina, caricando di verve e simpatia tutti i personaggi (dagli irriducibili malviventi paperopolesi ai piccoli eroi della vicenda, passando ovviamente per lo Zio Paperone) che si muovono all'interno di una storia fresca, dinamica e bella da leggere.

20
Commenti sulle storie / Zio Paperone in: Chicchi di riso e monete d'oro
« il: Mercoledì 24 Mag 2023, 20:38:56 »
https://inducks.org/story.php?c=S+80107

La notizia dell'evasione del furfante di nome Sly Slim dal carcere in cui era detenuto induce lo Zione in uno stato di sconforto e malessere, tale da deprimerlo e renderlo incapace a reagire anche agli scossoni con cui il dottore tenta di riattivare in lui la grinta e il carattere forte e deciso che lo contraddistinguono.
L'apprendere della fuga di Slim riconduce infatti lo Zio Paperone a quel milione di dollari che il malavitoso gli ha derubato tempo fa, senza che sia ancora riuscito a tornare in suo legittimo possesso.
I nipotini e Brigitta, mossi dall'affetto che li lega al papero più ricco del mondo, decidono quindi di intervenire in concreto, cercando di scuotere l'animo frustrato di Paperone per mezzo di un'iniziativa che lui non può ignorare: solo una caccia al tesoro, pensa il quartetto ideatore del piano, è in grado di donargli nuova intraprendenza e una rinata volontà di azione e fame di tesori.
Per cui, impossibilitati a mettere in palio quel milione di monete d'oro che il papero in basette ha perduto, non rimane che comprare un milione di chicchi di riso, chiuderli in un sacco (come quello, invero ben più allettante, di cui è stato privato da Slim) e far partire la caccia al fantomatico tesoro!

Il racconto, che si dipana su una lunghezza di 18 tavole, pulsa di quella tridimensionalità ed umanità che Romano Scarpa era un vero maestro nel riuscire ad infondere nelle storie da lui pensate (e mirabilmente disegnate) con protagonisti i personaggi della Banda Disney.
La sfera delle emozioni provate dai Paperi e il modo di mettere in scene le loro relazioni interpersonali è uno degli aspetti più gustosi di questa piccola perla scarpiana: l'incipit con lo Zione depresso, che vuole essere lasciato solo a crogiolarsi nel proprio sconforto allontanando stancamente perfino i nipotini, la preoccupazione unita alla discrezione con cui Brigitta si allarma per lo stato di salute del suo amato, l'espressione di dolcezza e tenerezza che si dipinge sul volto di Paperone a sentire cosa dicono di lui i tre nipotini e ancora il suo pensiero, che rimane a lui e a lui soltanto, su quanto importante sia rendere bene la veridicità del suo coinvolgimento nella "caccia al milione" per non deludere le piume delle sue piume sono affreschi della genuina abilità di Scarpa di riuscire a donare vita, emozioni e profondità agli interpreti delle sue storie trasmettendo in tal maniera una forza sentimentale davvero efficace al racconto da lui orchestrato senza mai cadere in una vuota retorica o in melensaggini stucchevoli.
Al contrario, la destrezza con cui Romano dipana le fila della vicenda (e organizza i rapporti tra i personaggi coinvolti) si concretizza nella sua amabile caratteristica di sapere rendere Paperone, Brigitta e i nipotini empatici agli occhi del lettore, di far sì che chi legge sia partecipe (anche emotivamente parlando) di quanto accade nel fumetto.
Che è sì un insieme di fogli di carta su cui si snodano le avventure di personaggi di fantasia, ma che nelle mani degli autori più bravi riesce a donare coinvolgimento, interesse, sentimento, empatia ed anche buone risate per tutto il tempo della lettura.
E Romano Scarpa, anche in storie semplici e non così tanto celebrate come "Zio Paperone in: Chicchi di riso e monete d'oro", dimostra ancora una volta quanto fosse capace di trasmettere il suo amore per i personaggi che scriveva e disegnava, lasciando il lettore con un sincero sorriso di soddisfazione una volta terminata la lettura di questa sua ennesima brillante prova di entusiasmante artista disneyano!
 :heart:

21
Commenti sulle storie / Zio Paperone e il codice degli affari
« il: Sabato 20 Mag 2023, 17:11:47 »
https://inducks.org/story.php?c=I+TL+1091-A

