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Post - Cornelius

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Le altre discussioni / Re:Direttori:Alex Bertani
« il: Sabato 18 Gen 2025, 11:13:02 »
Questa iniziativa dei dialetti (collegata alla Giornata apposita ma in futuro probabilmente ripetuta anche senza l'ufficialità istituzionale) è un'idea simpatica e soprattutto ben riuscita (con le solite derive della baia) ma tutto ciò mi appare anche ironico. Per anni il direttore si è interrogato su come aumentare le vendite: pubblicità, gadgets, narrazioni, disegni, approfondimenti sui personaggi, storie più adulte... e poi la soluzione era linguistica: diamo spazio ai dialetti. Alla fine è stato il campanilismo la chiave di svolta.

Si dirà: è un fenomeno temporaneo, non a lungo termine. Però i dialetti sono tanti per cui questa operazione, riproposta saltuariamente, potrebbe avere vita lunga e, nel frattempo, coinvolgere nuovi lettori, sperando che restino 'fedeli' anche dopo il 'boom' dialettale. Di base ciò che stiamo osservando in questi giorni è una fenomeno che ha poco a che fare con la storia collegata: poteva essere scritto il soggetto più banale e insulso e l'effetto dialetto' sarebbe stato il medesimo.

Dove non sono riusciti Casty e Nucci, Enna e Freccero, ecco che ci pensano i dialetti a risolvere (momentaneamente) la decennale questione delle vendite che non salgono. Per questi grandi autori la cosa potrà sembrare anche beffarda ma forse, dopo la 'febbre dialettale', anche loro potranno beneficiare di nuovi lettori che, tra una risata e l'altra nel vedere Topolino e Zio Paperone parlare 'come loro', magari si accorgeranno di quante belle cose, nel frattempo, sono state disegnate e scritte (in italiano) in quell'albo prima trascurato.

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Commenti sugli autori / Re:Romano Scarpa
« il: Venerdì 17 Gen 2025, 23:02:27 »
Sono diversi mesi che Sabina Scarpa, la figlia di Romano, vende dalla pagina fb di Collezionisti Disney diverse tavole in bn, schizzi, disegni e le celluloidi originali a colori usate dal padre per il cortometraggio Camminata Disney 






















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Testate Regolari / Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
« il: Mercoledì 15 Gen 2025, 22:04:17 »
Perdonate la mia ignoranza, ma in quali occasioni?  :-?
In diverse situazioni 'anomale', di pericolo, di scomparsa, lo zione è poi tornato fra i suoi cari accolto festosamente e calorosamente. Adesso non ricordo esattamente le storie ma le scene di affettuosità fra zio e nipoti, per quanto 'smorzate' dalla naturale ritrosia di Paperone (più frequente in passato che oggi), mi sono comunque presenti.

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Topolino / Re:Topolino 3607
« il: Mercoledì 15 Gen 2025, 21:53:56 »
Grazie Claudia, in effetti non era poi così complicato   ;D

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Testate Speciali / Re:Nuove testate e Anteprime Disney - 2025
« il: Mercoledì 15 Gen 2025, 17:32:11 »
Ed è parecchio strano...
Considerando che viene scritto esplicitamente essere un formato pocket... Forse si tratta di un errore.
In effetti è scritto 'uscita tascabile', poco coerente con le misure date. Facevo prima il paragone con le Grandi Saghe ma, al di là di un prezzo leggermente inferiore, questa nuova collana ha una foliazione di 200 pagine (almeno nel primo numero) che si distanzia notevolmente da quelle della collana chiusa che avevano una media di 120/150 pagine (dai pochi numeri che presi all'epoca).

Dunque, per vari motivi, sono portato a credere che queste Storie di Topolino avranno un formato che tu paragonavi a quello della Special Events sul Cavaliere Mascherato: foliazione e prezzo coinciderebbero, più o meno. Sebbene questo formato simile a quello del Libretto mi sembri adatto per storie in costume della DPW ma non più per le ristampe delle serie uscite sul Topo che, sotto la Panini, hanno sempre avuto delle 'vesti' particolari, nella forma come nei contenuti (e ovviamente nei costi) proprio per 'esaltare' queste storie uscite in formato 'ridotto'.

