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Post - Gumi

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Topolino / Re:Topolino 3536
« il: Mercoledì 6 Set 2023, 12:59:10 »
Da notare che l'Operazione Zeus (la cui soluzione finale dovrebbe essere già in edicola) ha portato il topic del n.3536 al record di post per l'anno in corso: ben 113, superando i 105 del n.3515 con l'Ipotetico DoppioScherzo di Casty. Da vedere quanti post ci saranno nel topic del n. 3537 dove tutti i nodi verranno al pettine (in 'chiaro')

Altri numeri riguardanti il nostro forum: sempre grazie allo Zeus di Gervasio, numerosi i nuovi utenti iscrittisi al Papersera per la soluzione dell'enigma. A breve si sfonderà il numero di 6000, sperando che a soluzione ultimata continuino ad interagire anche per altri argomenti  :innocent:

Non preoccuparti che ne scorcio qualcuno io ora :)

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Topolino / Re:Topolino 3536
« il: Sabato 2 Set 2023, 10:50:19 »
Nel primo episodio c'è

Spoiler: mostra
Atomino che gioca con delle tessere tipo "scarabeo": siete bravi con gli anagrammi?

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Topolino / Re:Topolino 3536
« il: Venerdì 1 Set 2023, 14:27:47 »
Attenzione SPOILER sull'intabarrato della prima puntata.

Spoiler: mostra
Allora,

qualche pagina fa ho scritto che ero indeciso tra uno e sette(R): dove l'uno è un vecchio amico pilota (e meccanico) di Topolino. e Sette(R) è ovviamente il Capitano.
Il dubbio nasce dal fatto che Topolino si rivolge a lui con il "tu" e non con il "voi" come sarebbe lecito aspettarsi nel rapporto con Setter.

Al di là di questo secondo me quasi sicuramente è uno dei due


Ok. Ma quale è il ragionamento che ti porta a questa deduzione?

Spoiler: mostra
Beh una volta risolto il rebus ti ricordi che ci sono dei comprimari amici di Top che sono stati spesso usati assieme a quel personaggio che si nasconde dietro il nome di Zeus.


Oh chiariamo, l'intabarrato è quel personaggio con cui Topolino parla a fine primo episodio e che lo avverte dell'esistenza di questo Zeus per poi venire anche lui narcotizzato e rapito, quindi è un alleato di Topolino.

Si, NON mi riferisco A ZEUS

34
Topolino / Re:Topolino 3536
« il: Venerdì 1 Set 2023, 13:56:47 »
Attenzione SPOILER sull'intabarrato della prima puntata.

Spoiler: mostra
Allora,

qualche pagina fa ho scritto che ero indeciso tra uno e sette(R): dove l'uno è un vecchio amico pilota (e meccanico) di Topolino. e Sette(R) è ovviamente il Capitano.
Il dubbio nasce dal fatto che Topolino si rivolge a lui con il "tu" e non con il "voi" come sarebbe lecito aspettarsi nel rapporto con Setter.

Al di là di questo secondo me quasi sicuramente è uno dei due

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Topolino / Re:Topolino 3536
« il: Mercoledì 30 Ago 2023, 14:26:03 »
Ok, adesso con degli indizi più chiari (forse pure troppo!), ho capito anch'io chi è Zeus e dove si trova (e dovrebbe essere identificato anche il personaggio incontrato da Topolino nella prima puntata)!


Sono indeciso tra uno e Sette... 👀

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Topolino / Topolino 3534
« il: Lunedì 28 Ago 2023, 17:33:15 »
Recensione Topolino 3534


Agosto, è tempo di vacanze. E sia per gli amanti del mare che per quelli della montagna una cosa in particolare accomuna tutti gli italiani in tempo di relax vacanziero: le parole crociate e l’enigmistica in generale.

 Topolino non fa certamente eccezione. Al di là dei giochi sempre presenti (e in questo numero in versione “extralarge”), in passato sono stati proposti supplementi, cruciverboni e collane a sé stanti interamente dedicate all’enigmistica. 