La vicenda prende il via nella sede dell'editore Typo Graffia, personaggio di creazione scarpiana che riconosce a sé stesso già nella prima tavola il merito di essere il più importante stampatore della contea poiché pubblica di tutto, dalle enciclopedie ai biglietti del tram.
Tuttavia, per il mese corrente il signor Graffìa si trova in grande difficoltà perché non sa che cosa lanciare sul mercato come nuovo "classico" da stampare per le sue rinomate edizioni.
Sarà un addetto alle pulizie colui che, inconsapevolmente, gli fornirà l'idea su ciò che potrebbe veramente richiamare l'attenzione di tanti lettori. Ovvero, il "codice degli affari" del titolo!
Da qui in avanti viene coinvolto ed assurge al ruolo di protagonista un dinamico e frizzante trio di personaggi paperopolesi, tutti dediti all'ambito affaristico-imprenditoriale: lo Zione, il suo acerrimo rivale Rockerduck e infine il fantasioso e poco avveduto affarista Filo Sganga.

La storia si legge che è un piacere nell'addentrarsi nelle dinamiche interpersonali che si innescano all'interno dello studio riservato da Typo Graffia ai tre imprenditori predisposti alla scrittura del nuovo "best seller" incentrato sul tema affaristico e prosegue con altrettanto godimento nei suoi sviluppi in esterna, laddove il trio Paperone-Rockerduck-Sganga viene spinto a compiere un periglioso viaggio in Asia Minore, ora sulle tracce del leggendario codice degli affari fenicio.
Adoro il modo tipicamente scarpiano di animare i personaggi, infondendo loro un entusiasmo ed una carica vitale che li fa vivere come fossero persone in carne ed ossa, pulsanti di una dinamicità e di un brio che li rende vivaci e che crea una immediata empatia con il lettore.
Gustosissimi i siparietti di Graffia con l'addetto alle pulizie, il fiutatore elettronico che capta potenziali affari redditizi per il multi-multi Paperon de' Paperoni (così come il suo modo di precipitarsi verso una nuova avventura e concreta fonte di guadagno), la simpaticissima quadrupla movimentata dove i tre imprenditori si rincorrono tra loro, le cornate che una volta giunto in quella che un tempo fu la terra abitata dai Fenici si becca Filo dal caprone che vive insieme al cavernicolo Hutnuk, discendente dell'antico popolo fenicio...
E qui mi fermo perché altrimenti dovrei citare praticamente ogni vignetta per il divertimento che ho provato nel leggere questa splendida storia nata dalla fervida mente creativa e dalla mano magicamente espressiva e ispiratrice di vita di Romano Scarpa, il fumettista Disney che più di ogni altro porto nel cuore per tutte le perle disneyane che ha realizzato nel corso della sua appassionata carriera di sceneggiatore e disegnatore.
E, a mio giudizio, "Zio Paperone e il codice degli affari" rientra di diritto nel novero dei gioielli della produzione scarpiana!
 :heart:

22
Commenti sulle storie / Zio Paperone e la vittoria a 50 karati
« il: Venerdì 12 Mag 2023, 20:50:28 »
https://inducks.org/story.php?c=I+TL+1057-B

Storia del 1976, che porta la firma di Giorgio Pezzin per il soggetto e la sceneggiatura e di Giorgio Cavazzano ai disegni.
Le industrie automobilistiche FIAP che fanno capo a Zio Paperone stanno conoscendo un periodo di crisi nella vendita delle proprie automobili, i cui modelli si accatastano invenduti l'uno sull'altro senza riuscire ad attirare la giusta attenzione della gente.
Perciò, lo Zione pensa che un buon modo di richiamare l'interesse del grande pubblico per il marchio FIAP sia quello di partecipare ad una importante corsa automobilistica e così iscrive la sua scuderia al rally internazionale Paperopoli-Scrongletown, coprente una distanza di mille miglia.

