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Testate Speciali / Re:Nuove testate e Anteprime Disney - 2025
« Ultimo post da Garalla il Oggi alle 16:28:39 »
Il formato della nuova collana Le Storie di Topolino è praticamente uguale a quello delle Grandi Saghe, addirittura 3 mm più largo e 5 mm più lungo. Costando 1,40 in meno.

Ed è parecchio strano...
Considerando che viene scritto esplicitamente essere un formato pocket... Forse si tratta di un errore.
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Off Topic / Re:Buon compleanno 2025
« Ultimo post da Paperdano il Oggi alle 15:23:52 »
Auguri :gift: :gift:
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Testate Speciali / Re:Nuove testate e Anteprime Disney - 2025
« Ultimo post da Paperdano il Oggi alle 15:20:46 »
Io solo portachiavi (un pò... particolari) Fantomius 5, Paperinik 100/variant, almanacco e classici.
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Testate Speciali / Re:Nuove testate e Anteprime Disney - 2025
« Ultimo post da il Tommi il Oggi alle 14:52:23 »
Interessante il Classico sui misteri di Paperopoli, mini-saga secondo me troppo sottovalutata.
Curioso, poi, che I gialli di Topolino tornino in edicola già a primavera.
Il volume della Paper Mitologia sarebbe sfizioso ma ormai sto collezionando le varie uscite e resto con quelle.
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Topolino / Re:Topolino 3607
« Ultimo post da Claudia8 il Oggi alle 13:42:27 »
Citazione da:  link=topic=19930.msg636753#msg636753 date=1736938887
deliziosa la trovata narrativa dello sceneggiatore, che per non chiarire le origini persiane di uno dei protagonisti della vicenda, come originariamente narrato nel romanzo di Leroux, trasforma la Persia in Vintia, giocando con i sinonimi così da evocare la terra degli Scià senza esplicitarne il nome.
Forse dovrei rileggermi la storia ma non ho capito come Vintia potrebbe essere il sinonimo di Persia e perché Vacca non vuole chiarire le origini persiane di Paperdaroga.
Penso che sia un gioco di parole tra Persia (che ricorda "perdere") e Vintia (che ricorda "vincere", o magari anche "essere vinto", da cui il sinonimo con "perdere").
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Off Topic / Re:Buon compleanno 2025
« Ultimo post da Claudia8 il Oggi alle 13:30:39 »
Auguri Fantasio  :gift:
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Topolino / Re:Topolino 3607
« Ultimo post da Cornelius il Oggi alle 13:29:40 »
Citazione da:  link=topic=19930.msg636753#msg636753 date=1736938887
deliziosa la trovata narrativa dello sceneggiatore, che per non chiarire le origini persiane di uno dei protagonisti della vicenda, come originariamente narrato nel romanzo di Leroux, trasforma la Persia in Vintia, giocando con i sinonimi così da evocare la terra degli Scià senza esplicitarne il nome.
Forse dovrei rileggermi la storia ma non ho capito come Vintia potrebbe essere il sinonimo di Persia e perché Vacca non vuole chiarire le origini persiane di Paperdaroga.
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Commenti sulle storie / Re:Le isole della Cometa
« Ultimo post da Tuta_ il Oggi alle 12:59:18 »
Credo che Mick sia quello a sinistra, e il Professore quello in mezzo

Dici? A me non sembrano, credo che si vedrebbero le orecchie da topo. Anzi, quello tutto a sinistra mi ricorda Basettoni!
Per gli altri non saprei. Il penultimo a destra, accanto al papero, sembrerebbe quasi un Bassotto ma non credo sia possibile. Chissà!
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Testate Speciali / Re:Nuove testate e Anteprime Disney - 2025
« Ultimo post da Cornelius il Oggi alle 12:40:36 »
Il formato della nuova collana Le Storie di Topolino è praticamente uguale a quello delle Grandi Saghe, addirittura 3 mm più largo e 5 mm più lungo. Costando 1,40 in meno. Considerando il flop della precedente collana, è anche possibile che questa parti con le stesse caratteristiche ma con un prezzo ribassato, visto che una delle critiche mosse alle GS riguardava proprio il prezzo. Magari un 'prezzo-lancio' per avvicinare un numero minino di lettori che, una volta 'affezionatisi', potrebbero anche accettare un eventuale (e forse inevitabile) aumento.

