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Fumetti Disney => Commenti sulle storie => Topic aperto da: Paperotto il mozzo - Martedì 5 Feb 2013, 14:53:38
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http://coa.inducks.org/s.php?c=I+TL++901-A
E’ troppo dire che la storia gira interamente attorno al personaggio del pianista genio completamente immerso nella sua arte ? Al punto da addormentarsi la notte sul suo piano completamente vestito, in una stamberga i cui abitanti gufi, avvezzi alle sue soavi melodie, lo coprono amorevolmente con una coperta. Squattrinato, affascinante, svaporato, amatissimo dal gentil sesso, manco a dirlo; completamente disinteressato. Un puro.
Un personaggio stupendamente riuscito che fa esprimere al meglio il carattere di ogni papero, in una storia che scorre melodiosa proprio come una sinfonia. Idee insolite e gags a non finire, disegno di Scarpa superbo, finale grandioso.
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Una storia interessante e valida soprattutto visto il fatto che lo sceneggiatore è Fanton. Scarpa su ottimi livelli
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l'unica storia di fanton che mi è piaciuta e non era neanche un granche
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Certamente la trama non è nulla di eccezionalmente originale o complesso: come è costruita, a partire dall’inizio in cui semplicemente le pulzelle si soffermano sotto la finestra di Valentin ad ascoltare, null’altro pretende di essere se non una vicenda dell’ordinarietà della vita dei paperi. Però non è infrequente che avventure quotidiane dei paperi si rivelino molto riuscite.
Tra i particolari gustosi:
Il simpatico paternalismo di Paperone nei confronti di Valentin (lo chiama ‘figliolo’, gli raccomanda di non bighellonare e di non spendere tutto il suo salario – 1 dollaro al giorno!).
Il suo apprezzato atto di generosità in conclusione.
La sensibilità dei bassotti per la musica (noto sempre come siano frequenti queste loro debolezze e come ce li rendano estremamente simpatici).
I pensieri di Valentin sottoforma di strane note musicali.
Special guest spot star : Paperetta (si concede per 1 sola vignetta) con indosso esclusivo abito da sera.
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https://inducks.org/story.php?c=I+TL++901-A
Un' ennesima fenomenale, stupenda storia nel cuore del periodo d' oro dei paperi.
Ecco in apertura Brigitta, Paperina e Clarabella, unitamente a due cani e due gatti sul tetto, estasiate nottetempo nell' udire la musica del pianista Valentin che fuoriesce dalla finestrella di una mansarda. Sullo sfondo il deposito di Paperone sopra la collinetta. Sulla seconda tavola tre sole vignette rettangolari mostrano ognuna altri soggetti interessati a questa musica : nella prima Paperone e l' esperto di casseforti Elster, nella seconda i bassotti e nella terza Paperino che pur senza destarsi è deliziato nel sonno dalla melodia che gli fa sognare dolci visioni.
Valentin non lo si vede ancora, ma già gli effetti della sua bella musica lo preannunciano come grande pianista che entusiasma tutti, soprattutto le donne e persino le bestiole, nonché zio Paperone per suoi peculiari scopi e di conseguenza i Bassotti.
Siamo ansiosi di conoscere questo nuovo protagonista ma dovremo pazientare ancora un po' in quanto sta per intervenire qualcuno in netto disaccordo con i personaggi sinora citati.
(continua ...)
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Questo "Grande concerto" è uno dei due 'incontri' fra Romano Scarpa e il tanto vituperato/osannato Andrea Fanton che però, in questa particolare occasione, sembra dare il meglio di se sapendo che il suo soggetto sarà 'pennellato' dal Maestro veneziano. I dialoghi sono alquanto brillanti e anche i diversi personaggi coinvolti sono ben collegati fra loro. La storia ha una sua piacevole 'follia', non troppo sconclusionata rispetto ad altre 'opere' dell'autore e chissà se Fanton avrà rivisto se stesso in Valentin, scrivendo quasi un'autobiografia! ;D
Più probabile che l'autore, per la creazione del personaggio, si sia ispirato a Valentino Liberace, eccentrico pianista italo-americano molto in auge soprattutto fra gli anni '40 e '60. Almeno così è riportato nella opera omnia scarpiana "Le Grandi Storie Disney" (vol.27)
https://it.wikipedia.org/wiki/Liberace
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Grazie alla cultura in materia di Cornelius ecco le personalità che hanno realizzato e ispirato la vicenda.
