Gli addetti ai lavori chiaramente leggono il forum del Papersera, perchè i personaggi 'rosa' di Sole Nero non hanno più il morbillo! :)) E adesso i retini funzionano molto meglio che nelle puntate precedenti! Questa è una saga che promette benissimo e non vedo l'ora di leggerne le prossime puntate. Retro, mai banale, con una trama che chiaramente si presta benissimo a farne una saga possibilmente molto lunga, che se verrà sviluppata come questi primi episodi varrà certamente la pena leggere.
Credo sia arrivato il momento, con pk, di salutare queste trame avvolte su dettagli infinitesimali di venticinque anni fa e cercare di esplorare strade nuove.Nonostante a me la storia sia comunque abbastanza piaciuta pur con diverse riserve (capitemi: mi rendo perfettamente conto che quel personaggio è completamente inutile alla trama, ma rivederlo dopo così tanto tempo...ho il cuore troppo tenero per queste cose), concordo nel desiderare l'esplorazione di nuovi lidi. Quando Gagnor annunciò che il suo Pk sarebbe stato qualcosa di mai visto prima ero al settimo cielo, poi mi sono ritrovato tra le mani il remake un pò più bruttarello di Potere e Potenza, ma quello chissà, magari le prossime storie che proporrà saranno superlative e introdurranno qualcosa di davvero nuovo...Anche se ammetto che una parte di me desidererebbe vedere questo grande eroe andare in pensione, magari con un ultimo ciclo di storie che chiuda il maggior numero possibile di quesiti lasciati in sospeso (io non dormo la notte per sapere l'epilogo di Xarione e Kravenn, senza contare il disastroso finale de l'Orizzonte degli Eventi che risolve tutto o niente- e la riapertura di Xadhoom che DEVE essere nuovamente conclusa), a volte preferisco un finale soddisfacente che un continuare all'infinito mediocre.
Il punto debole è lo sviluppo che prende la trama in questa seconda puntata
Chissà, magari Sisti tornerà di nuovo sul forum a per illuminarci :D
Su una cosa però non sono d'accordoSpoiler: mostra
Chissà, magari Sisti tornerà di nuovo sul forum a per illuminarci :D
Su una cosa però non sono d'accordoSpoiler: mostra
Ci sta. Però questo vuol dire che, come minimo, ci aspettaSpoiler: mostra
Anche se ammetto che una parte di me desidererebbe vedere questo grande eroe andare in pensione, magari con un ultimo ciclo di storie che chiuda il maggior numero possibile di quesiti lasciati in sospeso (io non dormo la notte per sapere l'epilogo di Xarione e Kravenn, senza contare il disastroso finale de l'Orizzonte degli Eventi che risolve tutto o niente- e la riapertura di Xadhoom che DEVE essere nuovamente conclusa), a volte preferisco un finale soddisfacente che un continuare all'infinito mediocre.Sono totalmente d'accordo. Se il nuovo dev'essere quello di Gagnor, che in realtà non ha sperimentato niente di nuovo, dato che ci sta parlando della preistoria di Evron, sarebbe meglio chiudere in bellezza i filoni aperti da Sisti ed Artibani. In verità, Artibani aveva aperto nuove strade, introducendo Moldrock nella saga, ma questa, o altre novità, andrebbero gestite con molta attenzione e, perché no?, con un pizzico di entusiasmo in più da parte di tutti.
Ci sarebbero così tante cose da dire su Zona Franca che non so da dove cominciare. Posso dire intanto che Sisti riesce sempre a stupirmi: ogni volta che penso di averlo inquadrato, di sapere cosa aspettarmi, sposta l'asticella un po' più in alto. Questa storia in due parti ha valore sia in quanto tale sia, soprattutto, per quel che rappresenta. Perché dietro certe scelte c'è una chiara visione, un manifesto programmatico diciamo. Ma andiamo con ordine.
