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Testate Speciali / Il Dottor Paperus - Disney Deluxe 50
« il: Domenica 16 Feb 2025, 12:06:25 »
Recensione Il Dottor Paperus - Disney Deluxe 50


 Luciano Bottaro è stato uno dei più grandi fumettisti umoristici italiani, attivo tanto nell’ambito Disney quanto in altri filoni, spesso riguardanti personaggi da lui stesso inventati. Proprio per questo motivo, spiace constatare come, a differenza di altri suoi illustri colleghi, nonostante abbia consegnato ai lettori un patrimonio inestimabile di storie, non abbia mai goduto della considerazione che avrebbe meritato da parte del grande pubblico.

 Una mancanza di attenzioni che non riguarda comunque queste pagine, tanto è vero che proprio Bottaro è stato il destinatario del I Premio Papersera, ricevuto nel 2006, anno in cui poi ci avrebbe purtroppo lasciati. Per chi volesse conoscerlo meglio, inoltre, segnaliamo un approfondito e vivace sito internet curato dalla figlia Annabella.

 Il 2024 ha segnato però una felice inversione di tendenza: per la prima volta dai tempi dei Tesori Disney, il compianto disegnatore ha goduto di ben due volumi monografici a lui dedicati! Il primo, eccellente, curato da Davide Del Gusto per la collana Grandi Autori; il secondo, quello che ci accingiamo a commentare, confezionato invece da Alberto Brambilla.

 Questa Deluxe Edition gode di una copertina inedita meravigliosa, realizzata da Andrea Freccero. Facciamo davvero i complimenti al disegnatore per come ha interpretato questo classico, omaggiandolo con grande rispetto ma al contempo rendendolo personale e riconoscibile.

 Per l’extra-Disney, inoltre, segnaliamo l’uscita di un’interessante riproposizione della versione di Pinocchio uscita per Il Giornalino e edita da Rizzoli Lizard.

 
Il malvagio Mefistofele, graficamente molto simile a quello immaginato da Bertarelli, cerca di corrompere l’anziano Dottor Paperus[/size][/i]

 Insomma, finalmente pare che si stiano facendo dei grandi passi in avanti nella valorizzazione dell’opera bottariana. E lo si fa davvero in grande, con la riproposizione di una delle storie più apprezzate di tutti i tempi mai pubblicate su Topolino. Parliamo de Il Dottor Paperus, uscita in due puntate nel lontano 1958 sui numeri 188 e 189 del periodico e che si avvale del contributo ai testi di Carlo Chendi, sceneggiatore che intraprese un felice sodalizio con Bottaro.

 
L’ispirazione del Paperus: il Faust disegnato da Bertarelli

 Si tratta della prima volta in cui il fumettista ligure realizza una parodia disneyana, filone in cui si rivelerà uno degli autori più presenti, ed è infatti un’efficace trasposizione in chiave disneyana del Faust di Johann Wolfgang von Goethe, capolavoro della letteratura tedesca.

 Vale la pena ricordare come nel fumetto siano ravvisabili molte suggestioni derivanti dalla lettura del Faust di Federico Pedrocchi ed Enrico Bertarelli, che tanto colpì il giovane Bottaro, avido lettore del Topolino Giornale dove questa rivisitazione vide la luce a partire dal 1941. Ad esempio, la raffigurazione di Mefistofele è molto simile a quella proposta da Albertarelli anni addietro.

 Non racconteremo nel dettaglio la trama per evitare di guastare il piacere della lettura a chi la dovesse conoscere per la prima volta, ma, per approfondire, rimandiamo ad un interessante articolo di Andrea Bramini per lo Spazio Disney, che analizza nel dettaglio la complessa costruzione delle tavole della storia.

 
Magie grafiche bottariane nel sequel

 Benché non si tratti della prima volta che Il Dottor Paperus viene riproposto in volume, questa è invece la prima edizione filologicamente curata rispettando l’originale scansione a tre strisce, e il grande formato permette di apprezzare al massimo i disegni mozzafiato realizzati da Bottaro.

 Non è tutto, però: accanto al celebre fumetto, viene pubblicata anche Paperino e il seguito della storia, sequel realizzato dal solo Bottaro nel 2000. Prima di allora, i due fumetti erano stati riproposti insieme solo un’unica volta, ovvero nel mensile I Grandi Classici Disney nel 2015, grazie al lavoro del compianto Luca Boschi. In tale occasione, benché fosse lodevole l’intento divulgativo, il formato tascabile del mensile non permetteva di apprezzare appieno la cura estrema della composizione portata avanti da Bottaro. Di conseguenza, si perdeva un po’ della magnificenza del suo stile che, nel frattempo, era diventato ancora più geometrico e caratterizzato da affascinanti “deformazioni” grafiche, a lungo ricordate come uno dei marchi di fabbrica dell’autore ligure.