 Per non farci mancare nulla, anche le prime due storie del numero 3534 del settimanale hanno come argomento di base gli enigmi. Parte infatti in questo numero Operazione Zeus, nuova saga estiva in quattro puntate, che vede ai testi il sempre prolifico Marco Gervasio e ai disegni Emmanuele Baccinelli

 Il primo episodio, Il rebus del mistero, principia proprio con Topolino e Pippo alle prese con difficili giochi, rebus e anagrammi. La chiave di risoluzione di uno schema sembra però una richiesta di aiuto diretta proprio a Topolino.

 Come già in Topolino e l’enigma di Mu (chi ricorda “Sol Levante Piccolo Picco Lo Indica”?) Pippo si dimostra abilissimo solutore di crittografie e in questa prima puntata fa da ottima spalla, riuscendo per primo a interpretare alcuni indizi e risolvendo il problema come fosse una definizione del cruciverba. 

 Al di là del sottotesto enigmistico, al momento la storia ha impostato un classico mistero con scomparsa o rapimento di alcuni personaggi e la presenza di un oscuro e fantomatico “burattinaio manovratore”, peraltro in risalto nel titolo della storia, che sembrerebbe stagliarsi sul fondale come una eminenza grigia del crimine topolinese.

 
Trova l’intruso

Per dargli struttura e credibilità Gervasio propone all’inizio della storia un elenco dei più celebri nemici di Topolino, tra cui troviamo i più comuni, talvolta abusati, ma classici (Gambadilegno, Plottigat, Macchia Nera), quelli apparsi in una manciata di storie e rimasti nel cuore dei lettori, storicizzati (Eli Squick, Doppioscherzo, il pirata Orango) e anche Mister Vertigo, che in questo elenco fa un pochino la figura del cugino imbucato. L’augurio che facciamo al fantomatico e minaccioso Zeus, che per ora abbiamo solo sentito nominare, è che in futuro possa essere associato alle prime due categorie e non a quella degli “intrusi”.

 La collaborazione tra Gervasio e Baccinelli d’altra parte diventa sempre più comune e solida, dopo tre storie di Paperinik sceneggiate dall’autore romano e disegnate dal giovane artista vercellese. 

 Dal punto di vista grafico risultano azzeccate le ambientazioni misteriose e belli i personaggi, in particolar modo Atomino che troppo spesso viene disegnato come un omuncolo con le orecchie a trombetta, più simile ad un alieno che ad un atomo ingrandito due birillioni di volte. Efficaci anche i villain raffigurati nella carrellata iniziale, ad eccezione di Doppioscherzo che, raffigurato con un aspetto abbastanza truce, perde un po’ quella sua aria da divertente sbruffone.

 La seconda storia del numero dedicata ai cruciverba è Paperino e il ballo degli enigmisti, della coppia Roberto Gagnor e Federico Franzò

 Era da un alcuni mesi che una sceneggiatura di Gagnor, solitamente autore prolifico, non appariva sul settimanale. Purtroppo questa storia non rappresenta un ritorno in grande stile, partendo dalla lunghezza (solo dieci tavole) e constatando un generale senso di caos e frenesia (certamente accentuati dal poco spazio a disposizione). Non aiutano alcune espressioni dei personaggi non completamente azzeccate, per quanto Franzò faccia un gran bel lavoro su Gastone.

 Lasciando da parte le “regole del gioco”, che possono essere un po’ contorte, fa comunque piacere vedere per una volta Paperina fuori dal ruolo di “gatta morta”, prendendo le redini della faccenda e risultando infine risolutiva. 

 
E come potrebbe sbagliarsi?[/size][/i]

 Il numero prosegue con una storia a bivi di Marco Bosco, Super Pippo e l’impresa a bivi, in cui ritroviamo i disegni di Franzò.