Perfetto il disegno di Scarpa di questo periodo.
Liberace era noto con questo solo nome e assai poco in Italia, inoltre per età, connotati (per non parlare del resto) lo vedo assai lontano dal nostro protagonista - comunque interessante la notizia.
Avevamo lasciato i nostri eroi nella notte tutti coinvolti positivamente dalla musica di Valentin.
Ecco improvvisamente da una finestra sottostante a quella di Valentin spuntare sbraitante il signor Alfio, il padrone di casa : il musicista non paga l'affitto da sei mesi e per di più con queste sonate notturne non lo fa dormire. Nonostante la veemente difesa del 'giovane poeta' da parte delle fans questo 'nevrotico spilorcio' è ben deciso a cacciare via il 'nottambulo strimpellatore'. Nel momento in cui Alfio gli urla di aprire la porta vediamo Valentin per la prima volta, è un giovane biondo scapigliato e trasognato, completamente preso a suonare il suo pianoforte al punto da non sentirlo e da continuare a suonare mentre l'altro sfonda la porta. E continua ancora a scorrere le dita e pigiare i tasti trascinato dalla melodia anche ... senza tastiera, mentre vola giù dalla finestra, spinto giù con una pedata da Alfio e stando ancora seduto sullo sgabello !
Affascinante ed estremamente riuscita l' immagine del genio squattrinato, incurante di quanto avviene attorno perché tutto immerso nella sua arte !
Valentin è dunque un puro, un ragazzo che vive solo per la musica e poco gli importa del resto salvo il bisogno di nutrirsi ovviamente, è un protagonista musicale ma in sordina, ha poche battute eppure l' ottima trama è tutta imperniata su di lui. Zio Paperone ha un atteggiamento simpaticamente paternalista (lo chiama figliolo e gli raccomanda di non spendere tutta la paga ... miserrima), ma ancora una volta l eccessiva tirchieria gli procurera' un guaio.
Toccante vedere, aldilà delle singole mire di ognuno, tutti rapiti nell'ascoltarlo suonare , persino i bassotti, i pipistrelli, i... tarli del legno, i gufi... Anche questi ultimi pensano teneramente al loro beniamino tirandogli sopra una coperta quando cade addormentato.
L' epilogo renderà giustizia alla sua arte riuscendo a coinvolgere armoniosamente e positivamente tutti, special guest in una vignetta anche Paperetta Ye Ye, in questi anni già in 'disuso'.
La storia si può pertanto leggere anche come omaggio alla musica e alle sue virtù benefiche.
Che altro dire se non come sempre
WHAT A GREAT GREAT SHOW
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Liberace era noto con questo solo nome e assai poco in Italia, inoltre per età, connotati (per non parlare del resto) lo vedo assai lontano dal nostro protagonista - comunque interessante la notizia.
Sono d'accordo, probabilmente ci dev'essere un richiamo nel nome ma l'autore, come dice Cornelius nella sua prima ipotesi, potrebbe aver fatto un compendio con una sua autobiografia. Quando finirai il commento, ma solo allora Paperotto, porrò un dubbio che mi è venuto (non ricordavo) osservando le ultime pagine semprechè (preferisco la forma unita alla separata ;D) nel frattempo non lo abbiate posto altri. ;)
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Caso vuole che terminassi il commento con funzione 'modifica' proprio mentre postavi il tuo intervento, di cui ti ringrazio !