Fermo restando che almeno 60 pagine sarebbero l'ideale, in sole 50 pagine Sisti riesce a scrivere un racconto godibilissimo, in perfetta sintonia con Pastrovicchio ai disegni. Buono che riesca - soprattutto nella prima parte - a prendersi i suoi tempi, le sue pause, puntando l'attenzione sui comprimari (era da tempo che Angus non era così presente e così convincente) e in generale sul mondo di Pikappa, le ambientazioni, gli scenari, tra 00-News e Quacktico. Perché PK non è solo "superpaperino contro gli alieni".
Certo, con poche pagine a disposizione si è dovuto correre un po', soprattutto nella seconda parte, e viene un po' penalizzata l'azione, ma va benissimo così: del resto non leggo PK per gli scontri, i combattimenti e le mazzate...o almeno non solo per quello! Il robottone nella storia è poco più di un pretesto, ma poco male, è comunque integrato in maniera tale da non sembrare (troppo) forzato. Meglio anzi che abbia avuto un ruolo minore, non è da quei dettagli che si fa una storia di PK, anzi.
Non potrei essere più in disaccordo con le critiche riguardo il ritorno di. Non solo perché è perfettamente normale e coerente che si trovi dov'è e che venga re-introdotta in quel modo, ma perché finalmente un altro punto in sospeso di anni e anni fa (20 anni e qualche mese, sostanzialmente) trova finalmente la sua "closure": il personaggio molto probabilmente riapparirà, ma almeno il suo fato non resta appeso a un filo, stavolta. PK, piaccia o no, è una saga e se si è trovato il modo, pur con poco spazio, di rimettere a posto quanto era stato lasciato aperto, ben venga. Il "fanservice" è ben altro e oltretutto non è detto sia sempre una cosa necessariamente negativa, anzi.Spoiler: mostra
E poi si arriva al fulcro della minisaga in due parti: intelligente l'idea della "zona franca", a riprova che Sisti ama esplorare le conseguenze di ciò che ha scritto in passato, trasformando potenziali buchi di trama in spunti.
Altra cosa molto bella: Sisti canonizza (canonicizza? Insomma, rende canonica e ufficiale) una risposta data a una domanda in un'intervista nerd, il Botta-e-Risposta della Tana del Sollazzo ai tempi de "Gli Argini del Tempo". La trovate qui: http://www.ilsollazzo.com/.../pk-gli-argini-del-tempo/
Insomma, all'epoca Sisti, per rispondere a una domanda su alcuni personaggi di quella storia, spiegò una sorta di regola per giustificare il fatto che. Sembrava, per quanto sensata, che tale regola se la fosse inventata sul momento: chissà, forse era proprio così. Vi ricordate la TeknoRoom di PK2? Lì davano spiegazioni con retroscena, a volte credibili a volte forzati, che però il più delle volte era roba fine a se stessa. Ecco, forse per la prima volta Sisti trasforma uno di questi retroscena in uno spunto vero e proprio. Trasforma quella risposta a quell'intervista di anni fa in un elemento della storia, che appare proprio "in-story", tra le pagine dell'albo. Insomma, non so se quella risposta la improvvisò o meno, ma se ne è ricordato e l'ha "ufficializzata". Ci vedo un esempio di serietà e maturità, in questo.Spoiler: mostra
Altra cosa: Sisti rende definitivamente canonica e parte del mondo di PK una storia "speciale" di qualche anno fa, addirittura proseguendone le vicende. Riprende spunti e personaggi ideati da Francesco ArtibaniSpoiler: mostrae che pensavo sarebbero finiti nel limbo, nel dimenticatoio, in seguito alla decisione di Arti di non scrivere più PKNE (per sempre? Chissà, mai dire mai).Spoiler: mostra
Insomma, Sisti si dimostra anche umile, capace di integrare trame e spunti altrui. Poteva benissimo dimenticarli, fregarsene, ma ha mostrato rispetto verso il suo collega senza cedere a campanilismi, ego o ripicche (quante volte, in ambito fumettistico anche oltreoceano, abbiamo visto casi simili?). È un ennesimo atto d'amore di Sisti per la saga di PK e per il lettore. Sisti prende definitivamente in mano il timone della serie ponendosi ufficialmente come l'erede di Artibani nel nuovo ciclo PKNE. E a questo punto mi aspetto davvero di tutto. Fino a pochi giorni fa (insomma, prima di leggere questo numero del Topo) ero scettico, ma ora posso davvero iniziare a sperare che vengano riprese anche altre trame e personaggi altrui, di PKNA, PK2 o PKNE. Forse addirittura posso osare sognare che venga chiuso quanto lasciato aperto da Artibani nel finale di LODE: qualora il buon Francesco non tornasse davvero, ci potrebbe pensare Sisti. Siamo in buone mani.