 Si è già avuto modo in una passata recensione di fare una trattazione sulle storie a bivi dal loro esordio con Bruno Concina alle, meno convincenti, proposte recenti. E già allora era stato sottolineato come questo genere trovi il suo senso ultimo proprio nel gioco: quasi come in un labirinto, il lettore deve cercare di trovare la strada giusta, l’unica che lo farà giungere alla meta

 Quindi una trama principale, un ramo portante, che presenta diverse false piste, sviamenti e contrattempi che impediscano di raggiungere la soluzione ideale. Una cosa resa impossibile in questa storia dalla trama che andiamo brevemente a riassumere.

 Spennacchiotto, il geniale scienziato tristanzuolo, cento ne pensa e mille ne fa di male azioni: stavolta si è messo in testa di rapinare la banca di Topolinia e vuol trovare un modo di depistare Super Pippo che altrimenti gli impedirebbe la riuscita del colpo.

 
Il piano del geniale tristanzuolo[/size][/i]

 Ora, è evidente che partendo da una trama di questo tipo non è accettabile che Spennacchiotto riesca nel suo intento e quindi già si capisce che non sarà possibile che la storia a bivi abbia l’andamento labirintico auspicato. È peraltro scontato che i vari bivi porteranno semplicemente a diverse modalità in cui il protagonista riuscirà a fermare lo scienziato criminale, senza il brio di essere in grado di trovare la soluzione migliore.

 A voler essere precisi, però, vi sono bivi più positivi di altri e non tutti i finali sono pienamente soddisfacenti, e per questo potremmo definire Super Pippo e l’impresa a bivi un ibrido, una via di mezzo, tra l’optimum dell’unica conclusione positiva e la miseria di tante storielline sciape con soluzioni equivalentemente deludenti. Sui disegni Franzò si dimostra sensibilmente più convincente rispetto alla storia di poche pagine prima.

 Massimiliano Valentini e Giulia La Torre trattano un altro classico da spiaggia: le biglie. Anche per Paperino e la sfida rotolante, come in Paperino e il ballo degli enigmisti, la trama si dipana intorno a una gara tra Paperino, Paperoga e Gastone. Stavolta viene utilizzato a guisa di avversario principale Anacleto Mitraglia, che cerca disonestamente di assicurarsi il premio messo in palio: la partecipazione al torneo nazionale di biglie. Una storiella classica in cui la bizzarria di Paperoga fornisce alla trama quella parte di imprevedibilità che fa sì che il finale non sia effettivamente scontato

 
Bella è bella… ma che siano in cima agli steli dei fiori non si capisce, dai

Conclude il numero la storia dei “due Franceschi”, Artibani e D’Ippolito, che fa parte del ciclo di storie in celebrazione dei 100 anni della Disney.

 Come al solito situata in coda al numero, si capisce già dalla bella “retrocopertina” che si tratta di un’avventura movimentata e folle con il trio più iconico del mondo Disney. La fonte è il cortometraggio classico Thru the Mirror, a sua volta ispirato dal romanzo di Lewis Carroll Alice attraverso lo specchio.

 Il tema principale di questa serie è la ricollocazione di personaggi classici e situazioni note in un futuro abbastanza remoto, motivo per cui in Once Upon a Mouse… in the Future: Attraverso il metaverso l’ambientazione incantata del corto originale viene riadattata in un concept moderno.

 Topolino è ora un tecnico, un riparatore dei mondi virtuali nel metaverso, che si ritrova invischiato in un mistero quando il Wonderverse (per rimanere alle citazioni a Carroll) non è più contattabile e gli stessi utenti attivi non riescono più ad uscirne.

 Trait-d’union tra la storia e il corto sono le carte da gioco umanizzate, ulteriore e celeberrimo riferimento all’opera dello scrittore britannico. Proprio la presa in carico senziente delle proprie questioni e il ribellarsi delle AI, dei personaggi non giocanti, all’utilizzo che l’uomo fa della realtà virtuale è la causa scatenante e allo stesso tempo la soluzione di tutta la vicenda.

 Onirica quanto basta, la storia si avvale degli splendidi disegni di D’Ippolito, anche se non sempre risultano chiari nella narrazione alla prima lettura (chi scrive queste righe ha passato parecchio tempo a cercare di capire la pur esteticamente bellissima tavola di pagina XVIII). 