Il racconto brilla di una verve e di un dinamismo ammirabili, tanto nel testo di Pezzin quanto nelle matite frizzanti ed estrose di Giorgio Cavazzano.
I personaggi (dai due miliardari paperopolesi in eterna competizione tra loro ai Bassotti, passando ovviamente per la coppia di cugini corridori) risultano vivi, carichi di iniziativa, sempre improntati all'azione e meravigliosamente animati di un piglio vivace che li rende molto simpatici e pieni di brio.
La sceneggiatura viene portata avanti con un ritmo scanzonato che tiene alta l'attenzione di chi legge senza mai toccare fasi di stanca o di poca ispirazione, facendosi leggere con piacere ed entusiasmo per tutto il tempo della corsa fino alla risoluzione conclusiva attinente alla "vittoria a 50 karati'' del titolo.

I disegni di Cavazzano trovo siano semplicemente fantastici nel loro rendere i personaggi slanciati, espressivi e frizzanti al massimo con una recitazione talmente vitale degli interpreti della vicenda che sembrano davvero persone in carne ed ossa di quanto sono resi con efficacia nella propria naturale vivacità.
Infine, non posso esimermi dal citare almeno la sequenza con protagonisti Paperino e Paperoga nella stazione di rifornimento dello Zione (ovviamente improntata al risparmio, anche durante una gara di velocità automobilistica!) con la scena in cui l'avventato cugino col maglione rosso mette in moto mentre la benzina strabordante inonda l'automobile facendola saltare in aria.
L'espressione che Cavazzano gli ha donato, con lo sguardo perso davanti a sé nel nulla ed allucinato e le chiavi ancora in mano col vuoto tutt'attorno, mi ha fatto ridere talmente di cuore da farmi posare per qualche istante il fumetto al fine di godermi appieno quel momento di puro ed esilarante divertimento!  ;D

23
Commenti sulle storie / Topolino e gli incontenibili Squee
« il: Martedì 18 Apr 2023, 20:12:20 »
https://inducks.org/story.php?c=I+TL+3020-1

Gustosa storia di Casty autore completo che vede la sua prima pubblicazione sulle pagine del settimanale nel 2013, esattamente dieci anni fa.

Adoro questo racconto per l'intrigante trama orchestrata dal fumettista goriziano, il quale riesce ad adoperare le strane forme di vita menzionate nel titolo in maniera tale da renderle sì simpatiche nel loro carattere mansueto e per niente improntato a fare del male diretto verso i loro "padroni" ma che al contempo nascondono una natura inquietante nel proprio modo di sostenersi, assorbendo giorno dopo giorno l'energia vitale e la "voglia di fare" dai loro proprietari, fino ad emularli in tutto e per tutto divenendone dei cloni "squee".

La storia è sostenuta da un ritmo narrativo che si mantiene alto senza calare mai di tono o far perdere interesse al lettore per la vicenda e presenta un Topolino che, personalmente, amo nel suo discostarsi dal resto della cittadinanza nel comprendere che ci sia qualcosa di sbagliato nella natura degli squee, qualche elemento che li rende troppo dissimili da noi e quindi incompatibili in una ipotetica convivenza fissa con gli uomini.
Mi è piaciuto poi il ruolo attivo riservato a Pluto, che prende parte al piano per fermare la minaccia degli squee e riportare lo stato delle cose alla normalità, così come ho amato la simpatia che viene fuori da Pippo in certe sue battute (l'agguazzone, il suo primo incontro con Millo, la scenetta con il bambino dal veterinario, il suo stupirsi della sua fermezza notata in modo candido e bonario dal suo animo puro...)

Deliziosi poi certi elementi come il nome del veterinario incaricato di studiare Millo (il dottor "Qualazampa") ed altri che sono veramente gustosi non per la leggerezza che trasmettono, bensì per un coinvolgente clima inquietante e sinistro che evidenziano efficacemente: penso per esempio alla risposta del pappagallo nel negozio di Joe Pescirossi al suo padrone, che gli urla un monito che dovrebbe allarmarlo poiché con la vendita degli squee non avrà grana in quantità come immagina ma grane in quantità!.
E poi ancora la vignetta in cui si vede uno spossato professor Qualazampa colto nel momento in cui ha concluso la chiamata con il "noioso" Topolino (che insiste nel preoccuparsi anche se, a suo dire, non c'è nulla da temere) e nella stanza attigua viene sinistramente proiettata l'ombra del suo squee.