PS: Non credo alla contrapposizione "strade nuove" vs "recuperi del passato", come se fossero mutuamente escludentesi (anzi, spesso con la scusa del "nuovo" si creano personaggi e situazioni ridondanti, invece di attingere all'esistente, ancora fertile, troppo a lungo lasciato ad ammuffire). Per giunta quando si parla di una storia incompiuta come quella di PK, con tutto ciò che è stato lasciato aperto e in sospeso da anni. Non c'è alcun conflitto tra il chiudere quanto aperto ed eventualmente, se si hanno idee, aprire al nuovo. Sisti, anche in questa storia, ha saputo creare il giusto mix.
Invece - e spero che Vito mi scuserà - non sono convinto che l'accordo che Axel offre a Pikappa sia poco credibile, data la "dirittura morale" dell'eroe. Pikappa, anche in senso affettivo, è il difensore del suo mondo qui e adesso, non un tempoliziotto tenuto a osservare la lettera - prima ancora che lo spirito - della legge. Nei suoi panni, se vi proponessero "lasciaci fare quello che vogliamo, altrove e nelle altre epoche, e a chi ti sta a cuore non daremo mai fastidio" voi non vi fareste almeno qualche dubbio? Per far piacere a quei rompiscatole del futuro che Pikappa non l'hanno mai visto tanto bene, oltretutto! In fondo, come si dice, cos'hanno fatto per noi questi posteri?Stesso accordo che gli aveva proposto anche il Razziatore tanti anni prima, tra l'altro, e all'epoca aveva accettato! (certo, anche perché aveva capito che non ci sarebbero state conseguenze, però così è!)
Stesso accordo che gil aveva proposto anche il Razziatore tanti anni prima, tra l'altro, e all'epoca aveva accettato! (certo, anche perché aveva capito che non ci sarebbero state conseguenze, però così è!)
'Sti viaggiatori nel tempo hanno capito che Pikappa è meglio avercelo amico che avversario!
Altri 3 dettagli, metto in spoiler per chi non ha ancora letto:
Finalmente si rivede chi sapete voi, oltretutto in maniera da dare un ruolo minore ma funzionale alla conclusione della storia, chiudendo un ventennio di interrogativi sul suo destino.
Buongiorno,È un vero piacere ritrovare Alessandro Sisti tra queste parti e approfitto della sua presenza per condividere un mio parere su Zona Franca, ma non solo.
Non so se riuscirò a essere illuminante quanto auspica Artorias, ma posso provare a raccontarvi cos'avevo in mente.
Della distruzione di Paperopoli causata dal Sole Freddo parlavo proprio l'altro giorno con Gumi, che a sua volta l'ha sentita come "ridimensionata". Colpa mia, che a suo tempo sono stato troppo generico: forse avrei dovuto scrivere "l'esplosione ha cancellato il 34,6% della città, con danni ingenti a un restante 12,7" o qualcosa del genere. Per come la pensavo - allora come adesso - il disastro avrebbe dovuto coinvolgerne da un quarto a un terzo, con epicentro appunto nel quartiere della centrale, totalmente raso al suolo, e conseguenze progressivamente meno gravi in senso radiale, com'è logico per un'esplosione, specie se di una struttura collocata in un'area relativamente periferica, perché per quanto mi riguarda non ho mai visto centrali energetiche situate (come vorrebbe il nome) in centro. Poi magari ce ne sono.