Spara pure quando vorrai la domanda caro Gil..les Gil..lespie -dato l argomento ;D
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Ahi, ahi, Paperotto. La tua memoria comincia a perdere colpi... :)
https://www.papersera.net/forum/index.php?topic=5182 (https://www.papersera.net/forum/index.php?topic=5182)
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Naaa ... hai ragione :-( pensare che l'ho pure cercato)
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Bè, dopo ogni Grande Concerto si chiede il bis! ;D
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Bè, dopo ogni Grande Concerto si chiede il bis! ;D
Infatti Cornel .. bontà tua. ;D
A proposito dell' ispirazione per Valentin, può darsi che il nome venga da Liberace, mentre l'aspetto fisico nella folta e scapigliata chioma rimanda ad un' immagine tipica del musicista che risale almeno a Beethoven. Naturalmente in chiave disneyana i lunghi ciuffi sembrano a volte ...banane quindi c'è sempre la reinterpretazione fantastica, originale e divertente. Presente inoltre contempraneamente la figura, altrettanto tipica e molto suggestiva, anche questa di buona memoria, del giovane artista povero che vive in una soffitta 'nutrendosi' solamente della sua arte.
Forse meno evidente, ma ci acciungerei forse pure un pizzico dei giovani capelloni del periodo.
Molte suggestioni quindi per un personaggio davvero riuscito ed affascinante sotto diversi punti di vista.
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Avendo esordito su questo forum con una richiesta di aiuto, vorrei almeno dare anche io un qualche contributo, per minimo che sia. Inizio con questa vecchia storia, che ho letto solo di recente e mi ha colpito molto, piena com’è di spunti interessanti, bella, gioiosa e frizzante di comicità. Penso anch’io che sia la più riuscita tra tutte le storie di Fanton, per non parlare dei disegni di Scarpa, fantastici davvero.
Ho letto commenti acuti e interessanti. Da parte mia, vorrei aggiungere qualche osservazione:
Se la trama ruota ovviamente intorno al Personaggio della storia, il pianista Valentin, direi che i veri protagonisti, tra i tanti attori di questa storia “corale”, sono invece i Bassotti, che qui vengono mostrati in una luce particolare. La loro ammirazione per Valentin e la sua musica è sincera (e infatti, pur arrestati, saranno felici di poter assistere al concerto finale), e anche se la cosa fa parte del loro piano, la giovialità con cui offrono da bere allo spiantato musicista appare genuina (con la bottiglia di vino generosamente versato a fare da “firma” dell’autore).
Ma soprattutto mi ha colpito il passaggio precedente, quando i Bassotti seguono Valentin di ritorno dall’incontro con Paperone allo scopo di costringerlo a “cantare”. Ma vedendolo così deluso e giù di corda, impietositi decidono di soprassedere, e se ne tornano a casa rimandando a momenti migliori. Insomma non i Bassotti monocordi e infantileggianti di quasi tutte le storie, Bassotti a tutto tondo qui.
Notevole anche il simbolismo della torre, quel vecchio rudere (a dire il vero un tantino improbabile in una moderna città americana) che diventa il rifugio del musicista, il quale, arroccato tra quelle mura di pietra, può liberamente dedicarsi alla sua arte. E che risalta nel suo netto contrasto con un’altra torre, ben diversa ma a poca distanza (sono visibili l’una dall’altra): una vecchia, diroccata, e a pianta circolare, tana di un artista spiantato; l’altra, essa pure una fortificazione, però modernissima, blindata, di forma squadrata e traboccante di ricchezza – quasi una icona di materialismo (e plutocratica sicumera). Eppure anch’essa nido e rifugio di un papero, a suo modo, non certo meno eccentrico.
Ma il gioiello della storia è per me quella straordinaria vignetta quadrupla ancora nella parte iniziale, una istantanea in cui si vedono ben undici personaggi, ognuno occupato nell’azione contingente richiesta dalla trama, e con in primo piano, in volo incombente su tutti, il pianoforte a coda che precipita giù dalla soffitta di Valentin. Formidabile, per me una delle vignette più memorabili mai disegnate da Scarpa.
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Grazie a Trottalemme per il suo bellissimo commento.
Storie come questa, come sempre ripeto, sono davvero una miniera inesauribile di divertimento e sensazioni che toccano la mente e il cuore di ognuno a modo suo.
La comicita' e' la chiave per accedere facilmente ai sentimenti dell' animo piu' profondi, con un tema come la musica poi cio' avviene con disarmante naturalezza.