Infine, voglio ricordare due momenti di questa gradevolissima vicenda legati al rapporto tra Topolino e gli altri personaggi.
In primis, la vignetta in cui sveglia nel cuore della notte una riluttante Minni prendendole la mano con una tenerezza adorabile, dicendole (con fare dolce ma che comunque trasmette l'idea dell'urgenza della cosa) di "non fare storie" e di seguirlo per il suo bene e la sequenza in cui Pluto, nella tavola finale del racconto quando ormai il pericolo è cessato, si preoccupa visibilmente per il suo padroncino visto che lo vede troppo stanco e spossato e Topolino lo rassicura prontamente poco prima della chiosa della storia, che conclude con un sorriso in leggerezza una vicenda assai gustosa, che sa trasmettere parimenti simpatia e intrigo, humour e inquietudine e che mi coinvolge ad ogni nuova, appassionante, ri-lettura.

24
Commenti sulle storie / Pippo e l'asso dei cieli
« il: Giovedì 13 Apr 2023, 21:12:07 »
https://inducks.org/story.php?c=I+TL+3123-3

Vito Stabile rientra sicuramente nel novero degli sceneggiatori contemporanei che preferisco per come sa strutturare storie interessanti e godibili, che si leggono con simpatia e che hanno dalla loro una vivacità che le rende piacevolmente animate di un tono intrigante che sa coinvolgere il lettore in quanto gli viene raccontato.
"Pippo e l'asso dei cieli" (disegnata da Stefano Intini) è una delle storie da lui scritte che più amo leggere e rileggere per il carattere brioso e dinamico che contraddistingue la sceneggiatura di questa graziosissima vicenda.
Apprezzo molto questa storia per come i personaggi vengono delineati in maniera umana, tridimensionale e dotati di uno spessore che li rende "inquadrati" in una personalità ed un carattere proprio e che contribuisce a creare empatia con il lettore di pari passo con lo sviluppo del racconto.
Già a partire dalla scena in cui Pippo, con il viso segnato da un'espressione sconsolata e niente affatto serena, bussa alla porta di Topolino in cerca di sostegno per ciò che dovrà affrontare di lì a poco ho cominciato a immedesimarmi nella frustrazione del protagonista e ad empatizzare con lui, fino a provare tenerezza per il pippide.
Il problema che angoscia il nostro ha un nome ed un cognome ben precisi: Walter De' Pippis, l'asso dei cieli del titolo, nonché....nonno di Pippo!
I rapporti tra nonno e nipote non sono affatto idilliaci e infatti Walter si mostra abbastanza freddo e distaccato nei confronti del giovane, rivelando non tanto un atteggiamento "bacchettone" e canzonatorio fine a sé stesso perché uomo di più esperienza e rigore quanto un motivo di acredine che deve avere una qualche spiegazione nel passato dei due.
"In fondo, un animo candido e genuino quale quello di Pippo come può suscitare tanto astio, livore e freddezza?" si domanda Topolino, deciso a trovare quella ragione, quell'episodio nella storia del rapporto tra i due pippidi che ha causato la natura distaccata del modo di rapportarsi di oggi di Walter nei riguardi del nipote.

La storia è bella perché in essa, oltre a del sano divertimento scaturito da simpatiche battute (come i siparietti in casa di Pippo con l'arrivo del nonno alla presenza degli amici di sempre del primo) e scene molto graziose per il loro umorismo (il succo di jalapeño che incendia la bocca di Topolino, in particolare, mi ha fatto ridere di gusto), è connaturato del sentimento, la scintilla di un'emozione che rende naturale e spontaneo il disgelo di nonno Walter nei confronti del nipote.
Pippo sa farsi amare e benvolere perché è di animo altruista e con il suo impegno e la sua dedizione (misti al desiderio di "ricompensare" il nonno della mancanza che per mano sua, involontariamente, lo ha ferito anni addietro) riesce con un gesto pratico a dimostrare l'affetto e il legame che lo unisce all'ormai anziano - ma ancora assai vispo e coriaceo - parente.
E trovo deliziosa, a questo proposito, la vignetta in cui viene descritto un Pippo dinamico e improntato all'azione che, incosciente del pericolo in cui incorre, si lancia in un inseguimento volante inorgoglito lui stesso di una di quelle cose che gli riescono meglio.
La capacità di sorprendere!