Spiegarlo nel dettaglio sarebbe stato meno fuorviante... e un po' noioso, tanto più che mi piace credere che Pikappa venga letto anche dal pubblico più giovane. I PKers di lungo corso invece sono tipi precisi, dunque vi sono grato per l'opportunità di mettere i puntini sulle "ì". E visto che ne avanzano, magari anche altrove.
Concordo che la Tempolizia non può aver ignorato i rischi di un quartiere "fuori della Storia", trovandosi nondimeno nelle condizioni di un comune corpo di sorveglianza, che pur tenendo d'occhio la zona, non può sapere se quanto vi accade di apparentemente lecito, come le acquisizioni da parte di un'immobiliare o la costruzione di un albergo, lo sia davvero. Altrove, la schermatura delle tracce tachioniche non basterebbe a nascondere eventuali maneggi, perché altre discrepanze con gli eventi registrati sarebbero evidenti per gli archivi di Time 0 e i relativi allarmi. D'altronde le tracce in sé - a meno di risultare numerose come in una cronostazione, illegale o meno - non sono mai state così immediatamente rilevabili attraverso il passato, altrimenti sarebbe semplice tenere sotto sorveglianza il Razziatore e i suoi colleghi cronopirati.
Che arrestare due su tre dei vertici dell'Organizzazione (una signora, un "biologico" e Axel Alpha, che ha scoperto gli innesti cyborg e se ne farà installare ancora, come diverrà tradizione per la triade di comando) non basterà a smantellarla è già ovvio dal fatto che in passato (o in futuro? Boh) abbiamo avuto (o avremo? Il brutto dei viaggi nel tempo è che incasinano anche i tempi verbali) modo di trovarla sulla strada del papero mascherato. E quanto a questo, Manuel al futuro deve aver dato una sbirciata, perché in effetti l'idea era appunto quella di rimettere in scena Axel, deciso a tornarci e a riprendere le redini. Non troppo facilmente, però, perché non dimentichiamo che adesso la Tempolizia sa che è nel 21° secolo e ci starà piuttosto attenta. Se è una prospettiva che vi fa orrore, gentilmente ditemelo prima che la scriva.
Se il ruolo giocato dalla (ora) capitano Flagstarr vi è parso irrilevante me ne scuso, a me serviva per muovere gli eventi, rendendo un po' più credibili le accuse di Angus, che altrimenti la PBI mai prenderebbe sul serio, e a giustificare il controllo all'hotel Avvenire, grazie al quale la task force della Tempolizia sgombra il campo per non essere vista e Axel può approfittarne. La sua presenza non voleva essere un fanservice, ma se l'avete giudicato tale significa che anche a voi piace averla attorno. Pure a me, anche se è sempre così rigida e accigliata. Quanto ad altri passaggi (cito " sono un droide anzi no, Non so dove sia Lyla anzi sì" e così via)), se vi sono parsi... più che farraginosi mi permetterei di dire "confusivi" è perché erano appunto tentativi dei cattivi di confondere le carte.
Invece - e spero che Vito mi scuserà - non sono convinto che l'accordo che Axel offre a Pikappa sia poco credibile, data la "dirittura morale" dell'eroe. Pikappa, anche in senso affettivo, è il difensore del suo mondo qui e adesso, non un tempoliziotto tenuto a osservare la lettera - prima ancora che lo spirito - della legge. Nei suoi panni, se vi proponessero "lasciaci fare quello che vogliamo, altrove e nelle altre epoche, e a chi ti sta a cuore non daremo mai fastidio" voi non vi fareste almeno qualche dubbio? Per far piacere a quei rompiscatole del futuro che Pikappa non l'hanno mai visto tanto bene, oltretutto! In fondo, come si dice, cos'hanno fatto per noi questi posteri?