 
Il Dottor Paperus da Donald Story, l’album di figurine Panini curato da Bottaro nel 1983

 A corredo delle due storie ristampate, sono presenti alcuni redazionali firmati dal bravo Alberto Brambilla. La prefazione iniziale svolge egregiamente il suo compito, ma la vera chicca sono le quattro pagine poste in chiusura che, oltre ad offrire un’ottima analisi delle opere, sono ricche di ghiotto materiale iconografico, in alcuni casi addirittura riproposto per la prima volta, come le magnifiche illustrazioni dedicate a Il Dottor Paperus pubblicate in un portfolio della Galleria dell’Arco di Rapallo poco prima della dipartita dell’autore. Nonostante lo spazio riservato all’apparato critico non sia moltissimo, unica critica che si possa fare al volume, l’encomiabile competenza di Brambilla sopperisce a tale restrizione.

 Il Seguito della Storia è un’avventura piacevole, caratterizzata da un tono più scanzonato e meno solenne rispetto all’illustre predecessore, ma non per questo degna di minore attenzione. Una valida appendice di una Grande Parodia che tanto ha significato per i lettori disneyani.

 La cura editoriale fa di questo volume un prodotto di grande pregio, probabilmente uno dei migliori proposti in questo 2024 dalla Panini. Augurandoci che la valorizzazione dell’opera di Bottaro prosegua nel tempo e non sia stata solo una felice parentesi, ne consigliamo senza indugio l’acquisto a tutti gli appassionati di fumetto Disney.



Voto del recensore: 5/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2025/02/16/il-dottor-paperus-disney-deluxe-50/

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Commenti sulle storie / Paperino e il ventino fatale - Deluxe Edition
« il: Lunedì 23 Dic 2024, 17:01:16 »
Recensione Paperino e il ventino fatale - Deluxe Edition


 Sulla scia di quanto accaduto in passato con altre celebri storie dell’universo disneyano, approfittando delle celebrazioni per i 90 anni di Paperino, Panini Comics ha proposto una riedizione in formato gigante di uno dei più grandi capolavori di Carl Barks: Paperino e il ventino fatale.

 Per chi non la conoscesse e volesse saperne di più, invitiamo a leggere un nostro articolo a riguardo, inserito nel calendario dell’avvento dello scorso anno. Si tratta di una storia tra le più famose dell’universo Disney, essendo stata pubblicata moltissime volte ed è possibile reperirla nel mercato dell’usato per pochissimi euro. Ha avuto anche l’onore di un (per la verità non riuscitissimo) remake, all’epoca introdotto su Topolino da un articolo del compianto Francesco Gerbaldo, che cogliamo l’occasione di ricordare in questo terzo Natale senza di lui.

 La considerazione di cui questa storia gode presso gli appassionati è davvero enorme, equiparabile solo a pochissimi altri “colossi” dei grandi Maestri. Nel seguente pezzo non commenteremo pertanto la qualità della storia in sé, che è naturalmente indiscussa, ma ci soffermeremo invece su tutte le caratteristiche “tecniche” di questa recente riedizione.

 Il volume, numerato a mano, gode di una magnifica copertina inedita firmata da Federico Bertolucci, che viene riprodotta anche in formato più piccolo in una cartolina allegata al prodotto: un ottimo biglietto da visita.

 
Traduzioni diverse negli anni

 La storia viene riproposta in una doppia veste: a sinistra è collocata la versione originale americana in bianco e nero, a destra vi è invece una nuova versione, ricolorata proprio da Bertolucci, che nei redazionali spiega i criteri utilizzati in questa edizione. La nuova colorazione proposta ai lettori vuole essere calda e accogliente, ma senza andare a interferire eccessivamente sui disegni del Maestro dell’Oregon. E’ basata molto sul sapiente uso delle luci e di pennellate fresche. Bertolucci specifica che la storia l’aveva colpito moltissimo nella sua versione originale in bianco e nero e pertanto non è stato affatto immediato scegliere un criterio efficace per ricolorarla. Una sfida non certo semplice, che però il disegnatore toscano ha affrontato con grande maestria e competenza. A parere di chi scrive, la nuova colorazione è molto suggestiva e dimostra come una storia concepita oltre settant’anni fa possa conoscere nuova linfa anche nel 2024.

 
Lo stupendo omaggio inedito di Arild Midthun.

 Fino a qui, dunque, sembra che il volume non presenti difetti evidenti. Se riconosciamo il grande sforzo editoriale nel rielaborare un classico di questo calibro, ricordiamo però al contempo che siamo in presenza di un prodotto non economico. Per questo motivo, sarebbe lecito aspettarsi anche una quantità molto corposa di apparato critico. Non è il caso del volume in questione: in totale i redazionali ammontano a 9 pagine “scarse” (nel senso che alcune di esse sono comunque occupate per la maggior parte da disegni). Non che siano di scarsa qualità, anzi: la prefazione di Silver, dal tono leggero e basata su un aneddoto personale, è molto simpatica. In un redazionale di due pagine, Bertolucci racconta, in modo molto coinvolgente, l’importanza che la storia ha avuto per la sua formazione, oltre ai criteri già menzionati che lo hanno portato a scegliere un determinato tipo di colorazione. Seguono due pagine incentrate sui vari passaggi di lavorazione che hanno interessato quest’ultima e che mostrano anche una tavola nelle varie fasi di elaborazione. Il documento è molto interessante dal punto di vista iconografico, anche se, in fin dei conti, si tratta di un approfondimento molto tecnico, che potrebbe risultare di grande interesse solo per una “nicchia” di lettori.