 Particolarmente interessante l’incipit: Artibani riesce a spiazzare il lettore parlando nella didascalia di una città, Topolinia, che nel futuro è diventata una megalopoli, mentre le immagini ci mostrano un abitato medievale: solo dopo altre due tavole sarà rivelato l’inganno e la dimostrazione che ciò che vediamo è parte della realtà virtuale. La miglior storia del numero a mani basse.



Voto del recensore: 2.5/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2023/08/28/topolino-3534/


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37
Il congegno di Zweistein è una di quelle storie che mi hanno mostrato, nei primi tempi in cui ancora non lo conoscevo così bene, quanto sia abile Casty nel costruire storie che sono piccoli capolavori di sceneggiatura.
Il cerchio perfetto, che parte dalla prima tavola e si riverbera fino alla spettacolare ultima tavola (
Spoiler: mostra
Esatto, è uguale alla prima
) la rendono per me una delle più sottovalutate opere di casty, in cui in poche tavole si costruisce una trama assolutamente ineccepibile, per mistero, umorismo ed evocatività.

L'altro voto è alla città taciturna che mi ha riportato, con una ambientazione eccezionale e con uno stile grafico ancora più scarpiano di adesso a sensazioni che non provavo da parecchio (non avevo seguito Topolino da un bel po' proprio perché trovavo troppo semplicistiche le storie). La costruzione della tensione, le trovate bislacche e geniali, l'inquietudine di sottofondo la rendono una delle più belle storie di casty, nonostante le poche tavole a disposizione.

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Commenti sugli autori / Re:Casty
« il: Lunedì 24 Lug 2023, 18:11:46 »
Forse sono più semplicemente più in linea con i temi redazionali e i paletti della casa madre.
Forse sono più disposti a vedersi modificare le storie su intuizione di Bertani o della redazione. Non è d'altronde un mistero che molti autori ultimamente parlano di "ho accolto la proposta del direttore", "Bertani mi ha chiesto di concentrarmi su questo tema", quando non è direttamente attribuito a Bertani questo o quel soggetto.
Sono per questo mercenari?

39
Commenti sugli autori / Re:Casty
« il: Venerdì 21 Lug 2023, 08:16:13 »
Beh così si fanno contenti i fan di Casty senza necessità di interagire con lui per fare nuove storie...

Al massimo una cover qui, un bozzetto lì. Vuoi mettere?

40
Topolino / Topolino 3528
« il: Venerdì 14 Lug 2023, 16:26:15 »
Recensione Topolino 3528


Nel numero in cui Fast Track Mickey: Full Circle giunge alla sua degna conclusione e Vito Stabile dà una spiegazione definitiva sul perché Paperino a volte litighi col barksiano Jones e a volte con il nostrano Anacleto torna anche Marco Rota in un’avventura sceneggiata da Giovanni De Feo.

 Andando con ordine, Topolino 3528 è monopolizzato dalle ultime due adrenaliniche puntate della saga motoristica di Claudio Sciarrone.

 L’artista milanese, anche in questo caso in veste di autore completo, rimane tra i più ancorati al tempo presente e le sue storie trasudano elementi di attualità che non mancano di segnare una cesura con le storie più classiche. Talvolta l’effetto è straniante: siamo talmente abituati a vedere Topolino & Co. fuori dal tempo che la prospettiva di contestualizzarlo così efficacemente al giorno d’oggi è una rarità.

 Elemento di rottura verso il classicismo stilistico è ovviamente anche il disegno. Sciarrone innova, con tutte le accezioni positive e negative del caso. I suoi personaggi sicuramente non sono stantii ma aggiornati sia dal punto di vista delle fattezze e del look, mai banalmente riprodotto in diretta e pigra continuità con il passato. Ciò comporta anche qualche perplessità, talvolta, nel vedere alcuni personaggi con fattezze quantomeno ardite. Ma, nel complesso, la capacità di reinventarsi e di reinventare graficamente personaggi vecchi di quasi un secolo è certamente un merito che ci sentiamo di sottolineare

 Al di là di questo poi Sciarrone cerca di sfruttare al massimo anche le grandi possibilità che offre la tavoletta grafica, lavorando con gli “effetti visivi” e con tavole piene di colore, anche se talvolta poco dettagliate negli sfondi.