Riguardo ad altre legittime aspettative, come il desiderio di vedere Pikappa affrontare strade e minacce nuove, parallelamente alla richiesta di scoprire dove andranno a parare alcuni fili ancora pendenti, posso solo dire che ci sto (e ci stiamo) pensando e che spero (speriamo) d'accontentarvi.
Nel frattempo ringrazio quelli che hanno gradito (almeno abbastanza) Zona Franca, quanto chi - come Manuel - l'ha analizzata in un'ottica più severa, poiché ormai sapete come anche le analisi più critiche mi siano utili per andare avanti cercando di non sbagliare strada.
Ho risposto a braccio e se ho trascurato qualche obiezione, abbiate pazienza. Nel caso, sapete dove trovarmi. Per finire, consentitemi però per una volta di dissentire recisamente su una di esse: a me il robottone giappo del Pastro mi piace!
Grazie anche per aver sopportato questo interminabile sproloquio e a presto,
Alessandro
Ma si figuri, è sempre un piacere leggere i suoi interventi sul forum! :heart:
Grazie anche per aver sopportato questo interminabile sproloquio e a presto,
Alessandro
Ho letto la storia. Come sempre, l’ho letta due volte, la seconda addirittura mettendo una dietro l'altra la prima e la seconda parte.Non posso che quotare su tutto Zoster.
Non sono qui, però, per discutere della bontà della storia, della sua bellezza, nell'esprimere il mio gradimento o il mio disappunto. Scrivo questo post soprattutto per sottolineare quanto segue.
PK è stata una delle prime letture che ho seriamente apprezzato, soprattutto perché uscì in un periodo in cui non mi sentivo più così portato per leggere Topolino e ovviamente cercavo qualcosa di diverso, più vicino ai miei gusti e maturo. Ero riuscito a seguire la serie fino a PKNA#30, per poi interrompere causa impossibilità finanziarie (ahimè) e di spazio (doppio ahimè).
24 anni più tardi, mi risveglio dal mio torpore e finalmente completo la lettura; leggo anche PK2, Tube, Timecrime e PKNE (oltre ad aver seguito pressoché in diretta i Fuoriserie). E sto di recente facendo una rilettura più ragionata di tutte le serie, assieme ad alcuni amici, dove periodicamente analizziamo le storie, le svisceriamo nei loro dettagli artistici e narrativi, troviamo curiosità, ecc. Quello che ho notato è che non ci sono storie che procedono con la stessa linearità rispetto alla trama orizzontale: alle volte, cose dette in storie precedenti sono sconfessate o arrangiate diversamente nelle storie successive, ci sembra addirittura che non ci sia idiosincrasia tra autori, anche se è solo apparente come cosa.
Eppure, questo è il nostro rito: quello di parlare, di dialogare, di ragionare assieme su PK. E penso che questa sia la serie migliore per farlo. Questi sono sempre stati i PKers, a mio avviso: una community di persone che ragionavano attorno ad un universo narrativo (come i trekkiani, i duniani, i potteriani, ecc).
Se PK non ci avesse permesso di parlare tra noi, non sarebbe mai esistita la community, non ci sarebbero state richieste di chiarimenti (ve la ricordate la Tech Room?). E ciò anche oggi avviene: per ogni nuova storia che esce, la community si riattiva, dialoga, analizza, si confronta, magari litiga, ma lo fa sempre con uno spirito di supporto al lavoro dei narratori (e parlo, badate bene, solo di commenti posati o costruttivi, non di eruttazioni verbali, né di commenti di pancia). Porsi dei dubbi è legittimo, chiedere è lecito, e rispondere è cortesia: il maestro Sisti ha risposto qui, nella sua classica maniera distinta, e ha cercato di chiarire diverse cose anche a noi che siamo dubbiosi.