Trottalemme ad esempio si sofferma sui bassotti, a cui nel mio commento avevo solo accennato, e si vede che percepisce la sincerita' e sensibilita' sentimentale che gli Autori hanno profuso nel testo e nei disegni. Oltre alla bravura tecnica si intende !
I Bassotti come tutti i personaggi dell' universo dei paperi sono infatti a tutto tondo, veri, sempre con qualche umanissima caratteristica che li fa simpatici e ben lontani dai stereotipati e noiosi cattivi al 100%.
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Ricordo di avere letto questa storia, ma non ne ricordo per nulla il contenuto...segno che non mi ha lasciato granché.
Posso però immaginare sia meglio delle storie del topo odierno che riduce tutto e tutti a una sghignazzante edulcorata banda di macchiette alle prese con vicende inconsinstenti
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E' una delle più deboli di Fanton, ma comunque bella.
Si ricorda soprattutto per la parte iniziale, in cui Valentin continua a suonare (a vuoto) mentre cade dopo essere stato calciato. Per non parlare di Alfio che dopo butta il pianoforte dalla finestra, facendolo passare da un'apertura molto più piccola di esso.
Tra le donne radunatesi ad ammirare il musicista non sorprende vedere Paperina e Clarabella, mentre stupisce Brigitta, così attaccata al suo Paperone. Ma, dopo tutti i maltrattamenti subiti da quest'ultimo, non si può darle torto.
La vicenda continua con trovate astruse, tipo il protagonista che trova rifugio in una catapecchia con gli animali i quali gli rimboccano le coperte o Elster che si trova nella cassaforte ancora prima che essa venga provata. Ma allora come è entrato?
Il finale è il più aperto che si possa immaginare.Già Walsh aveva fatto delle conclusioni strane e inaspettate uno dei suoi aspetti più riconoscibili, ma questo lo è ancora di più. Perchè quelli dell'incommensurabile, per quanto strampalati, davano comunque l'impressione di essere pensati come finali. Questo invece sembra una scena tagliata nel bel mezzo del flusso della narrazione e ci ricorda che la fine è solo una convenzione per i lettori, mentre il racconto continua, fuori e oltre dalle pagine stampate.
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non mi accorgo di cose come il pianoforte che non passa o quello che dici della cassaforte
e se me lo fai notare mi sembra ancora più bello più divertente perché un po assurdo,
stessa cosa abitare nella vecchia torre rotta, diamine è un giovane artista povero è un' ideona, su pagine vicino a queste di quei Topolini tante volte leggevo la pubblicità ai Classici man mano in uscita e dicevano di come i paperi certe volte erano pazzi !! allora è tutto ok così !!
concordo invece sull' osservazione del finale, solo una convenzione in storie come questa che non vorrei vedere finire mai
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Concordo con entrambi gli ultimi due commenti di Maximilian e Paperparade riguardo al degno finale di una storia che più onirica di cosi' è difficile pensare. Segnalo per chi ce l'abbia sul Topolino n. 901 le tavole della pag 31 autentiche perle d'eleganza con la famiglia papera in cui addirittura appare, quì come un fungo che spunti in un prato, anche Paperetta ye ye. Tutti innalzanti il gran pavese compreso il direttore del carcere tranne l'irriducibile Paperone in pelandrana. :))
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non mi accorgo di cose come il pianoforte che non passa o quello che dici della cassaforte
Per forza le ho notate: senza trovate come queste, la vicenda non avrebbe punti di interesse.
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È interessantissima secondo me, già il protagonista è bizzarro e poi quello che gli succede , il singolare lavoro da Paperone pagato neanche il minimo per sfamarsi, da qui l' involontaria complicità coi bassotti, che nell' animo lo ammirano, le donzelle sue fan, il padrone di casa che infine in sostanza cede alla forza superiore dell' arte etc. etc. E con la comicità arriva a chi legge questo stesso messaggio di giusto tributo alla musica che arriva a Alfio. Arriva naturale, doveroso. Come è illustrata poi è meraviglioso, come si svolge, con tanta azione e ritmo in modo che si legge avidamente.