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Le altre discussioni / Re:Direttori:Alex Bertani
« il: Sabato 18 Gen 2025, 11:13:02 »
Questa iniziativa dei dialetti (collegata alla Giornata apposita ma in futuro probabilmente ripetuta anche senza l'ufficialità istituzionale) è un'idea simpatica e soprattutto ben riuscita (con le solite derive della baia) ma tutto ciò mi appare anche ironico. Per anni il direttore si è interrogato su come aumentare le vendite: pubblicità, gadgets, narrazioni, disegni, approfondimenti sui personaggi, storie più adulte... e poi la soluzione era linguistica: diamo spazio ai dialetti. Alla fine è stato il campanilismo la chiave di svolta.
Si dirà: è un fenomeno temporaneo, non a lungo termine. Però i dialetti sono tanti per cui questa operazione, riproposta saltuariamente, potrebbe avere vita lunga e, nel frattempo, coinvolgere nuovi lettori, sperando che restino 'fedeli' anche dopo il 'boom' dialettale. Di base ciò che stiamo osservando in questi giorni è una fenomeno che ha poco a che fare con la storia collegata: poteva essere scritto il soggetto più banale e insulso e l'effetto dialetto' sarebbe stato il medesimo.
Dove non sono riusciti Casty e Nucci, Enna e Freccero, ecco che ci pensano i dialetti a risolvere (momentaneamente) la decennale questione delle vendite che non salgono. Per questi grandi autori la cosa potrà sembrare anche beffarda ma forse, dopo la 'febbre dialettale', anche loro potranno beneficiare di nuovi lettori che, tra una risata e l'altra nel vedere Topolino e Zio Paperone parlare 'come loro', magari si accorgeranno di quante belle cose, nel frattempo, sono state disegnate e scritte (in italiano) in quell'albo prima trascurato.
Si dirà: è un fenomeno temporaneo, non a lungo termine. Però i dialetti sono tanti per cui questa operazione, riproposta saltuariamente, potrebbe avere vita lunga e, nel frattempo, coinvolgere nuovi lettori, sperando che restino 'fedeli' anche dopo il 'boom' dialettale. Di base ciò che stiamo osservando in questi giorni è una fenomeno che ha poco a che fare con la storia collegata: poteva essere scritto il soggetto più banale e insulso e l'effetto dialetto' sarebbe stato il medesimo.
Dove non sono riusciti Casty e Nucci, Enna e Freccero, ecco che ci pensano i dialetti a risolvere (momentaneamente) la decennale questione delle vendite che non salgono. Per questi grandi autori la cosa potrà sembrare anche beffarda ma forse, dopo la 'febbre dialettale', anche loro potranno beneficiare di nuovi lettori che, tra una risata e l'altra nel vedere Topolino e Zio Paperone parlare 'come loro', magari si accorgeranno di quante belle cose, nel frattempo, sono state disegnate e scritte (in italiano) in quell'albo prima trascurato.