 L’ultimo redazionale è decisamente il migliore di tutto il “pacchetto” ed è curato da Pier Luigi Gaspa, che si sofferma, seppur con poco spazio a disposizione, sulle varie differenze nella traduzione italiana della storia, spiegando come ogni lingua sia uno strumento dinamico in grado di riflettere i cambiamenti nella società. Premettendo che lo scrivente è uno studente di lingue, pertanto il giudizio ampiamente positivo potrebbe comunque essere condizionato da un interesse personale, rimane un notevole lavoro, e sarebbe stato interessante svilupparlo con più spazio a disposizione.

 Si chiude la carrellata con un bell’omaggio di Arild Midthun alla storia, osservabile nelle immagini a corredo di questo pezzo.

 
Le fasi della colorazione

 In conclusione, non possiamo certamente dire di trovarci davanti ad un volume confezionato male, anzi. Il difetto principale dell’operazione, a nostro parere, sta nel prezzo richiesto: ben 70 €, per un volume che sfiora a malapena le 80 pagine di foliazione. Simili cifre sono state raggiunte in passato in pochissime occasioni, tra cui ricordiamo la riedizione dell’Inferno di Topolino nel 2021. Nel caso appena citato, però, si trattava di un’operazione più unica che rara, in cui il grande sacrificio economico poteva essere compensato da un volume eccezionale sotto tutti i punti di vista. Vale la pena ricordare che, in passate occasioni, come nel caso del sopracitato Inferno di Topolino, alla versione superdeluxe ne era stata affiancata una più economica, proposta al prezzo di 25 €, lasciando quindi al lettore la possibilità di poter godere della nuova proposta senza doversi imbarcare in una spesa per molti del tutto insostenibile.

 Ci sentiamo di aggiungere che la cultura deve rimanere alla portata di tutti e non deve assolutamente diventare qualcosa riservato ad una élite. Resta naturalmente alla sensibilità e alle tasche di ognuno decidere se acquistare o meno questo volume, ma ci sentiamo di dire che il gioco non vale la candela e che è il caso di dare un segnale concreto dell’insostenibilità di operazioni come questa.



Voto del recensore: 3/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2024/12/23/paperino-e-il-ventino-fatale-deluxe-edition/

3
Testate Speciali / Re:Nuove testate e Anteprime Disney - 2024
« il: Lunedì 16 Set 2024, 20:48:35 »
Menzione d'onore per la Deluxe di Bottaro, sperando sia la fine dell'ingiustificata e incomprensibile damnatio memoriae per l'autore.
Stavolta hanno fatto proprio le cose per bene, inserendo anche Il seguito della storia.
Ora speriamo che, in tempi non troppo dilatati, possano raggiungere le edicole anche un secondo Grandi Autori a lui dedicato e/o un volumetto con il ciclo di Nocciola.

4
Il sito del Papersera / Re:20 anni di Papersera!
« il: Martedì 10 Set 2024, 19:46:21 »
Tanti auguri al Papersera!

5
Commenti sugli autori / Re:Sergio Asteriti
« il: Martedì 27 Ago 2024, 16:50:09 »
Ciao Sergio, riposa in pace. Grazie per l'inestimabile patrimonio che hai lasciato su questa terra.

6
Testate Speciali / Re:Grandi Autori - Discussione Generale
« il: Martedì 27 Ago 2024, 14:30:16 »
Finito di leggere il volume su Barks. Credo che si tratti di un albo davvero imprescindibile per chiunque desideri avvicinarsi all'opera dell'Uomo dei paperi. Nonostante conosca molto bene la produzione del maestro dell'Oregon, questa pubblicazione ha saputo comunque offrirmi nuovi spunti e nuove chiavi di lettura delle leggendarie storie.

La selezione proposta è davvero sopraffina, con parecchie scelte non banali e che riportano sotto i riflettori grandi capolavori assenti dalle edicole dai tempi di Uack! (parliamo ormai di dieci anni fa).
Su tutte, a mio parere, spiccano le storie dei Menehunes, della Pietra filosofale e del Vascello fantasma, ma si va a gusto personale.
I redazionali a corredo sono eccellenti e rilflettono un'encomiabile conoscenza della materia barksiana da parte del curatore.
Si tratta sicuramente di un albo che si distingue in positivo nella fitta schiera di monografie dedicate all'autore.