 Dal punto di vista della trama, la storia regge e sicuramente può essere considerata erede delle migliori avventure motoristiche del settimanale. La parte “sportiva” a parere di chi scrive funziona meglio della sottotrama mystery che sembra un pochino sbilanciata in termini di preparazione (lunga) e risoluzione (rapida).

 
Sciarrone gioca con la struttura della tavola in maniera estremamente creativa

 Per lo svolgimento della gara Sciarrone si è basato su una 24 ore, la più comune gara di Endurance motoristica (quella di Le Mans è certamente la più celebre, e proprio quest’anno a trionfare è stata la Ferrari dopo quasi 50 anni fornendo un sensazionale assist a questa storia), e ad alternarsi alla guida della vettura dell’Horsecollar Garage sono Topolino e Minni – con uno stranamente non pasticciato intermezzo papero.

 Va dato particolare merito a Sciarrone per una caratterizzazione ottimale proprio di Minni, che cessa di essere la fidanzata rompiscatole interessata al più alle cose “da femmine”, risultando una vera e propria compagna di squadra per Topolino e forse la reale protagonista della vicenda.

 L’aver optato per un finale in cui le speranze di una vittoria per i nostri eroi sfumano è probabilmente la cosa migliore, e meno scontata, che l’autore potesse fare, dando anche ai lettori più appassionati la possibilità di sperare in un (altro) sequel.

 La storia successiva, Paperino e il vicino (s)preferito, nasce dalla richiesta di Alex Bertani a Vito Stabile di fare un po’ di chiarezza (o meglio, per rientrare nella coerente continuity del settimanale) sui due rissosi vicini di Paperino che con più frequenza sono apparsi nel fumetto Disney: Jones il barksiano e Anacleto Mitraglia l’italiano.

 Il primo fa la sua comparsa nel novembre del 1943 nella storia Good Neighbors, classica breve di 10 pagine in cui il Maestro dell’Oregon, che non perdeva mai occasione per mettere in scena le problematiche dell’uomo comune, crea le condizioni per una tempesta perfetta tra Paperino e il suo irascibile vicino. I dispetti e le vendette che i due si fanno saranno riprese diverse volte da Barks stesso, trovando poi continuità soprattutto nei mercati del Nord Europa, dove l’influenza dell’Uomo dei Paperi è da sempre forte. 

 Anche il fumettomondo italiano avrà occasione di cimentarsi con Jones e saranno soprattutto i sempre attenti fratelli Barosso (che avevano già avuto modo di recuperare altri personaggi “americani”) nella seconda metà degli anni Sessanta a scrivere un pugno di avventure con il terribile vicino.

 Negli stessi anni, tuttavia, anche Rodolfo Cimino aveva pensato di far scontrare Paperino con un individuo altrettanto rissoso, dandogli però una connotazione da insopportabile attaccabrighe. Nasceva così Anacleto Mitraglia (talvolta chiamato Anacleto Faina) e il suo debutto dal punto di vista grafico è attribuibile a Giovan Battista Carpi, anche se poi sarà Giulio Chierchini a trovare una veste grafica definitiva, quella che conosciamo oggi. 

 I due vicini negli anni hanno mantenuto una connotazione grafica e caratteriale comunque differente, nonostante il ruolo svolto all’interno delle storie sia praticamente il medesimo, e cioè quello di avversario di Paperino.

 A questo punto una domanda poteva sorgere spontanea: chi è il vero vicino di Paperino? Questa storia dà la risposta: entrambi.

 
Un risveglio da incubo[/size][/i]

 Nello spunto di Bertani e nella visione di Stabile infatti i due vicini si alternano nella stessa casa per un accordo preso anni prima quando Anacleto ha preso in affitto casa di Jones. Soluzione originale, improbabile forse, ma che in effetti a pensarci bene è l’unica possibile se si vuol dare una spiegazione razionale al fatto che quella casa sia abitata talvolta da uno e talvolta dall’altro. 