Se per ovviare alla questione prezzo si torna praticamente alla vecchia soluzione delle ristampe nello stesso formato, foliazione a parte (vedi gli storici Classici e Grandi Classici e i vari Vatt degli anni '90/2000), ecco che la caratteristica paniniana di 'esaltare' certe serie e certe storie in formati di più ampio respiro (e anche le Grandi Saghe lo erano, pur essendo brossurate) viene meno, in questo caso specifico, proprio per questioni economiche: va bene il super extra deluxe con costa vellutata ma se si vuole 'far cassa' ecco che il vecchio formato tascabile è sempre quello più conveniente.
Non solo per i lettori.

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Topolino / Re:Topolino 3607
« il: Mercoledì 15 Gen 2025, 13:29:40 »
Citazione da:  link=topic=19930.msg636753#msg636753 date=1736938887
deliziosa la trovata narrativa dello sceneggiatore, che per non chiarire le origini persiane di uno dei protagonisti della vicenda, come originariamente narrato nel romanzo di Leroux, trasforma la Persia in Vintia, giocando con i sinonimi così da evocare la terra degli Scià senza esplicitarne il nome.
Forse dovrei rileggermi la storia ma non ho capito come Vintia potrebbe essere il sinonimo di Persia e perché Vacca non vuole chiarire le origini persiane di Paperdaroga.

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Testate Speciali / Re:Nuove testate e Anteprime Disney - 2025
« il: Mercoledì 15 Gen 2025, 12:40:36 »
Il formato della nuova collana Le Storie di Topolino è praticamente uguale a quello delle Grandi Saghe, addirittura 3 mm più largo e 5 mm più lungo. Costando 1,40 in meno. Considerando il flop della precedente collana, è anche possibile che questa parti con le stesse caratteristiche ma con un prezzo ribassato, visto che una delle critiche mosse alle GS riguardava proprio il prezzo. Magari un 'prezzo-lancio' per avvicinare un numero minino di lettori che, una volta 'affezionatisi', potrebbero anche accettare un eventuale (e forse inevitabile) aumento.

La collana Extra è ormai diventata una omnia deluxe del Paperinik classico di Marco Gervasio (credo sia il sesto volume dedicato al vendicatore mascherato) e, sempre considerando il personaggio, da notare il 100° numero del mensile con una variant per l'occasione. Tra le tante collane dedicate all'alter ego di Paperino che si sono alternate negli ultimi 30 anni questa è la seconda a raggiungere un traguardo così tondo, dopo la prima 'Paperinik e altri Super Eroi' (che però arrivò al 100° numero con il solo titolo 'Paperinik', come nel caso attuale)

Interessante lo Special Book su PaperMitologia (serie che non ho mai preso) arricchito da diverse pagine redazionali riguardanti contenuti inediti, schede su divinità, eroi protagonisti, interviste all'autore. Al contrario, l'ennesimo Vento del Sud (che già ho nei Classici della Letteratura Disney) e la 'sorpresa' "Paperino in: il mondo perduto" (che ho scoperto di avere nelle Grandi Parodie Disney) li bypasso.

Sicuramente interessante il nuovo Classico d'Autore con i Misteri di Paperopoli (questa collana ha un suo perché e infatti sono abbonato) mentre l'Almanacco di primavera dopo la Mary Poppins 'invernale' propone un altro lungometraggio fumettato: i Tre Caballeros. Questa storia uscì in un Albo d'Oro speciale (il n.185) che ho sebbene credo sia una ristampa, considerando la perfetta tenuta cartacea e il prezzo pagato che mi pare fosse sui 20 euro (c'è una pagina dove questa sia ufficializzata?). E' un mix di fumetto e graphic novel, sicuramente motivo principale di acquisto oltre alla prima di 5 card Topolino Story in omaggio che spero diano 'linfa vitale' a questo trimestrale per 'pochi eletti' (speriamo aumentino)

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Testate Speciali / Re:Nuove testate e Anteprime Disney - 2024
« il: Mercoledì 15 Gen 2025, 11:16:06 »
Cancello subito   ;D