Un sincero ringraziamento a Marco Travaglini per il competente lavoro svolto e per aver saputo mantenere altissima la qualità della testata e , ultimo ma non meno importante, un grosso in bocca al lupo a Davide Del Gusto, che confidiamo di poter rileggere presto, su questo o altri lidi.

7
Recensione Thriller Collection 6 - Macchia Nera Genio dell’impossibile




 Il nuovo numero della Thriller Collection si pone in piena continuità con il precedente e prosegue la ristampa delle storie che Casty, prima dell’avvio della fortunata saga di Darkenblot, realizza per ridare dignità al suggestivo personaggio di Macchia Nera, purtroppo ridicolizzato e ridotto a semplice “macchietta” mentre lo sceneggiatore friulano sbarca sulle pagine di Topolino. Come abbiamo ricordato nella recensione del volume precedente, tutto ciò avvenne a causa di una serie di storie dal taglio molto infantile e che fecero perdere all’antagonista gottfredsoniano la sua aura da vero malvagio.

 Il presente numero antologizza quattro storie realizzate fra il 2005 e il 2009 e che vedono all’opera disegnatori differenti, oltre che lo stesso Casty.

 Topolino e il duplicatrone parte da uno spunto forse non particolarmente originale, ovvero l’idea del “doppio”, che spesso è stata fonte di ispirazione tanto nella letteratura quanto nel cinema. Casty riesce però a “farla sua” e a rendere personale e riconoscibile l’ossatura della storia. Infatti, il macchinario inventato da Macchia Nera, in maniera inedita, permette di realizzare innumerevoli sosia di una persona e non solamente uno.

 La soluzione del mistero non è assolutamente di facile intuizione e la vicenda costituisce l’ennesimo esempio della grande capacità di Casty di coinvolgere il lettore e di stemperare la tensione attraverso una serie di riuscitissime gag, che ben si prestano al tema del “doppio”. A Roberto Vian il compito di illustrare la sceneggiatura. Non è risultato forse l’interprete più indicato per valorizzare l’opera di Casty, ma in questo caso realizza un discreto lavoro e, a parere di chi scrive, risultano ben riuscite soprattutto le ambientazioni boschive.

 
Suggestive ambientazioni rurali raffigurate da Roberto Vian

 La più breve Topolino e il caso sottilissimo, realizzata in tandem con Lorenzo Pastrovicchio, è configurata come un “racconto nel racconto”. Infatti, è Topolino a offrirne un rendiconto al curioso Gancetto e, grazie a questo espediente, la spannung arriva prima del previsto. Anche in questo caso, Macchia Nera si dimostra davvero spietato ed è sicuramente ritornato il genio del male delle strisce gottfredsoniane.

 Casty raccoglie con entusiasmo il limite imposto dal numero di tavole commissionato e dimostra di essere perfettamente in grado di condensare trame epiche anche con un esiguo spazio a disposizione. Sicuramente sarebbe stato più piacevole poter godere di un’avventura più lunga, ma il risultato finale è ugualmente di altissimo livello.

 
Lo spietato dominatore delle nuvole raffigurato da un Cavazzano in stato di grazia

 Si arriva poi a una delle storie più apprezzate di Casty e probabilmente il miglior lavoro che realizza con Macchia Nera, almeno prima di Darkenblot, oltre che risultare anche un “proto-kolossal”. Topolino e il dominatore delle nuvole, disegnata da Giorgio Cavazzano, è una storia geniale che non ha certo bisogno di presentazioni. Lo conferma infatti anche l’elevato numero di ristampe di cui ha goduto, l’ultima molto recente, nel secondo volume della collana Grandi Maestri, dedicato proprio all’arte del disegnatore veneziano.

 Un’interessante curiosità che possiamo apprendere nell’intervista finale è che, inizialmente, Cavazzano aveva pensato di raffigurare l’ectoplasma con le fattezze di Macchia Nera con le dita adunche, ma venne deciso di togliere un po’ di pathos alla scena per evitare che risultasse di impatto troppo forte per i lettori più giovani. Una scelta coerente con la politica di Topolino nel 2006, ma che avrebbe sicuramente conferito ulteriore ferocia al personaggio di Macchia Nera.

 Si chiude con Topolino e l’incubo orbitale, disegnata dallo stesso Casty e che, una volta di più, arriva a dimostrare come l’antagonista in questione riuscisse a valersi di mezzi sovrumani per raggiungere le sue bieche ambizioni. Nonostante non sia sia ammantata di un’aura leggendaria come la precedente avventura, anche qui il personaggio è ottimamente caratterizzato e gli ottimi disegni dello stesso Casty aiutano a far ingranare l’interessante vicenda.

 
Topolino si rapporta con Cassandra Dot, singolare coprotagonista dell’Incubo Orbitale

  Possiamo dunque affermare che, dopo questa succosa carrellata di storie, il Macchia Nera castyano fosse ormai molto ben rodato e pronto per intraprendere l’avventura di Darkenblot.