Non mi va’ di dire che non può essere sempre così, però ecco: molti di noi soffrono la mancanza di quelli che erano i redazionali esplicativi di alcuni dei temi, dei personaggi, delle tecnologie e della scienza di PK. Cose che sono scomparse in PKNE, o che in alcuni casi sono state inserite postume alle storie medesime. Mancandoci un simile supporto, dobbiamo ricorrere a questi espedienti. Da un lato, la cosa è positiva: l’autore sopperisce proprio a questa mancanza e si confronta direttamente con i suoi lettori per chiarire i dubbi; dall’altro, la cosa è meno comprensibile: se le storie avessero ampio respiro (e qui forse le tavole della storia avrebbero potuto essere un filo di più), forse i dubbi sarebbero meno, o al contempo ci sarebbe stato modo di narrare diversamente il “punto dolente”. Ed in ciò possiamo comprendere che l’assetto editoriale è ben diverso rispetto a quello di PKNA: non ci sono gli editoriali a dipanare i dubbi, ma possiamo riattivare sempre quel rito di confrontarci, dialogare, analizzare, magari litigare bonariamente sul mondo di PK; e probabilmente anche noi dubbiosi arriveremmo ad accettare tutto ciò per goderci in maniera sana la storia.
Essendo una storia autoconclusiva, possiamo qui dire che quanto abbia cercato di chiudere delle trame precedenti sia evidente, quanto è rimasto aperto (si spera) verrà trattato in storie successive, e quindi spiegato nelle migliori maniere.
Mi complimento col Maestro Sisti anche e soprattutto per aver avuto la pazienza di tornare indietro “nel tempo”, raccogliere spunti dalle storie passate e provare a tracciare percorsi che abbiamo visto snodarsi non solo in una serie, ma coprire l’intera saga. Un lavorone, che merita di essere plaudito. Con l’augurio ulteriore che si possano scrivere più storie (auspico comunque una maggiore regolarità nelle loro uscite) e che ci siano sempre nuovi spunti creativi.
Altri 3 dettagli, metto in spoiler per chi non ha ancora letto:Spoiler: mostra
@Angus: in nessun' altra.
Mi unisco ai ringraziamenti fatti da tutti ad Alessandro Sisti per i graditi interventi, per la disponibilità affettuosa a chiarire i dubbi esposti ed anche per la bonaria, simpatica ironia profusa nel suo post, che risulta sempre amabile e composta. Prendo atto di quanto ci ha spiegato e di quanto specificatamente ha argomentato rivolgendosi a me. Riguardo all'espressione "dirittura morale", che io ho riferito a Pikappa e che Sisti ha virgolettato nel rispondermi, forse ho adoperato un'espressione altisonante, in ogni caso mettiamola così: Pk, pur con tutte le sfumature della sua personalità, è un supereroe e sta dalla parte dei buoni, ed Axel lo ha già constatato in TimeCrime. Mi stupisce che gli proponga con tale nonchalance un "patto di non Interferenza reciproca", e lo lasci libero di andarsene per riflettere, senza preoccuparsi di possibili reazioni di Pk contro di lui: mi è sembrato un po'...ingenuo forse, e certo non in linea con la cattiveria del personaggio. O forse Sisti intendeva che i cattivi cercano di far leva sui possibili "lati oscuri" dell'eroe e credono che tutti, anche i buoni, possono essere comprati?Ricordiamo che questo è lo stesso Pk che ha rifiutato di scendere a patti con Moldrock (nonostante potesse esaudire la sua richiesta senza troppi problemi e così facendo lavarsene le mani), di fatto mettendo a rischio la terra e i suoi abitanti per tutelare i Coroniani e il resto del cosmo dalla furia del "titano pazzo". Un Paperinik del genere che cerca sempre di salvare capra e cavoli non avrebbe mai accettato un patto come quello qui proposto da occhiovispo. Io punto sulla """ingenuità""" del villain di Zona Franca che avendone viste di tutti i colori nella sua carriera probabilmente crede che ci sia del marcio da poter sfruttare anche in coloro che si dichiarano incorruttibili.