E proprio riguardo al fatto di rimanere spiazzati devo dire che trovo molto ben riuscita la tavola finale della storia
Spoiler: mostra
, la quale si focalizza solo e soltanto sul personaggio di Walter presentandolo sotto una luce meno severa e arcigna di quanto potesse sembrare quando il lettore, all'inizio della storia, ha fatto la sua conoscenza.
Forse, in fondo a quella rude corazza da duro e da uomo dal carattere burbero e bacchettone che sembra volere dimostrare agli occhi altrui si nasconde un animo più tranquillo e "leggero" di quanto si possa pensare.

25
Commenti sulle storie / Zio Paperone e l'apparecchio postelefonico
« il: Domenica 9 Apr 2023, 13:12:46 »
https://inducks.org/story.php?c=I+TL+3016-1

Uscita nel 2013, scritta da Francesco Artibani per i disegni di Paolo De Lorenzi, questa storia presenta l'ennesima novità lanciata da Zio Paperone sul mercato per accrescere il proprio prestigio agli occhi della cittadinanza e ricavarne un cospicuo ricavo in termini di guadagni.
L'idea è quella di realizzare un nuovo modello di telefonino in grado di fare ascoltare agli utenti che cosa dica chi si trova dall'altra parte della cornetta nei momenti immediatamente successivi alla chiusura della chiamata.
L'intenzione del papero in basette è di utilizzare tale espediente tecnologico per rendere gli utenti più sinceri nelle proprie conversazioni ma ben presto l'intera Paperopoli sperimenterà quanto possa essere dannoso l'apparecchio postelefonico, visto che mette gli utenti nelle condizioni di ascoltare cose che non avrebbero mai voluto sentire (emerse dal momento di aperta sincerità che affiora quando si chiudono certe chiamate che comunicano qualcosa che infastidisce, un impegno non preventivato, un'uscita dettata da un momento di nervosismo...) e che finisce per porre l'ideatore di questi nuovo prodotto del progresso sotto una cattiva luce per essere stato colui che ha lanciato sul mercato tale strumento controproducente.

La storia mi è piaciuta molto per la bellezza con cui è raccontata, con un ritmo che si mantiene sempre alto senza mai scemare di tono o far perdere interesse al lettore e che la rende molto intrigante da seguire nel suo dipanarsi.
E ho apprezzato tanto il modo con cui Artibani ha descritto i caratteri e le personalità dei personaggi: lo Zio Paperone ferito nel proprio orgoglio per quanto interpreta dalle parole "postelefoniche" di persone a lui care come il nipote Paperino e Nonna Papera è reso in un modo così umano e tridimensionale che si percepisce appieno quanto gli abbia fatto male, nel proprio animo, ciò che ha appena ascoltato, inducendolo a chiudersi in sé stesso, ad allontanarsi dalla sua famiglia e a concentrare forze, tempo ed energie solo e soltanto sul lancio dell'apparecchio postelefonico.
E trovo che sia splendido lo scambio di battute sul finale che lo vede protagonista insieme a Paperino, con zio e nipote che si confrontano l'un l'altro a cuore aperto ed un Paperone colpito da quanto ha mal interpretato le parole altrui e che si sente sciocco nell'avere dubitato dell'affetto delle persone a lui più care.

Ai disegni, Paolo De Lorenzi coadiuva la brillante sceneggiatura di Francesco Artibani con delle matite che infonodono espressività e carattere ai personaggi e che mi hanno reso la lettura molto piacevole anche per la gradevolezza del suo comparto grafico.

26
Commenti sulle storie / Topolino e la logica astrologica
« il: Martedì 4 Apr 2023, 20:04:19 »
https://inducks.org/story.php?c=I+TL+3394-1

Se dovessi scegliere una sola parola per definire questa storia direi che essa è essenzialmente... guizzante!
Sullo sfondo di un'ambientazione urbana nella classica città di Topolinia, Casty dà vita ad un racconto dinamico e pieno di brio, dal ritmo sì leggero (perché leggera è l'atmosfera "giocosa" che vi si respira) ma che al contempo risulta incalzante e piacevolissima da seguire.
La storia vede contrapposte due coppie di protagonisti (Topolino e Minni da un lato e Gambadilegno e Trudy dall'altro), con le rispettive fidanzate che assurgono al ruolo di consigliere dei propri compagni, fungendo da consulenti di... "logica astrologica", appunto.
In pratica, sia Minni che Trudy sono convinte che siano gli astri a determinare congiunzioni favorevoli o, viceversa, avverse per la riuscita o meno di un determinato proposito e Pietro (sostenuto dalla solerte amata) inanella una serie di colpi che vanno a buon fine nella convinzione che ciò sia dovuto al periodo favorevole che "le stelle" hanno riservato al suo segno zodiacale.

