https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2238-4Nel thread sull'elenco delle storie commentate sul forum la storia
Agente Gambadilegno, il caso è tuo viene segnata nel novero di quelle aventi una discussione apposita ma cliccando sul link non si apre nessun topic specifico.
Motivo per cui, volendo lasciare un commento riguardo a questa avventura, inauguro una nuova discussione ad essa dedicata.
Si tratta di una splendida storia dal taglio poliziesco, che si dipana per mezzo di un lungo
flashback nel quale l'eterno nemico di
Mickey Mouse rievoca quel singolare episodio del passato che lo portò, a seguito di una peculiare condanna, a vestire i panni di poliziotto nell'accezione di "osservatore esterno" delle operazioni condotte dal brillante agente scelto
Arnold McTedious.
La strana coppia di piedipiatti, che volente o nolente su decisione dell'autorità giudiziaria dovrà collaborare per una settimana, non potrebbe essere costituita da personalità più diverse e distaccate l'una dall'altra giacché i caratteri dei due (in quanto a indole e tenuta di comportamento) appaiono decisamente incompatibili.
Disciplinato, diligente, servizievole, estremamente onesto, orgoglioso rappresentante delle forze dell'ordine topolinesi, lo smilzo Arnold incarna l'essenza di quella
rettitudine morale che Gambadilegno ha sempre intenzionalmente rifuggito, motivo per il quale gli è stata inflitta la condanna di provare (seppur per un circoscritto lasso temporale) che cosa significhi essere dall'altra parte della barricata, quella dei tutori dell'ordine per i quali non ha mai mostrato il minimo rispetto.
Nonostante un inizio zoppicante e difficoltoso, che stenta a trovare la quadra e rende apparentemente inconciliabile la loro convivenza forzata, il rapporto tra i due personaggi comincia pian piano a distendersi.
Peccato che proprio l'ultimo giorno della loro collaborazione avvenga un fatto molto grave, che rischia di compromettere seriamente la carriera di un fino ad allora irreprensibile Arnold.
E se il racconto di quella singolare esperienza di agente di polizia viene fermato da Gambadilegno nel momento in cui avrebbe potuto essere compromettente per la sua nomea di duro tutto d'un pezzo dinnanzi ai poco raccomandabili ospiti cui ha narrato parte della storia, essa continua in un monologo interno che il protagonista rapporta a sé davanti al calore di un caminetto acceso.
Senza proferire più alcuna parola, Pietro si abbandona alla scia dei ricordi di ciò che avvenne dopo il fattaccio cui fu - ahilui - responsabile il suo compagno di avventura e così quei punti aperti che non hanno trovato una risoluzione nella sua narrazione precedente vengono appresi dal solo lettore, in un
flashback che fa da ponte tra il momento presente e le memorie di quel passato.
A fungere da cerniera tra i due livelli temporali è una delle sequenze più intime e profonde della storia, nella quale la solitudine circostanziata di Pietro (rimasto sveglio a tarda notte a rievocare quell'episodio) si intreccia con un tipo diverso di solitudine sperimentata da Arnold, il quale appare fisicamente e psicologicamente provato da quell'errore che gli costò molto caro, minando l'irreprensibile carriera che con spirito di sacrificio stava costruendosi giorno dopo giorno.
Il "poliziotto per caso" Gambadilegno dimostra in questa storia come anche un malandrino come lui possa essere capace di instaurare un rapporto di sincera amicizia con un tipo la cui indole non potrebbe essere più distante dalla sua.
Il rapporto che emerge tra i due è intriso di umanità e non si lascia abbandonare ad alcuna schizofrenia poiché mostra la naturale evoluzione di una relazione che conosce una maturazione progressiva, delineando una psicologia del vecchio Pietro più sfaccettata rispetto alla classica interpretazione del duro tutto d'un pezzo, capace soltanto di finire nei guai con legge e di commettere azioni criminose.
Il ritratto della sua personalità che affiora in questo racconto lascia spazio a momenti di sincera complicità con colui il quale condivide quella particolare esperienza e il ricordo di essa, immortalato per sempre tra le memorie cui è più affezionato per il prezioso bene che ha ricavato da quell'episodio inizialmente intollerabile per un tipo come lui.
Perché attraverso questa esperienza il vecchio Pietro ha conosciuto il valore dell'amicizia pur mantenendo la sua fama di fuorilegge (preservando così la propria nomea nell'ambiente criminale) ma dimostrando al contempo di essere capace di dare una mano a colui il quale quell'aiuto se lo merita davvero.
È un'appassionante vicenda dallo sfondo poliziesco ed urbano quella che vede Gambadilegno nei panni insospettabili di poliziotto ma è soprattutto una storia nella quale è il
tema dell'amicizia a prevalere, che talvolta riesce a legare personalità apparentemente agli antipodi l'una rispetto all'altra caratterizzando di una forte umanità il rapporto che intercorre tra la strana coppia di piedipiatti.
Una magnifica e coinvolgente prova d'autore egregiamente raccontata dalla sceneggiatura intrigante e briosa di
Tito Faraci, molto attento alla profondità psicologica dei personaggi e delle interazioni tra di essi, e deliziosamente disegnata da un
Fabio Celoni le cui matite fluide, espressive e vivide contribuiscono a rendere immersiva una bellissima esperienza di lettura.