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Walt Disney Animation Studios / Winnie The Pooh - Nuove Avventure nel Bosco dei 100 Acri
« il: Venerdì 22 Apr 2011, 14:52:49 »
Mi prendo l'onore e l'onere di aprire questo topic sul cinquantunesimo classico Disney.
Visto ieri in un cinema di Londra ad Hammersmith, chiaramente spettacolo più che pomeridiano, 15.30 italiane. Spettatori: due, io e un tizio che secondo me lavorava in quel cinema.
Va beh, passiamo alle cose buone. Dopo una serie di trailer di film adatti all'età del pubblico presunto (al di là del fatto che l'età media fosse di 40 anni, tutta per colpa del tizio alle mie spalle), parte prima un corto su una serie di Disney Junior, l'ex Primehouse Disney (o qualcosa di simile), poi la Ballata di Nessie e infine il film.
Su Nessie, carino, bei fondali, ma nulla di raffollante. Bello il paperotto vasca-da-bagno di nome McQuack
Infine, il film: ah, che bellezza di linee e di sfondi, perfettamente pulito, non molto xerox (e preferisco), introduzione dalla cameretta, e metaletterarietà a manetta.
Il narratore parla con Pooh, le parole si scompaginano continuamente, in un profluvio di idee niente male. I personaggi funzionano tutti bene, con un Tappo schizzatissimo, quasi alla Roger Rabbit. Mitico Uffa e anche Pimpi, nella norma Tigro e gli altri. Un ottimo Pooh e un buon Christopher Robin vestito da collegiale, come annunciato alla fine del primo film.
La storia appiccica insieme i vari capitoli del libro non ancora messi in animazione, in maniera sapiente, diventando molto unitari e stretti, quasi in maniera complessa (senza esagerare chiaramente) per come tutti i nodi vengano al pettine tutti insieme. In particolare una bella scenda legata a pimpi e al palloncino, con un ottima partitura melodica, tesa e arricchita da cori.
Canzoni carine, specie quella di Uffa, con disegni di pastello, simili al concetto della canzone di Uffa in alla Ricerca di Christopher Robin. Belle scene oniriche, miele a profusione, giochi di parole vari. E ottimi titoli di coda, tra pupazzi e scene animate gustose, ancora metaletterarie. Infine, attenti alla simpatica scena finale dopo i titoli.
Insomma, un ottimo film, semplice e pieno di candore, che nulla innova e si pone come ideale complemento al primo film, con in più una sceneggiatura più articolata, che riesce a comporre i vari capitoli tutti inseme in maniera intelligente, riuscendo a non spezzettare nulla, arricchendo il tutto.
A Grrodon lascio la prossima, sicuramente migliore, recensione.
Visto ieri in un cinema di Londra ad Hammersmith, chiaramente spettacolo più che pomeridiano, 15.30 italiane. Spettatori: due, io e un tizio che secondo me lavorava in quel cinema.
Va beh, passiamo alle cose buone. Dopo una serie di trailer di film adatti all'età del pubblico presunto (al di là del fatto che l'età media fosse di 40 anni, tutta per colpa del tizio alle mie spalle), parte prima un corto su una serie di Disney Junior, l'ex Primehouse Disney (o qualcosa di simile), poi la Ballata di Nessie e infine il film.
Su Nessie, carino, bei fondali, ma nulla di raffollante. Bello il paperotto vasca-da-bagno di nome McQuack
Infine, il film: ah, che bellezza di linee e di sfondi, perfettamente pulito, non molto xerox (e preferisco), introduzione dalla cameretta, e metaletterarietà a manetta.
Il narratore parla con Pooh, le parole si scompaginano continuamente, in un profluvio di idee niente male. I personaggi funzionano tutti bene, con un Tappo schizzatissimo, quasi alla Roger Rabbit. Mitico Uffa e anche Pimpi, nella norma Tigro e gli altri. Un ottimo Pooh e un buon Christopher Robin vestito da collegiale, come annunciato alla fine del primo film.
La storia appiccica insieme i vari capitoli del libro non ancora messi in animazione, in maniera sapiente, diventando molto unitari e stretti, quasi in maniera complessa (senza esagerare chiaramente) per come tutti i nodi vengano al pettine tutti insieme. In particolare una bella scenda legata a pimpi e al palloncino, con un ottima partitura melodica, tesa e arricchita da cori.
Canzoni carine, specie quella di Uffa, con disegni di pastello, simili al concetto della canzone di Uffa in alla Ricerca di Christopher Robin. Belle scene oniriche, miele a profusione, giochi di parole vari. E ottimi titoli di coda, tra pupazzi e scene animate gustose, ancora metaletterarie. Infine, attenti alla simpatica scena finale dopo i titoli.
Insomma, un ottimo film, semplice e pieno di candore, che nulla innova e si pone come ideale complemento al primo film, con in più una sceneggiatura più articolata, che riesce a comporre i vari capitoli tutti inseme in maniera intelligente, riuscendo a non spezzettare nulla, arricchendo il tutto.
A Grrodon lascio la prossima, sicuramente migliore, recensione.