Il racconto non conosce momenti di affievolimento nel ritmo ed, al contrario, intriga e coinvolge per la verve che lo caratterizza, facendo sì che la vicenda risulti sempre frizzante e assai gustosa da leggere.
Oltre a ciò, un altro elemento che voglio sottolineare del valore di questa storia è il clima di complicità e l'affetto sincero e genuino che Casty tratteggia nel rapporto tra Topolino e Minni: anche solo dagli sguardi che si scambiano, oltre alle loro interazioni verbali, si può percepire la tenerezza che vi è tra i due, perfino nei momenti in cui l'una crede in qualcosa che all'altro sembra assai improbabile e, più che dovuto a circostanze "astrali", ritiene sia semplicemente frutto di coincidenze.
E, allo stesso modo, ho apprezzato molto l'affinità che lega Trudy al suo Pietruccio nel sostenerlo nella preparazione dei colpi e nel fiancheggiarlo nell'esecuzione pratica dei piani con fini criminosi che vedono protagonista il suo amato.
È sempre bello poi vedere come certi elementi che sembrano essere delle piccolezze (come il portachiavi a forma di cuore di Pietro) si rivelino essere aspetti studiati per fare incastrare certe dinamiche in modo tale da creare situazioni inaspettate e che sorprendono anche i protagonisti della storia stessa.
Infine, ho trovato molto graziosa la chiosa finale della vicenda, che conclude il racconto con uno scambio di battute tra Topolino e Minni che risulta essere una riflessione naturale e spontanea su cosa ci possa essere dietro a "ciò che accade" nella vita di tutti i giorni, con una veduta improntata all'essere positivi e al pensare che se è vero che le giornate storte possono capitare a tutti, è altrettanto possibile che il domani ci riservi un giorno migliore.

Quanto ai disegni... che dire?
Amo il tratto familiare di Casty, che mi fa scattare un'immediata simpatia nei confronti dei personaggi che disegna e che me li rende amabili nel loro modo di vivere il racconto, con una dinamicità ed una espressività impagabile.
Basta guardare la vignetta con il Topolino che richiama l'attenzione di Minni riguardo al prossimo, probabile, obiettivo del suo arci-nemico Gambadilegno per constatare con mano quanto l'artista goriziano sappia infondere una espressività che dice tutto senza neanche il bisogno di esprimersi a parole.
Donando loro una "scintilla di vita" che li rende vividi e animati come persone in carne ed ossa!

27
Commenti sulle storie / Topolino e il mistero di Acquadombra
« il: Domenica 2 Apr 2023, 18:09:47 »
https://inducks.org/story.php?c=I+TL+3308-1P

Nel 2019, divisa in due numeri, usciva sulle pagine di Topolino questa storia di stampo urbano molto intrigante realizzata da Casty in veste di autore completo.
La città di Topolinia, questa volta, deve fare fronte alla minaccia di un nuovo cattivo che rivela un'abilità sinistra nel manovrare l'acqua riuscendo a dare ad essa la forma che più gli aggrada e a piegarla al proprio volere con loschi fini.
Il nome di questo temibile personaggio è esplicitato sin dal titolo e già dal primo segnale che manda alla cittadinanza mette da subito in chiaro quanto i topolinesi abbiano da preoccuparsi di lui e dei suoi intenti criminali, con l'eloquente scritta a getto acquatico su un muro che recita: Temete, Acquadombra !.
La storia presenta un ritmo serrato, che intriga il lettore donandogli un racconto frizzante e che tiene sempre vivo l'interesse di chi legge, grazie ad un ritmo ed una briosità dello scrivere che animano la vicenda di un tono appassionante.
I personaggi protagonisti (Topolino ed Eta Beta) vengono delineati da Casty in maniera tridimensionale ed umana, rendendoli in un modo così familiare e spontaneo per cui è facile empatizzare con loro grazie anche alla naturalezza con cui si muovono e alla tenacità e al coraggio con cui cercano, dapprima, di venire a capo del mistero acquatico e in seguito di fermare il malvagio piano architettato dal nuovo, temibile, villain di creazione castyana.
Spettacolare la sequenza dove un implacabile Acquadombra scala l'edificio in cui i nostri sono rifugiati, ferito nel proprio orgoglio per avere visto il piano da lui architettato squagliarsi come neve al sole e meditando solo e soltanto (ancora una volta) propositi di vendetta !
Molto graziosa poi l'altra nuova creatura nata dalla fantasia dell'artista goriziano (Lucettine), la quale accompagna i due protagonisti classici e il cui passato la lega a colui che oggi si fa chiamare, appunto, "Acquadombra".

