La Paperiliade è una tipica gagnorata, che presenta qualche idea carina, qualcuna decisamente imbarazzante (la V.A.R... :huh:), e qualcun'altra francamente insopportabile (se già non sopporto i troppi inglesismi in una storia di PK, figuriamoci in una ambientata al tempo di Omero! Senza contare certi anacronismi su social e quant'altro, che dovrebbero far ridere, ma a me fanno solo pena... :rolleye: )!
Comunque, qualche risata me l'ha strappata, e i personaggi mi sembrano grossomodo azzeccati (e poi mi piace questo scontro tra paperi e topi!); vedremo come proseguirà...
Sto cominciando a notare come, allo stato, la Paperiliade si stia rivelando una delle storie più divisive nei gusti dei paperseriani. E la cosa mi sorprende non poco...
Perché in fondo fa il suo dovere di strappare qualche risata, e ci fa fare un simpatico ripasso delle figure retoriche che non ci sta mai male... Posso da un lato capire che forse questa comicità non sia nei gusti di tutti (come accennavo sopra, forse io la avrei financo gradita maggiormente se si fosse andati sul demenziale totale), ma una disapprovazione così vasta davvero mi ha stupito... :-? :-?
Sto cominciando a notare come, allo stato, la Paperiliade si stia rivelando una delle storie più divisive nei gusti dei paperseriani. E la cosa mi sorprende non poco...Allora, io ovviamente parlo per me, poi ognuno la pensa come vuole...
Qui è stato rimarcato più volte che la strega sia rimasta senza amicizie, si sia creata da sola dei muri..non parla più con nessuno...ma quanto tempo è passato? :rolleye: C'è qualcosa che non mi torna neanche con lo scorrere del tempo..Quello che accade in pochi giorni direi..sembra invece stia accadendo da tempo immemore..tipo quando viene detto da una strega - da quando si è arricchita ha allontanati tutti...come se fosse passato chissà quanto tempo..ok che la traversata Paperino e Gastone se la son fatta a nuoto :-?C'è sicuramente un percorso temporale molto velocizzato per questioni di sceneggiatura che non prevedeva più di due episodi. Ma più del tempo passato a velocità supersonica, la cosa che non mi convince del tutto è la crisi di Amelia riguardante i rapporti con gli altri e la solitudine. In fondo lei è sempre stata fondamentalmente 'sola' e l'unica vera perdita in tal senso è stata quella di Gennarino con il quale ha litigato (e cacciato di casa) tante altre volte.
La Paperiliade è un'accozzaglia che davvero ho faticato a digerire.Io ho trovato molto pesanti e fastidiosi i nomi paperizzati o topizzati dei personaggi. Mi rendo pienamente conto che questa è la prassi per le storie-parodie, e non da ieri, ma questa volta c'erano decisamente troppi nomi; il lettore non fa in tempo a farci l'orecchio (e a collegarlo col personaggio omerico originale) che subito ne arriva un altro.
Poi leggi il Casty oceanico e ti chiedi come sia possibile tutto ciò.
Bah! (Cit.)
La Paperiliade è una tipica gagnorata, che presenta qualche idea carina, qualcuna decisamente imbarazzante (la V.A.R... :huh:), e qualcun'altra francamente insopportabile (se già non sopporto i troppi inglesismi in una storia di PK, figuriamoci in una ambientata al tempo di Omero! Senza contare certi anacronismi su social e quant'altro, che dovrebbero far ridere, ma a me fanno solo pena... :rolleye: )!
Comunque, qualche risata me l'ha strappata, e i personaggi mi sembrano grossomodo azzeccati (e poi mi piace questo scontro tra paperi e topi!); vedremo come proseguirà...
visto il successo di gagnor nelle sue ultime realizzazioni, mi chiedo se non fosse il caso che la panini (bertani) creasse un panel statistico di lettori per valutare il gradimento delle nuove storie, un po' come fanno le aziende 'commerciali' prima di immettere sul mercato un nuovo prodotto.
Fortunatamente che la lettura successiva riguardava proprio Topolino e la casetta nel bosco, che avrei intitolato a Pippo e la casetta nel bosco.La freschezza e la genuinità di questa piccola storia,unità alla logica illogica di Pippo,grande protagonista della vicenda,mi hanno tenuta incollata alla simpatica e divertente avventura dei due amici (che poi erano in tre, vabbè)Quoto la sensazione di freschezza e di piacevolezza che emerge dalla lettura di questa storia a firma di Rudy Salvagnini e Andrea Malgeri.
La Paperiliade è una tipica gagnorata, che presenta qualche idea carina, qualcuna decisamente imbarazzante (la V.A.R... :huh:), e qualcun'altra francamente insopportabile (se già non sopporto i troppi inglesismi in una storia di PK, figuriamoci in una ambientata al tempo di Omero! Senza contare certi anacronismi su social e quant'altro, che dovrebbero far ridere, ma a me fanno solo pena... :rolleye: )!