La collana Extra è ormai diventata una omnia deluxe del Paperinik classico di Marco Gervasio (credo sia il sesto volume dedicato al vendicatore mascherato) e, sempre considerando il personaggio, da notare il 100° numero del mensile con una variant per l'occasione. Tra le tante collane dedicate all'alter ego di Paperino che si sono alternate negli ultimi 30 anni questa è la seconda a raggiungere un traguardo così tondo, dopo la prima 'Paperinik e altri Super Eroi' (che però arrivò al 100° numero con il solo titolo 'Paperinik', come nel caso attuale)

Interessante lo Special Book su PaperMitologia (serie che non ho mai preso) arricchito da diverse pagine redazionali riguardanti contenuti inediti, schede su divinità, eroi protagonisti, interviste all'autore. Al contrario, l'ennesimo Vento del Sud (che già ho nei Classici della Letteratura Disney) e la 'sorpresa' "Paperino in: il mondo perduto" (che ho scoperto di avere nelle Grandi Parodie Disney) li bypasso.

Sicuramente interessante il nuovo Classico d'Autore con i Misteri di Paperopoli (questa collana ha un suo perché e infatti sono abbonato) mentre l'Almanacco di primavera dopo la Mary Poppins 'invernale' propone un altro lungometraggio fumettato: i Tre Caballeros. Questa storia uscì in un Albo d'Oro speciale (il n.185) che ho sebbene credo sia una ristampa, considerando la perfetta tenuta cartacea e il prezzo pagato che mi pare fosse sui 20 euro (c'è una pagina dove questa sia ufficializzata?). E' un mix di fumetto e graphic novel, sicuramente motivo principale di acquisto oltre alla prima di 5 card Topolino Story in omaggio che spero diano 'linfa vitale' a questo trimestrale per 'pochi eletti' (speriamo aumentino)
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Topolino / Topolino 3607
« Ultimo post da il Oggi alle 12:01:27 »
Recensione Topolino 3607


 Topolino 3607, secondo numero dell’anno, è disponibile anche in abbinata a un nuovo Topolibro (I pionieri del volo raccontati da Topolino): per accompagnare l’iniziativa editoriale, il settimanale vede il ritorno sulle Isole delle Cometa, che già avevano intrattenuto i lettori per sei puntate nella primavera 2023. Sulla copertina, disegnata da Davide Cesarello e colorata da Mario Perrotta, Topolino e Pippo, a bordo di un tender che solca le onde affiancato da due delfini, ci trasportano già al primo sguardo in mari lontani.

 Torniamo dunque a visitare l’arcipelago Rodent, nelle cui isole ancora riecheggiano gli echi delle gesta delle Comete, mitico gruppo aereo ormai sciolto, e nessuna paura se non abbiamo seguito la prima serie: Flight 007, scritta da Pietro B. Zemelo, disegnata da Nico Picone e colorata da Irene Fornari, con la supervisione dello stesso Picone, è preceduta da una dettagliata mappa che ci mostra tutte le isole dove è ambientata la saga e, soprattutto, è corredata da una ampia ed esaustiva prefazione, scritta da Gaja Arrighini, che introduce alla lettura senza che i novizi debbano pagare alcuno scotto.

 La storia si snoda piacevole. La ricca sceneggiatura rende talvolta non semplicissimo qualche passaggio, ma l’attenzione è catalizzata da situazioni molto dinamiche, ben alternate con momenti più narrativi, e da una rivelazione, a fine storia, che inizia a svelare il passato del personaggio principale, ovvero Mick, il topo “damerino”: una rivelazione che avrà inevitabile seguito nelle prossime cinque settimane.

 
L’ardito stratagemma di Mick per mettere fuori uso il suo inseguitore

 Molto belle alcune scelte stilistiche, come quella usata nella tavola qui riportata, con uno sviluppo dei disegni verticale e non orizzontale, quasi a trasmettere l’effetto di una splash page. Interessante la scelta di colorazione: i toni freddi aiutano il lettore a sintonizzarsi su una diversa dimensione, sicuramente evocativa di un presente non strettamente connesso al nostro oggi.

 La storia di chiusura del numero è il secondo e ultimo atto della rilettura disneyana del romanzo di Gaston Leroux Il fantasma dell’Opera, sceneggiato da Francesco Vacca, disegnato da Mario Ferracina e colorato da Gaetano Gabriele D’Aprile, con supervisione di Ferracina. I misteri che avevano lasciato i lettori in sospeso al termine della prima puntata vengono risolti, non senza una punta di sorpresa all’atto della rivelazione di chi si cela sotto le spoglie del fantasma. Piccolo spoiler: Paperoga alias Papedaroga, ambasciatore a Parigi della remota Vintia, svolgerà un ruolo non irrilevante nell’accompagnarci verso la soluzione.