 L’apparato redazionale a corredo è davvero pregevole e interessante: in questo numero, oltre a due gradevoli pagine introduttive, troviamo una corposa intervista a Casty di otto pagine, ricca di aneddoti inediti, e un prezioso portfolio contente bellissime illustrazioni.

 La pubblicazione della serie dedicata al primo Macchia Nera castyano si è dunque conclusa felicemente, soprattutto grazie all’encomiabile cura editoriale che continua a fare della Thriller Collection un prodotto di pregio, davvero imperdibile per chiunque abbia un minimo di interesse per il fumetto Disney.

 Editore: Panini Comics Autori: Casty Uscita: 23/05/2024 Pagine: 176 Formato: Cartonato 18×24 Prezzo: €18,00 ISBN: 977278576400240006

 VOTO DEL RECENSORE: 4/5



Voto del recensore: 4/5
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https://www.papersera.net/wp/2024/07/29/thriller-collection-6-macchia-nera-genio-dellimpossibile/

8
Testate Speciali / Grandi autori 103 - Guido Martina
« il: Giovedì 11 Lug 2024, 08:48:28 »
Recensione Grandi autori 103 - Guido Martina




 Ogni appassionato Disney conosce la grande importanza di Guido Martina per l’affermazione del fumetto Disney in Italia. Lo sceneggiatore piemontese, soprannominato “Il Professore”, ha rappresentato una vera e propria stella polare nell’assestamento di questo universo narrativo dopo la fine della II Guerra Mondiale, ed è in gran parte merito suo se Topolino è diventato parte integrante del nostro folklore.

 Per tutti questi motivi, non possiamo che essere felici di godere di un nuovo volume monografico dedicato alla sua sterminata produzione che, ricordiamoci, non è limitata alle sole storie a fumetti, ma anche ad altri progetti mondadoriani che coinvolgevano i personaggi Disney. Inoltre, con questa uscita Grandi Autori festeggia un anno di permanenza nelle edicole ed è un piacere constatare come la linea editoriale tracciata da Davide Del Gusto continui a seguire felicemente la direzione che si era prefissata.

 Per rappresentare la produzione martiniana, il curatore seleziona cinque storie che, per vari motivi, rappresentano “tappe” significative della sua carriera e del suo modo di intendere il fumetto Disney.

 
Il Paperone “cattivo” di Martina, purtroppo censurato. Il testo originale era: “Dannato imbroglione! Cima Fosca mi appartiene da epoca immemorabile!”

 Si comincia con una coppia di avventure selezionate da due numeri consecutivi di Topolino, il 203 e il 204, pubblicati nel 1959. Topolino contro Joe Pantera e Paperino conquista le montagne nere sono essenziali per comprendere pienamente l’interpretazione martiniana dei personaggi Disney che, per molti decenni, è stata seguita fedelmente dalle nuove generazioni di autori.

 Nella prima storia incontriamo il Topolino detective alle prese con un mistero particolarmente spinoso che, grazie alla sua intelligenza fuori dal comune e alle sue encomiabili doti deduttive, riuscirà a risolvere. La storia riesce a intrattenere bene, anche grazie agli aggraziati disegni di Giovan Battista Carpi (il cui sodalizio con il Professore ha dato vita a “pezzi da novanta” del fumetto Disney).

 L’avventura successiva viene invece illustrata dal talentuoso Giulio Chierchini, qui già artisticamente maturo, a dispetto della giovane età, ed è l’esempio perfetto della “commedia dell’arte” papera nata in terra nostrana. Si fa notare soprattutto la caratterizzazione di Paperone, qui particolarmente arcigno e “cattivo”. Inoltre, la narrazione inizia in medias res ed è un ulteriore conferma della capacità di Martina di coinvolgere il lettore. 

 
In questa magnifica quadrupla, Scarpa raffigura i principali personaggi provenienti dai classici Disney con cui Paperino interagisce nel corso della storia

 A prescindere dal fatto che l’intepretazione martiniana dei personaggi di casa Disney a volte sia stata snaturata fino all’eccesso, le due avventure scelte per aprire il volume sono entrambe molto godibili. Inoltre, va ricordato che non appaiono nelle edicole ormai da diversi anni (si pensi che l’ultima ristampa di Joe Pantera risale addirittura al 2004).

 Il fatto che siano state selezionate fa capire dunque come dietro Grandi Autori ci sia anche la volontà di far riscoprire perle semi-dimenticate dei Maestri presi in esame.

