L' ho letta

È bellerrima...

!
Un complimento sgangherato ci vuole , perchè il punto di forza de "
la valle dell' incanto" sta nella sua svagatezza delirante, con una sceneggiatura che ha la sua bellezza proprio nell' incomprensibile sequenza di scenette strampalate, tra
Pinocchio e
Il Barone di Munchausen, con citazioni da
Topolino e l' Uomo Nuvola a
Le mille e una notte.
Il disegno si adegua all' imprevedibilità della trama. oltre che per la mutevolezza di Topolino, soprattutto per gli sfondi delle vignette, che vanno dal nulla assoluto a vertiginosi splash. Non mi sembrano appropriati i confronti con Perego, che era un onesto artigiano del disegno, e avrebbe prodotto qualcosa di più ordinato, e meno sorprendente.
Forse a me è piaciuta perchè mi ha rievocato quegli sprazzi surreali o fiabeschi che trovavo ogni tanto da bambino nei Topolino, come Paul Bunyan o le storie scarpiane di Biancaneve, un contrappeso alle quadrate sceneggiature che dagli anni '60 in poi tolsero spazio a questo genere di storie
[OT] Ora forse li sto riscoprendo nelle storie fantasy degli ultimi lustri [\OT]
Non credo nemmeno che sia una scelta editoriale infelice: le storie insolite lasciano un segno nella memoria, e questo è sempre positivo.
[Tentativo di farsi bannare ON]
In fondo io lessi 'Zio Paperone e lo scozzese volante' una sola volta su CWD, e senza rileggerla per molti anni mi erano rimaste in mente le scene più inusitate, la pioggia di sardine, l' ascesa in pallone al veliero volante etc...la qualità del disegno non credo aiuti a ricordare, anzi un disegno imperfetto forse graffia di più: per me questo è avvenuto con il primo Perego, quello di 'Paperino e la scuola modello'
[Tentativo di farsi bannare OFF]
Insomma, non ci si può lamentare che Topolino come personaggio sia monotono perchè troppo perfettino, e poi parlar male di una storia come questa! Certo non è un modello di canone disneyano, ma questo è il suo fascino.