 Un inciso: deliziosa la trovata narrativa dello sceneggiatore, che per non chiarire le origini persiane di uno dei protagonisti della vicenda, come originariamente narrato nel romanzo di Leroux, trasforma la Persia in Vintia, giocando con i sinonimi così da evocare la terra degli Scià senza esplicitarne il nome. Per i più curiosi, aggiungo che il “daroga” era una carica attribuita agli ufficiali negli imperi persiani e moghul.

 
Paperoga negli inconsueti panni di un diplomatico orientale

 La terza delle quattro storie del numero ha un sapore d’antico, con le matite di Marco e Stefano Rota che danno vita alla sceneggiatura di Matteo Venerus. Paperino dog singer prende le mosse da un piccolo evento che sconvolge la quotidianità di Paperino, reduce da una pesante sessione di lucidatura di monete nel deposito di zio Paperone, e lo porta a scoprire le proprie apprezzate capacità di ammaliatore di cani, non è dato sapere perché pessimo cantore in rima, come pure è lecito desumere, vista la reazione degli umani, o per uno speciale e inesplorato dono, tuttavia assai apprezzato dai soli amici a quattro zampe. Ne deriveranno conseguenze potenzialmente deflagranti, come mirabilmente illustrato in una magnifica illustrazione a doppia pagina. Il tratto della storia è classicamente ‘rotiano’, piacevolmente vintage. Così come deliziosamente demodé sono le rime cantate ideate da Venerus, piccoli giochi retorici talvolta assurdi che ricordano ingenue canzonette d’anteguerra.

 La storia offre lo spunto per un ampio approfondimento redazionale, curato da Barbara Garufi, intitolato Musica… da cani e che approfondisce molti aspetti del rapporto tra cani e musica, spaziando da recenti ricerche degli scienziati dell’Università di Napoli “Federico II” alle favole dei Fratelli Grimm, per portarci poi nelle montagne della Nuova Guinea all’inseguimento dei cani cantori e concludere con un tuffo all’indietro fino a inizio Novecento, alle origini della più celebre etichetta dell’industria musicale globale che deve tutto alla fedeltà di un cagnolino meticcio al suo defunto padrone.

 
Una inedita processione papero-canina[/size][/i]

 Seconda storia, in ordine cronologico, dell’albo, Newton Pitagorico e l’inafferrabile agguanta-guanti, scritta da Niccolò Testi e disegnata da Alessandro Perina, si sviluppa in 18 tavole molto divertenti. Lo spunto è semplice: un guanto perduto stimola il nipote di Archimede a ideare un robottino cerca-guanti. Non potrà che accadere l’inevitabile: la creatura sfuggirà al controllo del suo creatore e combinerà danni a ripetizione. Arrivati all’ultima tavola, non solo scopriremo come si risolverà la vicenda, ma sorrideremo per il garbato dileggio degli eccessi dell’arte contemporanea.

 
Il robot da riporto

 A chiudere, last but not least, la quinta e più breve storia del numero, sceneggiata da Vito Stabile e disegnata da Davide Percoco. Topolino in: artiglio e puntiglio si svolge in un luna park, dove Topolino e Minni decidono di trascorrere una serata all’insegna del divertimento. Ma Mickey, attratto da una delle più letali attrazioni – sicuramente ognuno di noi, sia fanciullo che genitore, ha visto sperperate somme inaudite, fallendo dopo innumerevoli vani tentativi la sfida posta dal gabbiotto in vetro pieno di cianfrusaglie e pochi oggetti di valore, da catturare con un artiglio meccanico – e deciso a gratificare la sua bella e pazientissima accompagnatrice, si incaponisce nel titanico tentativo di catturare un rarissimo peluche. Non aggiungo altro e lascio ai lettori il piacere di scoprire da soli l’esito della vicenda.

 Prima di chiudere, una menzione doverosa per la sempre imperdibile Che aria tira a… di Silvia Ziche, con un Topolino tra il serafico e lo svagato che, nel mezzo di una nevicata, ironizza sulle buone intenzioni di inizio anno che hanno, ahinoi, vita brevissima.

 Per i lettori aspiranti disegnatori, infine, segnalo le indicazioni del fumettista Andrea Malgeri per disegnare i Bassotti, con corredo di approfondimenti sulla storia editoriale di questi buffi villain paperopolesi e tanti aneddoti, il tutto a cura di Francesca Agrati che firma la rubrica Fumettando.

 Prima di riporre l’albo sul comodino o in libreria, attenzione alle anticipazioni sul prossimo numero: Topolino 3608 sarà distribuito in una versione nazionale e in quattro ulteriori versioni dialettali, in milanese, fiorentino, napoletano e catanese.

 Il voto complessivo del numero: la ricchezza delle storie e dei contenuti mi inducono ad assegnare 4 stelle e mezzo.



Voto del recensore: 4.5/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2025/01/15/topolino-3607/


Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!

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