 Si prosegue con quella che è forse la storia migliore del volume, ovvero la  deliziosa “grande parodia” Paperin Fracassa, disegnata da Romano Scarpa e ripassata a china da un esordiente Giorgio Cavazzano. Dato che, quasi vent’anni prima, era stato proprio Martina a creare questo importante filone narrativo con l’Inferno di Topolino, in un volume incentrato su di lui non sarebbe potuta mancare una storia di questo genere. E che storia! Paperin Fracassa, liberamente ispirata al romanzo Capitan Fracassa di Théophile Gautier, è l’ennesimo colpo di genio di Martina, che fa interagire Paperino con molti personaggi dei classici d’animazione disneyani, tra cui Pinocchio e Biancaneve e I Sette Nani.

 Si tratta di una parodia pienamente riuscita, dall’intreccio costruito in modo magistrale e densa di trovate geniali. C’è molta comicità, ma a brillare è soprattutto la caratterizzazione di Paperino: non più uno sfortunato vessato da Zio Paperone, ma un vero e proprio eroe. Aggiungiamoci Scarpa alle matite e direi che non ci manca altro. Per lo scrivente, si tratta di uno dei più grandi capolavori di Martina e vale da solo l’acquisto del numero.

 
Topolino e Pippo atterrano in una Pisa medievale durante il loro singolare viaggio nel tempo

 Ci proiettiamo poi verso la fine degli anni ‘70 con Zio Paperone e i 5 milioni di…?, nella quale troviamo un Giorgio Cavazzano stavolta disegnatore autonomo e già affermato da tempo. Nonostante la distanza che la separa dalle Montagne Nere, la caratterizzazione dei personaggi non è troppo dissimile. Al netto delle ottime matite, a fine lettura lascia forse un po’ di amaro in bocca. Certamente, si tratta di un soggetto molto godibile, ma forse non di un Martina al picco della creatività.

 In coda al numero viene proposta un’altra storia in due tempi, disegnata da Massimo De Vita. Topolino e l’inventore degli alberi (che finalmente ripropone due tavole che dal 2001 venivano continuamente tagliate per motivi di spazio) è una “carrellata” nella storia che, oltre a dimostrare la grande precisione didattica di Martina, ricorda al lettore come, purtroppo, tutte le epoche passate siano state lo scenario di guerre e conflitti. Nonostante il messaggio finale catastrofico e che dovrebbe aiutare a riflettere anche noi lettori di oggi (aggiungiamo infatti che, nonostante sia una storia concepita oltre quarant’anni fa, la guerra e le invasioni illegali sono disgraziatamente ancora presenti nel mondo), si tratta di un ottimo espediente per trattare un tema molto serio in chiave umoristica. E’ anche molto piacevole vedere come sono state raffigurate le varie epoche storiche in chiave disneyana.

 
Caricatura di Guido Martina realizzata da Carlo Limido

 Dunque, crediamo che Del Gusto abbia centrato il colpo ancora una volta. Grazie alla presente selezione, sono ricomparse nelle edicole molte avventure rappresentative del “Professore” disneyano per eccellenza, alcune delle quali veramente meritevoli. Come di consueto, il vero fiore all’occhiello è il ricco apparato redazionale, preciso ma mai pesante da leggere e interessante sia per i nuovi appassionati, sia per i veterani.

 Merita un cenno, purtroppo, anche il problema relativo alle censure, che ha sempre interessato le storie “politicamente scorrette” di Martina. Come era lecito aspettarsi, in questo volume ce ne sono infatti parecchie (e che potete trovare in questo topic). Capiamo le difficoltà nel proporre storie decensurate al giorno d’oggi, oltre al necessario problema pratico di risalire agli impianti originali ma, leggendo un autore come Martina, questi rimaneggiamenti purtroppo si fanno notare e non possono non influire sulla valutazione finale, che sfiora comunque l’eccellenza.



Voto del recensore: 4.5/5
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https://www.papersera.net/wp/2024/07/11/grandi-autori-103-guido-martina/

9
Spiace, purtroppo, trovare numerose censure anche nell'ultimo numero dei Grandi Autori, dedicato a Guido Martina. Nello specifico, vengono interessate le prime due storie, Topolino contro Joe Pantera e Paperino conquista le montagne nere.
Abbiamo trovato i seguenti rimaneggiamenti:
Nella terza vignetta di pagina 16 (originariamente c'era scritto "il criminale che doveva essere giustiziato!"), la terza vignetta di pagina 48 (c'era scritto "muovi quelle dannate gambe",) la terza vignetta di pagina 50 (in origine "spia maledetta"), prima vignetta di pagina 51 (in origine "un cavolo"), terza vignetta di pagina 53 (era "dannato imbroglione"), terza vignetta di pagina 55 (era "dannato"),  seconda vignetta di pagina 61 (era "maledizione")+ il solito "dannate gambe" nella quinta vignetta), prima vignetta di pagina 62 (era "dannato"), quinta vignetta di pagina 73 (era "maledetto").
Inoltre, hanno modificato la data della scadenza del contratto nelle Montagne nere,
Nel TL 204, infatti, la data non è il 26 novembre ma il 12 aprile. Ipotizzo, ma prendetelo con le pinze dato che non ho il numero in questione, che la versione utilizzata per la ristampa sia quella del Paperino Mese in cui è stata riproposta la storia (https://inducks.org/issue.php?c=it%2FPM++292#j), dato che uscì in ottobre e quindi il 26 novembre come termine del contratto sarebbe decisamente più logico rispetto alla ristampa più recente, avvenuta nei GCD ma nel mese di marzo.

