Non posso che unirmi al tripudio generale: la nuova versione dell'Almanacco Topolino è stato un graditissimo ritorno, soprattutto se confermasse anche nei prossimi numeri questa impostazione iniziale (sostanzialmente un mix fra i vecchi Zio Paperone e i Mega): storie italiane lunghe e di autori affermati all'inizio e alla fine del volume, in mezzo novità provenienti dal resto del mondo (Degmont, soprattutto) e vecchie storie brevi (prevalentemente americane, come l'esordio di Paperoga) poco ristampate, con ripescaggi di personaggi che mancano da tempo (Panchito Pistoles a 'sto giro, José Carioca ed Eli Squick nel futuro prossimo). Egoisticamente parlando, come ho già detto, spero che compaia il minor numero possibile di storie di Barks, Gottfredson, Scarpa e Don Rosa, dei quali già posseggo le rispettive opere complete (anche se, va detto, in questo primo numero ho avuto modo di riscoprire la storia barksiana con la strana coppia Archimede-Ciccio, che avevo rimosso
). Ben vengano invece gli altri pezzi da novanta della nostra scuola ("Zio Paperone e le cianfrusaglie vittoriose" di Pezzin/Cavazzano, per dire, non l'avevo mai letta O0).
Ma la perla del volume è la pubblicazione di "Topolino e le terre parallele", che ho trovato davvero notevole, sia per la trama mystery-noir, sia per la caratterizzazione dei personaggi (ottimo Manetta!), sia per i rimandi ad alcune storie classiche (Atomino Bip Bip, qui alla sua prima apparizione straniera, svolge un po' lo stesso ruolo di Eta Beta in "Topolino e il doppio segreto di Macchia Nera"). Abbastanza interessanti anche le altre due novità provenienti dall'estero: "Paperino, la spada e la rosa" rilancia finalmente il caballero Panchito (pochissimo sfruttato da noi) mentre "Zio Paperone in: Casa, dolce casa" è il primo capitolo de "I diari del Klondike", spin-off della saga di PdP che verrà pubblicato integralmente nelle prossime uscite.