Premetto di saperne di musica quanto ne so di architettura dei ponti per il passaggio di treni: ZERO (però so leggere i rodiggi: non c'entra nulla, ma faceva scena dirlo...
). Quindi ho capito un quarto di battute, riferimenti e dialoghi della prima storia, che però mi è garbata lo stesso: pertanto, la considero un'opera più che riuscita.
Solo non mi quadra una cosa: da quando Brianna e Qua (e quindi Quo e Qui) frequentano la stessa classe, visto che fino ai "Tre paperi in gioco" manco si conoscevano e che l'aquilotta abita a svariati isolati di distanza che si fa regolarmente in bus? Mi sono perso qualcosa? Comunque, visto che Qui intrallazza con Lucilla e Quo con Paperella, a quando Qua con Brianna, fidanzamento ufficiale?
Ducktopia procede bene, anche se nessuno si è ancora chiesto dove sia finito Pico neppure stavolta. Vedremo il finale prima di dare un parere definitivo.
Simpatica la faraciana, anche se riciccia una vecchia gag.
Mi è parsa troppo lunga PippoSpot stavolta: su molte tavole mi è spesso calata la palpebra, stranamente.
E confesso che qui e lì ho fatto fatica a seguire la semistraniera, come se in qualche punto mancasse un raccordo fatto bene tra le tavole: non sui disegni in sé, capiamoci, ma proprio sullo sviluppo della vicenda...
Si lascia giusto leggere questo numero, dunque, dopo i recenti grandi fasti. Rivogliamo poi da subito e senza soste le istruzioni di disegno dei personaggi, e che cavolo!!!
Obliavo: perché l'ombra del Raburbero di Ducktopia sembra, sotto la statua di Cornelius Coot, quella di Xadhoom?