Comunque, qualche risata me l'ha strappata, e i personaggi mi sembrano grossomodo azzeccati (e poi mi piace questo scontro tra paperi e topi!); vedremo come proseguirà...
visto il successo di gagnor nelle sue ultime realizzazioni, mi chiedo se non fosse il caso che la panini (bertani) creasse un panel statistico di lettori per valutare il gradimento delle nuove storie, un po' come fanno le aziende 'commerciali' prima di immettere sul mercato un nuovo prodotto.
Ma magari. Tra Pk, Pippospot e altra robaccia ha inanellato una bruttezza dopo l'altra...
Un'ultima cosa su Amelia. Quando dice "Ricca! Ricca! Ricca!" mi ha ricordato Zio Paperone quando in "L'argonauta del fosso dell'agonia bianca" trova la pepita uovo d'anatra. Anche lui inizia a urlare "Ricco! Ricco! Ricco!". Non so se è voluto.
Dispiace. Dispiace perché è come lasciare una parte di sé; dispiace perché non è una scelta dettata da fattori esterni, ma intrinsechi a un prodotto che è cambiato in un modo da me non apprezzato.Rogliefosse, mi spiace perché nelle tue parole leggo sconforto e delusione, ma se quello che leggi lo fai oramai per inerzia,senza più interesse e curiosità, comprendo la tua intenzione a mettere la parola fine.Forse farebbe meno male più che un addio un arrivederci, seguendo il forum vedrai tu stesso come si evolveranno le storie e il settimanale e potrai fare tutte le considerazioni che riterrai opportune.
Perde un lettore ma ne recupera nove nuovi mi pare utopia in questi tempi. Specialmente perchè non vedo lungimiranza e progettualità a lungo termine per avvicinare nuovi lettori ma solo del marketing obsoleto.
rogliefosse, puoi darci di qualche esempio di più forma che sostanza riscontrato negli ultimi periodi?
Perde un lettore ma ne recupera nove nuovi mi pare utopia in questi tempi. Specialmente perchè non vedo lungimiranza e progettualità a lungo termine per avvicinare nuovi lettori ma solo del marketing obsoleto.
rogliefosse, puoi darci di qualche esempio di più forma che sostanza riscontrato negli ultimi periodi?
Volentieri. Farò due esempi specifici per poi tornare al generale.
Iniziamo proprio da ciò che reputo uno dei veri cardini della nuova gestione: Area15. Il volere inserire forzatamente tematiche buoniste, di inclusione, apparentemente profonde, rende queste storie una strizzata d'occhio dall'inizio alla fine, in sacrificio di intrecci inesistenti e di trame poco interessanti.
Foglie Rosse è un altro cardine del giornale e di ciò che il giornale vuole essere: ricalcata sulla serialità televisiva (che, ahimè, non amo, quindi altro aspetto da me ripudiato), anche qui bimbi protagonisti e tematiche apparentemente profonde ma trattate con superficialità.
In generale, le costanti riflessioni dei vari Topolino del Sole Nero, di Gastone sfortunato, di Rockerduck bistrattato, non rendono i personaggi più profondi, ma banalizzano il tutto tramite storie che nulla raccontano se non i "dilemmi" (subito risolti) dei protagonisti. Si tende a privilegiare queste disutili riflessioni a trame o narrazioni appassionanti, divertenti, efficaci. Basti pensare all'abisso tra Star Top di Enna, in cui le riflessioni personali non erano veicolo della storia, e appunto il Sole Nero, dove in virtù di questa ricerca della profondità (?) abbiamo un Topolino a ripetersi le stesse banalità ad ogni tavola.
In breve, a me dei personaggi interessa poco: lo so che Paperino ama i nipotini, non mi serve una Intera storia sul deposito a parlare con Qui (!!!) per capirlo. Se Gastone è triste o se Quo ama la musica (era lui?) non mi importa nulla. Ciò che ho sempre cercato nel Disney è la narrazione, l'intrattenimento, non la retorica fine a se stessa. Narrazione ed intrecci che trovo, da diverso tempo, sacrificati.
Il tutto, ovviamente, IMHO. E concordo con chi dice che si va avanti: se il Topo vende son solo che contento. Semplicemente non è un prodotto per me, ma non ne faccio un problema.
Il tutto, ovviamente, IMHO. E concordo con chi dice che si va avanti: se il Topo vende son solo che contento. Semplicemente non è un prodotto per me, ma non ne faccio un problema.
Mi dispiace molto leggere le parole di Rogliefosse. Dispiace anche molto che alcuni abbiano manifestato il proprio consenso con un paio di polliciate. Significa che diversi la pensano allo stesso modo.
Non condivido la loro opinione ma la capisco e la loro drastica decisione è perfettamente razionale.
In merito alla dura legge del mercato "per uno che esce, 10 ne arrivano" sarebbe interessante fare un sondaggio per sapere quanti del papersera hanno smesso di leggere Topolino, quanti hanno cominciato e quanti hanno continuato durante la direzione Bertani.
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