 De Feo si produce in una sceneggiatura senz’altro originale con Zio Paperone e il concerto per registratori di cassa. Il personaggio del vecchio cilindro è senz’altro il protagonista indiscusso del fumetto Disney da qualche decade e negli anni sono stati approfonditi miriadi di aspetti che lo riguardano. La serie Pianeta Paperone di Stabile e Rota è nata per indagare su alcuni oggetti o concetti collegati allo Zione nella maggior parte delle storie.

 Ed è proprio in quest’ottica e seguendo quel filone che possiamo inserire la storia presente sul 3528: l’affetto e la devozione che il papero più ricco del mondo prova per il suo vecchio registratore di cassa, inserito nel contesto di un concorso che presenta divertenti e assurde trovate… forse troppo assurde. Rimane però il sottotesto di una bella amicizia, non romantica, e un Paperone che come al solito fa finta di fare il duro (ma ormai non ci crede più manco lui, figuriamoci noi).

 
Zio Paperone è affezionato ai vecchi oggetti[/size][/i]

 Qualche parola va però spesa sul lavoro che Marco e Stefano Rota hanno fatto sui disegni di questa storia. La mano evidentemente non è più quella di una volta, questo è pacifico. Lo stile d’altra parte risulta “amarcord”, che va inteso sia come nostalgico ma anche come invecchiato. Il risultato, in relazione anche a chine talvolta traballanti, porta a domandarsi se non sia piuttosto meglio ricordare i bellissimi disegni che il maestro ci ha regalato nel suo glorioso passato di artista.

 Nel passare sopra velocemente a Pico de Paperis e l’impulso irresistibile, in cui Marco Bosco rischia di vanificare il buon lavoro fatto negli ultimi mesi sul personaggio di Pico rappresentandolo nuovamente come un insopportabile sotuttoio che proprio non ce la fa a trattenersi (segnaliamo comunque l’esordio sul settimanale di un perfettibile, ma ci sarà tempo, Giovanni Preziosi), andiamo a spendere due parole sulla tavola autoconclusiva finale.

 Non tanto per la qualità della gag (una classica “freddura” che in tempi di canicola anticiclonica fa comunque piacere), quanto per la sorpresa di trovarsi di fronte a un’opera di Casty autore completo. Se l’attesa di “grandi cose”, come sarebbe lecito aspettarsi da uno dei più apprezzati fumettisti del settimanale, si risolve in una pagina con una gag a fine numero il pensiero che qualcosa non torni non può non farsi strada.



Voto del recensore: 2.5/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2023/07/14/topolino-3528/


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41
Topolino / Re:Topolino Speciale Anteprime - 2023
« il: Lunedì 26 Giu 2023, 16:52:48 »
FINALMENTE TORNA CASTY AUTORE COMPLETO.


 come? Solo una pagina... Beh si vede che non è più in grado di scriverne due, una appresso all'altra

Da non dimenticare che ad agosto l'autore festeggia il suo primo ventennio con la Disney: uscirà qualcosa di particolare a tal proposito?


Spoiler:
Spoiler: mostra
no.

42
Topolino / Topolino 3522
« il: Lunedì 5 Giu 2023, 17:40:50 »
Recensione Topolino 3522


 Come recensore scrivere di Topolino 3522 è particolarmente complicato. Questo perché, ed è già da qualche numero che succede, gli spunti di riflessione che se ne ricavano sono pochi o poco attraenti, lasciando la sensazione di aver fruito di un prodotto che non ha lasciato particolare impressione. 

 Certo, non per questo non si andrà a sottolineare con particolare enfasi la sperimentazione costituita dalla storia che apre il volume.

 Topolino & Co. – Un viaggio TREmenDamente reale! è senza dubbio il risultato di un’idea, il pubblicare una storia “tridimensionale”, che non poteva non essere trasportata nella realtà da un artista che viaggia sempre sul filo tra l’innovazione e (ciò che per qualcuno potrebbe essere definita) follia. 