10
Off Topic / Re:Buon compleanno 2024
« il: Sabato 25 Mag 2024, 08:46:30 »
Anche se in ritardo auguri a Topdetops  :thankYou:
Ciao, grazie mille anche a te :thankYou:!

11
Testate Regolari / Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Anno 2024
« il: Venerdì 24 Mag 2024, 09:22:05 »
Recensione I Grandi Classici Disney 100


Copertina regular di Giorgio Cavazzano

 E’ un traguardo particolarmente importante quello festeggiato dalla seconda serie de I Grandi Classici Disney nel mese di aprile 2024. La pubblicazione mensile, inizialmente curata da Luca Boschi e, in seguito alla tragica dipartita di quest’ultimo, da Pier Luigi Gaspa, raggiunge infatti il centesimo numero.

 Una meta non da poco per una pubblicazione a fumetti, soprattutto di questi tempi, che viene giustamente celebrata a partire dalla copertina, come sempre opera di Giorgio Cavazzano e che raffigura Topolino e Zio Paperone (inusualmente accostati in un’unica illustrazione). Data l’occasione speciale, però, questo numero celebrativo gode anche di una versione variant, firmata da Andrea Freccero e basata su un particolare effetto olografico che coinvolge una carrellata di componenti della banda Disney. Quest’ultima viene distribuita esclusivamente in fumetteria e sul sito di Panini Comics, al prezzo maggiorato di 8.00€ (contro i 5.50€ dell’edizione regolare).

 
Nel presente volume iniziano ad essere pubblicate nuovamente storie non ristampate da decenni

 Come viene evidenziato da Gaspa nel piacevole redazionale introduttivo, questo numero 100 potrebbe rappresentare in realtà un punto di partenza, piuttosto che un punto di arrivo. Negli ultimi mesi, infatti, è emersa la necessità di migliorare l’impostazione della testata che, dai fasti dell’era Boschi, era passata ad essere un generico contenitore di storie rivolte prevalentemente al lettore occasionale.

 Certo, in alcuni casi sono stati confezionati dei sommari molto piacevoli, ma il livello qualitativo del passato era ormai lontano. Gaspa, che si è trovato a raccogliere un difficile testimone, in questo numero getta le basi per una vera e propria nuova formula della testata, che consisterà nell’aumento del parco redazionale e nel recupero di storie del passato poco ristampate. In particolare, quando Boschi era al timone della pubblicazione, proprio queste ultime ne costituivano il fiore all’occhiello. E’ da premiare e da incoraggiare la buona volontà di Gaspa, che sta facendo del suo meglio per offrire ai lettori un prodotto di alto livello qualitativo.

 La prima storia ristampata è Paperino e il treno scomparso, una piacevole avventura firmata da un Rodolfo Cimino e da un Massimo De Vita agli albori della propria carriera e per questo ancora piuttosto acerbi. L’opera risente del peso del tempo ma la trama risulta certamente godibile.

 
Soluzioni innovative per difendere il deposito

 Segue un redazionale di una pagina incentrato su Onofrio Bramante, un autore che, nel corso degli anni, è stato molto poco approfondito e che non ha mai goduto di monografie. Gaspa rimarca efficacemente la poliedricità del fumettista, in grado di passare abilmente da un genere ad un altro. Ad arricchire questa micro-sezione segue una breve storia disegnata proprio dall’autore preso in esame e sceneggiata da Osvaldo Pavese, ovvero Topolino e i furti acrobatici, in realtà poco brillante e priva di elementi capaci di intrattenere.

 Benché la produzione di Onofrio Bramante spesso non venga ricordata con particolare affetto dagli appassionati, approviamo la volontà di Gaspa di dedicargli uno spazio di rilievo, in modo da onorare la sua memoria e ricordare di come il fumetto Disney non sia fatto solo dai nomi più blasonati. Data l’occasione, però, forse sarebbe valsa la pena scegliere una storia più memorabile.

 Si prosegue con Pippo e la bottiglia messaggio, breve storia nata dalla collaborazione tra i fratelli Barosso e Giuseppe Perego, adatta forse come “riempitivo” ma che stona un po’ in questo numero celebrativo. Molto piacevole invece Paperino e il forziere a bilanciere, sceneggiata da Michele Gazzarri (altro autore che sta venendo pubblicato di frequente sulla testata) e disegnata da Luciano Gatto. Nonostante i cinque decenni e mezzo alle spalle, la trama risulta ancora molto fresca e i dinamici disegni del maestro veneziano impreziosiscono l’ottimo spunto iniziale.