Mi è piaciuto poi vedere come la tecnologia risulti un elemento funzionale allo sviluppo della trama e niente affatto pretestuoso, mentre mi hanno divertito gli strilli apocalittici dei giornalisti televisivi che non perdono tempo a "sensazionalizzare" la minaccia, inducendo la gente a spaventarsi ancor più di quanta inquietudine potesse provare già prima di sentirli strombazzare la notizia del giorno con toni allarmanti.
Inoltre, ho trovato gustoso il siparietto dei passanti vicino al Commissariato che sono convinti di sapere cosa c'è dietro alla misteriosa pioggia e, tra questi, vi è pure chi vuole (oltre al pane) "farsi l'acqua in casa" per ovviare a qualsiasi tipo di problema ad essa legato in futuro.
Molto carino poi l'Eta Beta innamorato che restituisce una tenerezza adorabile, insieme al Topolino che lo osserva con sguardo bonario e comprensivo.

I disegni di Casty animano il racconto in un modo frizzante e deliziosa, restituendo al lettore un piacere ed una godibilità nel seguire la storia che contribuiscono a rendere quest'ultima una lettura appagante e piacevolissima tanto per la sceneggiatura appassionante quanto per le matite che la visualizzano con il classico stile espressivo e brioso dell'artista friulano, perfettamente in sintonia con i testi da lui stesso firmati.

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Commenti sulle storie / Topolino e la leggenda del Chucha-Canucha
« il: Domenica 26 Mar 2023, 12:30:51 »
https://inducks.org/story.php?c=I+TL+3221-2

Scritta da Casty e disegnata da Giuseppe Zironi, questa storia viene pubblicata per la prima volta sulle pagine di Topolino nell'estate 2017.
La vicenda si svolge in quel di Muggent Town, una cittadina del Calisota in cui Topolino (di ritorno da una tranquilla vacanza) decide di fermarsi per capire cosa sta succedendo di strano in questo paese, dove gli agricoltori sono costretti a vendere a prezzi risibili i loro terreni e ad approfittarne è un imprenditore dagli atteggiamenti spocchiosi e ben poco raccomandabile che ha la netta intenzione di comprare tutti i terreni della zona, promettendo una nuova rinascita per la cittadina se questa verrà completamente affidata alle sue mani.
L'avventura vede Topolino come unico protagonista del parterre disneyano dei personaggi classici, ma non ciò non lo porta ad agire completamente in solitaria visto che troverà al suo fianco due residenti della cittadina con cui condividere i propri dubbi sulla figura del ricco imprenditore (Mister Sghangher) e sulla natura del "Chucha-Canucha" del titolo, una misteriosa creatura che dovrebbe essere estinta ma che, a cinquant'anni dal suo ultimo avvistamento in superficie, fa sentire nuovamente la propria presenza agli abitanti di Muggent Town.
L'animale, che ha deciso di stabilirsi sottoterra, pare sia arrabbiato per via di un comportamento negativo degli uomini nei suoi confronti e Topolino vuole scoprire cosa c'è dietro tutto questo: pertanto, al fine di giungere alla verità non può che seguire i movimenti del losco Mister Sghanger, il quale appare sempre più sotto una luce negativa e che molto probabilmente è la causa dell'irritazione del Chucha-Canucha.