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Commenti sugli autori / Re:Luciano Gatto
« il: Martedì 14 Gen 2025, 23:58:56 »
Posto l'ultimissimo disegno di Luciano Gatto (proprio 'di giornata') datato 14/01/2025 ma vedo che i precedenti sono scomparsi. Non so perché ma a questo punto è preferibile andare sulla sua pagina fb prima che anche questo scompaia                                                                                                                                                                                                                                     

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Il sito del Papersera / Re:Premio Papersera 2025
« il: Lunedì 13 Gen 2025, 17:07:19 »
Anch'io avrei una curiosità: questo premio Papersera 2025 si svolgerà a Lucca, in marzo, come lo scorso anno o a Bologna, a fine maggio, in sinergia con l'Anafi come da sempre è stato?

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Testate Speciali / Re:Nuove testate e Anteprime Disney - 2024
« il: Lunedì 13 Gen 2025, 17:02:23 »
Le Isole della Cometa potevano uscire nella serie Extra ma evidentemente questa nuova collana ricalcherà quella precedentemente chiusa delle Grandi Saghe: brossurata e più economica rispetto alle cartonate. Da non escludere che le Isole possano uscire in entrambe, per la politica paniniana dell'offerta 'variegata', per tutte le tasche. Se le GS hanno chiuso anzitempo a 7-8 euro, queste 'Storie di Topolino' non potranno certo essere prezzate a cifre superiori.

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Le altre discussioni / Re:Italian Formula - La formula italiana
« il: Domenica 12 Gen 2025, 18:31:28 »
Il 'punto di svolta' del fumetto Disney Made in Italy credo sia da individuare nel passaggio dal Giornale al Libretto, con protagonisti principali il direttore Mario Gentilini e l'autore Guido Martina. Non che prima non ci fossero state cose importanti, anzi: dalla creazione del settimanale 'Topolino' al primo albo dedicato a Paperino, dove alcuni autori italiani cominciavano ad affiancarsi a quelli americani. Però un cammino simile negli anni '30 e '40 c'era stato anche in Inghilterra e in Francia.

La 'rivoluzione' di Gentilini di trasformare un giornalone settimanale in crisi in un libretto tascabile mensile ebbe effetti tali da richiedere negli anni seguenti (con la periodicità che diventa bisettimanale e poi mensile) un maggior numero di autori e disegnatori da affiancare agli americani di importazione e ai pochi italiani all'opera (Martina, Bioletto, Vergani, Rubino...). E' in questo momento che la situazione italiana diventa 'particolare' rispetto a quella inglese che pian piano scompare (forse anche per la lingua in comune con gli States che non necessitava traduzioni) e a quella francese che evidentemente si accontenta di storie importate sviluppando al minimo le proprie risorse interne.

Perché anche noi non ci siamo 'accontentati' vivacchiando fra storie importate (il fumetto americano è rimasto in salute almeno fino alla fine dei '70 mentre quello scandinavo proprio nei '70 inizia il suo periodo 'imperiale'), storie solo da disegnare (i soggetti americani dello Studio Program) e qualcosina da inventare al momento? Evidentemente la concentrazione di tante geniali firme della narrazione come dell'illustrazione disneyana (un po' come nelll'Atene del V° secolo a.c. o nella Firenze del '400) ha fatto si che l'Italia, nel campo del fumetto Disney, diventasse la nazione più prolifica del mondo e quella dal livello qualitativo più alto.

Si è mai spiegato perché la Grecia classica produsse tante genialità così come la Toscana rinascimentale? Credo di no e così non lo si può fare neanche in questo campo dove, grazie ai grandi Maestri delle origini, sono nate scuole, prima regionali e poi accademiche nazionali, che producono ancor oggi elementi di gran valore, estese poi a tutto il territorio nazionale.
Oltre alla bravura degli autori c'è stata anche una grande risposta da parte del pubblico, almeno in quei primi decenni del dopoguerra. Topi e paperi piacevano più agli italiani rispetto ai francesi e agli inglesi? Forse si anche perché certe loro caratteristiche yankee furono in parte 'italianizzate', sia nei caratteri dei personaggi (molti creati proprio in Italia, altra caratteristica che credo ci distingua da altri paesi) che nelle tematiche trattate.