 
Classico stilema ciminiano nella popolazione aggressiva ed isolata, qui presentata come la Brutopia di barksiana memoria

 La sezione Superstar presenta solamente storie selezionate da numeri celebrativi di Topolino e introduce una delle caratteristiche più importanti della nuova formula, ovvero il già accennato recupero di lavori caduti nell’oblio da decenni. Si comincia con Topolino e la corda del fachiro, firmata da Guido Martina e Giuseppe Perego e pubblicata originariamente sul n. 200. Da allora, è stata ristampata solamente una volta sugli Albi della Rosa nel 1962, e dunque assente dalle edicole da ben sessantadue anni.

 La storia in sé, diciamocelo, non è affatto memorabile e risente moltissimo dei numerosi decenni trascorsi dalla sua pubblicazione. Tuttavia, si è trattata di una scelta “obbligata”, in quanto la sezione Superstar, come si è detto precedentemente, è incentrata solo sui numeri “tondi” di Topolino. Esistono perle di produzione nostrana mai più ristampate certamente più considerevoli; tuttavia, è apprezzabile lo sforzo nel proporre qualcosa di appetibile a livello filologico e, come punto di partenza, è sicuramente accettabile.

 Peccato per le numerose e deturpanti censure presenti nel volumetto. Tralaltro, la versione utilizzata per la ristampa non è nemmeno quella del Topolino originale, ma quella degli Albi Della Rosa.

 
Immagine promozionale per celebrare il centesimo numero e la copertina variant di Andrea Freccero

 La lunga Zio Paperone e l’alleanza posticcia (Rodolfo Cimino/ Giorgio Bordini) è certamente la storia principe di questo numero celebrativo. Una classica “ciminiana”, pregevole alla lettura e imbevuta di trovate originali.

 Dal numero 1200 del settimanale è stata selezionata Topolino e la statua d’oro (Luca Vizzotto/ Pier Lorenzo De Vita), giallo urbano dall’impianto classico, che scorre facilmente ma non lascia particolari ricordi.

 Si chiude la carrellata con Zio Paperone e il segno premonitore (Guido Martina/ Giovan Battista Carpi). La storia appartiene alla produzione crepuscolare del “professore” disneyano e non raggiunge certo i picchi di creatività dei suoi grandi capolavori. La trama è un insieme di vari elementi, anche piacevoli se presi singolarmente, ma un po’ confusionari nell’insieme. Comunque, il tratto di Giovan Battista Carpi è eccellente ed è una perfetta espressione del suo raro talento.

 A conti fatti, anche data l’occasione celebrativa, questo centesimo Grande Classico lascia forse un po’ di amaro in bocca, sia per le storie selezionate, non sempre sopraffine, sia per un’impostazione ancora da limare e da definire nei suoi dettagli. Ci teniamo comunque a sottolineare la buona volontà del curatore, che sta facendo del suo meglio per accontentare gli appassionati. Ci rendiamo inoltre conto del fatto che una nuova formula necessità sempre di un po’ di rodaggio, pertanto è normale non riuscire a centrare il punto al primo tentativo . In questo numero abbiamo già individuato i prodromi di una notevole crescita e rimaniamo sintonizzati, fiduciosi e curiosi di scoprire come si evolveranno I Grandi Classici Disney nei prossimi mesi.



Voto del recensore: 3/5
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12
Off Topic / Re:Buon compleanno 2024
« il: Giovedì 23 Mag 2024, 14:19:12 »
Grazie a tutti per gli auguri!

13
Commenti sugli autori / Re:Luciano Gatto
« il: Martedì 21 Mag 2024, 22:18:42 »
Auguri al Maestro!

14
Testate Regolari / Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Anno 2024
« il: Venerdì 17 Mag 2024, 16:50:18 »
Numero eccellente, sono proprio contento di questo indice. Grandi complimenti a Gaspa per aver recuperato la Valle dell'incanto e per aver dedicato quattro pagine di redazionali all'opera di Rino Anzi.  In generale, trovo vincente questa nuova formula. Peccato per i grossolani errori nei crediti, sarebbe auspicabile un po' di attenzione in più, ma rispetto a qualche mese fa la testata ha fatto passi da gigante e gliene va reso merito.

15
Il sito del Papersera / Re:Prenotazioni libri/quaderni/albetti Papersera
« il: Venerdì 10 Mag 2024, 15:48:14 »
Dimenticavo di scrivere qui che qualche settimana fa mi sono arrivati sia il libro su Sisti sia il volume su Mopsi Giso e Leo.
Anche se avevo già scritto a Paolo, ci tenevo a fare i complimenti pubblicamente a tutti coloro che hanno contributo alla realizzazione e alla distribuzione (ovviamente anche ad Hendrik che, mea culpa, mi sono dimenticato di ringraziare quando mi è arrivato il materiale  :ashamed2:. Mi cospargo il capo di cenere e, seppur con notevole ritardo, voglia accettare le mie scuse!)

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