La storia coniuga in maniera intrigante azione, mistero, il fascino di una creatura che si credeva estinta e che ricompare dopo anni e un tema serio quale quello dello sfruttamento della terra per biechi fini personali in un amalgama che rende la lettura coinvolgente ed appassionante, arricchita da un brio nella narrazione che la rendono vivace e ben ritmata dall'inizio fino alla simpatica chiosa con il ritorno del Topo dalle grandi orecchie nella sua città, al rientro da questa affascinante avventura.
Il racconto regala poi un momento emotivo che mi ha molto coinvolto e che fa percepire appieno come il Chucha-Canucha non sia veramente irritato con tutti gli uomini ma che sa riconoscere e soppesare l'animo buono delle persone e di qualcuno in maniera particolare.
Ulteriori chicche che impreziosiscono la storia sono i simpatici nomi dei comprimari che affiancano il protagonista (Gianni Gaudente, il sindaco della cittadina, e l'indiano Gufo Nasuto), la delineazione dei due profili caratteriali di questi ultimi che all'inizio hanno motivi di attrito per vedute non concilianti ma che, nel corso della storia, riescono a superare le loro diffidenze l'uno nei confronti dell'altro, mossi soltanto dal bene che provano per il proprio paese e la caratterizzazione di un Topolino il quale non rinuncia mai al gusto dell'avventura e al fascino di un mistero da risolvere e che sa essere tenero con chi lo merita e deciso e pronto all'azione nel momento clou della vicenda.

Infine, sono da ricordare diverse trovate simpatiche che conferiscono alla storia un brio che ho molto apprezzato: dalla battuta di Topolino che sottolinea l'ingiusta diffidenza dei paesani al suo arrivo ("Ehi! Per caso sono capitato durante la fiera dell'antipatia?") alla sua coscienza, rappresentata dalla sua amata Minni, la quale gli preannuncia di mettersi in guardia dai pericoli in cui potrebbe cacciarsi fino al al ritorno del protagonista a Topolinia, che chiude con un gustoso siparietto con la stessa Minni un'avventura disneyana che sa lasciare un ricordo molto piacevole di sé.

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Commenti sugli autori / Federico Franzò
« il: Venerdì 24 Mar 2023, 21:27:48 »
Il tratto di Federico Franzò mi piace perché lo trovo molto simpatico e gradevole da guardare.
Il suo stile a parer mio è rilassante, morbido ed efficace nel rendere espressivi i personaggi, dote che io apprezzo molto perché mi piace vederli "vividi" e dinamici gli interpreti delle storie Disney.
La storia disneyana da lui disegnata che ricordo con più piacere è sicuramente "Zio Paperone e il Deposito sotto A.S.S.E.D.I.O." (scritta a quattro mani da Vito Stabile e Pietro Zemelo) ma ho altrettanto bei ricordi legati alle sue prove su "Gastone e il magazzino delle vittorie" (la mia storia breve preferita dello scorso anno, scritta da Massimiliano Valentini) e di vicende che si sono rivelate simpatiche e che mi hanno intrattenuto con piacere come "Zio Paperone e la cena dei cento", "Paperino e il grande Rifrulli", "Zio Paperone e l'unicità contesa", "Paperino e la vacanza rap" e "Pico e l'incidente della bernoccologia" (la storia con cui ha esordito, nel 2016, in Disney).

Gli altri utenti del forum cosa ne pensano di questo disegnatore?

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Topolino / Topolino 3511
« il: Mercoledì 8 Mar 2023, 16:20:24 »
SOMMARIO

I cimeli raccontano: Zio Paperone e la tartaruga di marmo
Soggetto e sceneggiatura di Marco Bosco
Disegni e supervisione colore di Paolo Mottura
Colori di Chiara Bonacini

Gli Evaporati
"Il mondo eclissato"
(Secondo Episodio)
Soggetto e sceneggiatura di Bruno Enna
Disegni e supervisione colore di Davide Cesarello
Colori di Emanuele Virzì

Il Principe delle sabbie (Quarto Episodio)
Soggetto e sceneggiatura di Alex Bertani e Francesco Vacca
Disegni di Giuseppe Facciotto
Colori di Manuel Giarolli

Un pentolino... magico!
Soggetto, sceneggiatura e disegni di Enrico Faccini
Colori di Valentina Mauri

Time Machine (Mis)adventures - Missione Telefono
Soggetto e sceneggiatura di Francesco Artibani
Disegni di Alessandro Pastrovicchio
Colori di Edizioni BD

Minima Paperalia - "Il più furbo"
(One-page story)
Soggetto, sceneggiatura e disegni di Enrico Faccini
Colori di Valentina Mauri

Copertina (disegno di Andrea Freccero, colori di Andrea Cagol):

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