 Claudio Sciarrone è l’artefice di una storia totalmente fuori dagli schemi (e dalle vignette) e si produce in un compendio di perizia tecnica e tecnologica, dove però a fronte di disegni geniali, nella riuscita dell’effetto tridimensionale, ne risulta un po’ sacrificata la storia. L’autore milanese va ad abbozzare infatti una trama che è più che altro un pretesto, comunque coerente, per mostrarci i personaggi in 3D, ipotizzando il trio composto da Topolino, Paperino e Pippo alle prese con un videogioco e dei visori che li trasferiscono in una realtà virtuale per l’appunto tridimensionale. 

 Esperimento da considerarsi riuscito, in attesa di capire se verrà ripetuto o resterà un unicum, un progetto una tantum, ricordato come la folle e geniale trovata di un sognatore. 

 Nel numero è anche presente la quinta puntata del lunghissimo progetto editoriale costituito da Le isole della cometa. La storia come spesso accade ultimamente nasce da uno spunto di Alex Bertani e vede Pietro B. Zemelo ai testi e Nico Picone ai disegni.

 
Scorci d’Italia

In Sogna, sogna, Paperoga! Faccini riesce a costruire da un’idea balzana attribuita a Paperoga una piacevole gag allungata nelle poche tavole a disposizione. I disegni dell’autore ligure sono sempre adatti a questo tipo di umorismo surreale. 

 Conclude questo numero interlocutorio (ancorché, come detto, “da collezione” per la particolarità della storia di apertura) la seconda parte della saga di Francesco Artibani dedicata alla Via Appia. Topolino e la via della storia, disegnata da Alessandro Perina, è tuttavia caratterizzata da una pubblicazione troppo sporadica e irregolare. A parte ciò, la storia si inserisce nel filone storico-archeologico che lo sceneggiatore ha recentemente portato avanti.

 In particolare, con la scusa di dover recuperare tra le pieghe del tempo uno Zapotec disperso lungo la Regina Viarum, la storia permette ad Artibani e Perina di mostrare le meraviglie architettoniche e archeologiche della via consolare meglio conservata. Protagonista indiscusso dell’episodio Messaggio dal passato è l’anfiteatro di Capua (oggi Santa Maria Capua Vetere). Al suo interno i nostri, tra beghe e beffe, cercheranno di portare a casa la pelle e indietro nel tempo il professore. La storia continuerà, ma non nel numero seguente, bensì tra circa un mesetto

 Menzione per l’intervista a Paolo Cognetti, scrittore Premio Strega nel 2017, esploratore e alpinista, accompagnato da una serie di tavole autoconclusive, com’è uso ultimamente fare quando è ospite sulle pagine settimanali un personaggio illustre.



Voto del recensore: 3/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2023/06/05/topolino-3522/


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Le altre discussioni / Re:Troppe Storie a Puntate?
« il: Martedì 2 Mag 2023, 12:59:56 »
Ho spostato qui la discussione dal topic di Topolino perché era effettivamente offtopic.

Vi prego di continuare lo stesso con gli interessanti contributi.

Buona discussione:)

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Topolino / Re:Topolino 3518
« il: Martedì 2 Mag 2023, 11:40:29 »
Ci penso io.

Il nuovo topic è:
https://www.papersera.net/forum/index.php/topic,19179.msg618597.html#msg618597

(E comunque la spada di ghiaccio di Nucci e Canfailla ha una quantità di problemi che esulano dalla nostalgia per De Vita.)

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Commenti sugli autori / Re:Casty
« il: Mercoledì 12 Apr 2023, 19:42:42 »
Le fantasiose "sicurezze" di Cornelius fanno ormai parte dei "grandi classici" del Forum.

Leo, dammi retta, questi tuoi voli pindarici ci prendono una volta su 10. 😁😁 Come dice colui che hai citato "troppo cerebrale per capire" 🤪



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