Tutto ciò mantenendo una collocazione geografica sempre americana, al contrario di altri paesi europei che, almeno in alcuni periodi (forse oggi no) localizzavano nei loro confini nazionali le città di Paperopoli e Topolinia. Sembra quasi una contraddizione, se vogliamo: chi produceva meno storie importandole dall'estero, 'nazionalizzava' i protagonisti e le loro città. Chi produceva in loco, 'italianizzando' comportamenti e situazioni, manteneva una americanità di fondo, lasciando il segno $ sul Deposito di Paperone, senza sostituirlo con la F del franco o di altra moneta europea. Sebbene in qualche storia primordiale qualche lira girasse anche dalle parti di Paperopoli e di Topolinia.

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Riguardo il ritorno di  Mary Poppins   a distanza di quasi 60 anni dalla prima pubblicazione italiana sul libretto 515, ho letto che all'epoca furono realizzati in America ben tre adattamenti del cartone animato 'misto': uno sulle strisce dei quotidiani e due su albi molto diversi fra loro. Il primo è uno spillato della Gold Key di 36 pagine con la versione della storia di 32 tavole che è quella poi arrivata su Topolino l'anno seguente; il secondo è sempre uno spillato della Gold Key  ma con copertina più rigida e un numero di tavole doppio, cioè 64. Questa versione più estesa e  più aderente alla pellicola è opera del fumettista Dan Spiegle.

Le due versioni per comic book hanno la stessa sceneggiatura ma, nel caso di quella arrivata in Italia e riproposta dall'Almanacco, con intere tavole eliminate. Quella per i quotidiani, in strisce, è stata totalmente riscritta. Mi chiedo come mai la versione più lunga dell'albo rigido della Gold Key non sia mai arrivata in Italia (quella delle strisce credo sia impossibile averla anche perché non ho letto di una sua riproposta in albo: nel caso, sarebbe stato il terzo). Questa che troviamo nel 21° Almanacco alterna pagine in bianco e nero e a colori mentre la stessa versione arrivata sul Topo nel 1965 aveva tutte le tavole a colori.

                                                                                 

Numero per certi versi storico il 515 di Topolino: non contiene solo la versione a fumetti di Mary Poppins ma anche il debutto di Super Pippo, chiamato inizialmente Ultra Pippo che ha il suo primo scontro addirittura con Macchia (alias 'Macchietta') Nera. E pensare che quando diverso tempo fa presi questo numero ad una fiera lo feci soprattutto per questa storia senza rendermi ben conto che alla fine c'era l'unica versione a fumetti di Mary Poppins arrivata in Italia (anche perché le versioni quadrettare del lunghi animati non mi hanno mai particolarmente colpito).

Strano che all'epoca il direttore Mario Gentilini invece di dividere le due storie le accorpò nello stesso albo senza dare alcun risalto al fumetto del lungometraggio, negandogli la copertina e senza alcuno 'strillo' o particolare pubblicità (da quel che ho potuto vedere ma aspetto smentite). Mi pare che nei redazionali si parlò del film l'anno precedente, quando uscì negli Usa. Arrivando in Italia solo l'anno dopo, proprio in ottobre, anche il fumetto ha dovuto attendere (visto che in genere le versioni italiane tradotte dei comics americani arrivavano da noi solo 2/3 mesi dopo e non dopo un anno)

                                                                                   

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La storia  Zio Paperone e il cronoviaggio natalizio  nell'ultimo numero dell'Almanacco mi ha appassionato e al tempo stesso lasciato perplesso su più fronti:
 1)  le solite scorribande nel tempo, questa volta modernizzate dall'invenzione del 'Timepad', ovviamente fatta da  Archimede che lo affianca a vecchie carrozze sempre 'temporali';
2)  certe affermazioni di Zio Paperone che, vedendo le persone salutarsi ad un imbarcadero, non ricorda di essere più stato salutato da qualcuno da quella volta che si separò dalla sua famiglia in Scozia: e i saluti dei nipoti e dei nipotini calisotiani in svariate occasioni dove li mette? Il tutto nella tavola d'apertura visibile più in basso.
3)  Il banalizzare situazioni altrimenti delicate ed emozionanti, facendo intrufolare Paperone nella casa di famiglia con lui paperotto baby, interagendo addirittura con se stesso sebbene il Paperone bambino stia dormendo. Oltre a vedere e sentire i genitori, più giovani di lui, vivere la loro quotidianità che è stata anche la sua.
4)  il continuo rischio di cambiare gli eventi che dovrebbero essere ormai storicizzati in una continua corsa contro il tempo per salvare situazioni altrimenti modificabili, con sparizioni e riapparizioni di tesori anch'essi storici (dalla pepita grande come un uovo d'anatra alla corona di Gengis Khan). Rischi che già abbiamo visto in altre storie ma che qui vengono banalmente presentati minuto dopo minuto con una certa (bisogna dirlo) spettacolarità.

                                                                                                                     

In tutto ciò grandissima protagonista è Miss Paperett senior, una autentica leonessa nel difendere certi equilibri e la memoria storica del suo datore di lavoro, trascinandosi dietro un Paperino che dello zio sembra sapere meno cose di lei.
La zia di Emily è contemporaneamente presente anche negli ultimi numeri natalizi del mensile 'Zio Paperone' per cui questo suo 'protagonismo mediatico' su più fronti (sebbene sempre targato Egmont) potrebbe in qualche modo essere giustificato in una continuity orizzontale crossmediatica fra Panini e l'editore danese con lo zione che ricorre alla vecchia impiegata per coprire alcuni 'buchi' (vedi ferie o altro) della nipote nel lavoro al Deposito.

L'autore completo Arild Midthun (sebbene affiancato nei testi e nella trama da altri colleghi) utilizza molto bene anche Cuordipietra Famedoro con un piano tanto acrobatico quanto complicato e inverosimile (per le ragioni che dicevo prima) caratterizzato da crudeltà e sadismi del tycoon sudafricano (che gioca anche sulle variazioni dei destini - in peggio - della famiglia d'origine di Paperone) che potrebbe aver ripreso dalle storie di Francesco Artibani, uscite qualche anno prima.

                                                                               

Dunque una storia sicuramente particolare, lunga ben 30 tavole (non poche quando le strisce sono 4 per pagina), di base ben scritta e ben illustrata, con camei esilaranti tipo quello dell'agente del fisco, abili travestimenti come da tradizione per Famedoro, comportamenti coraggiosi e audaci da parte dell'anziana Miss Paperett (vera protagonista della storia, tanto da partecipare alla cena natalizia finale con i parenti) ma con diverse situazioni che non mi hanno convinto e che probabilmente non sarebbero state raccontate, almeno in questo modo, da autori italiani. Pur con le sue pecche per certi versi tipiche della narrazione egmontiana, questa è sicuramente una storia che si stacca dalla media danese meritandosi la pubblicazione nel 21° Almanacco.

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Topolino / Re:Topolino 3606
« il: Venerdì 10 Gen 2025, 01:23:40 »
Un numero decisamente ottocentesco: dalla Parigi del 1897 (con il Fantasma dell'Opera) alla Torremare del 1845 (con la Casa delle Storie) fino alla Londra del 1850 (con "il Passato ricorrente" della Time Machine di Zapotec e Marlin). Della prima ne parlo nel topic del 3607, essendomi arrivati i due libretti all'unisono e avendo letto la 'rilettura' di Francesco Vacca in un colpo solo. Della seconda mi restano impresse, come negli altri episodi della serie, la particolarità dei temi trattati da Marco Bosco come la cura dei particolari nelle illustrazioni di Blasco Pisapia. Una serie che prima o poi meriterà uno Special Book tutto suo pieno di 'gioielli'. La terza è diversa rispetto ad altre storie della Macchina: Topolino e Pippo non sono gli unici a viaggiare nel tempo ma lo fa anche un avo del pippide, a senso inverso. E la cosa provocherà complicazioni di vario genere, sebbene trattate in modo un po' confusionario.

                                                                               

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