Rileggendo il giorno del sole freddo ci si accorge che ci sono delle discrepanze secondo me oggettive rispetto a Zona Franca. La mia umile teoria, che potrebbe essere benissimo smentita, é che in Disney l'idea di una città nuclearizzata da una esplosione atomica non sia più accettabile. Da cui la retcon, che a me pare fattuale basandosi semplicemente, lo ripeto, su ciò che le due storie dicono. Le spiegazioni offerte dai volenterosi pkers su questo topic, come la teoria della città che diventa distretto, sono solo ipotesi: ciò che conta é ciò che si legge nel testo. Stop.
Ma nella storia del carillon, se Paperino ricompra il carillon a ottocento dollari, non gli rimangono i centocinquanta? Perché dice di averne duecento?
Alla fine, vuoi o non vuoi, la legge della domanda e dell'offerta lo ha sconquassato sia economicamente che fisicamente. :)Ma nella storia del carillon, se Paperino ricompra il carillon a ottocento dollari, non gli rimangono i centocinquanta? Perché dice di averne duecento?
No perché non si riferisce più agli acquisti precedenti (in seguito ai quali comunque aveva subito una perdita di 50$, avendo comprato un carillon a 400$ e avendone rivenduti due a 200+150$), ma solo all'ultimo: ha ricomprato il carillon a 800$ e si aspetta che Galina glielo compri per 1000$, facendogliene quindi guadagnare 200.
Comunque ho fatto un breve calcolo su quanto ha guadagnato quel giorno quella sanguisuga di Agenore il trovatutto:
+400$
-200$
+600$
-150$
+800$
+900$
-100$
e in più alla fine rivende ancora una volta quello che ha a Galina... e siccome sale sempre di prezzo è presumibile che sia arrivato a farglielo pagare 1000$: farebbero 3250$ di guadagno netto!!!
Invece Paperino:
-400$
+200$
+150$
-800$
+100$
ha perso 750$, ahilui :-X
Sono pienamente d'accordo con Paolo sulla piacevolezza dell'articolo a corredo della storia di copertina del numero di questa settimana.
Ho letto la storia. Come sempre, l’ho letta due volte, la seconda addirittura mettendo una dietro l'altra la prima e la seconda parte.
Non sono qui, però, per discutere della bontà della storia, della sua bellezza, nell'esprimere il mio gradimento o il mio disappunto. Scrivo questo post soprattutto per sottolineare quanto segue.
PK è stata una delle prime letture che ho seriamente apprezzato, soprattutto perché uscì in un periodo in cui non mi sentivo più così portato per leggere Topolino e ovviamente cercavo qualcosa di diverso, più vicino ai miei gusti e maturo. Ero riuscito a seguire la serie fino a PKNA#30, per poi interrompere causa impossibilità finanziarie (ahimè) e di spazio (doppio ahimè).
24 anni più tardi, mi risveglio dal mio torpore e finalmente completo la lettura; leggo anche PK2, Tube, Timecrime e PKNE (oltre ad aver seguito pressoché in diretta i Fuoriserie). E sto di recente facendo una rilettura più ragionata di tutte le serie, assieme ad alcuni amici, dove periodicamente analizziamo le storie, le svisceriamo nei loro dettagli artistici e narrativi, troviamo curiosità, ecc. Quello che ho notato è che non ci sono storie che procedono con la stessa linearità rispetto alla trama orizzontale: alle volte, cose dette in storie precedenti sono sconfessate o arrangiate diversamente nelle storie successive, ci sembra addirittura che non ci sia idiosincrasia tra autori, anche se è solo apparente come cosa.
Eppure, questo è il nostro rito: quello di parlare, di dialogare, di ragionare assieme su PK. E penso che questa sia la serie migliore per farlo. Questi sono sempre stati i PKers, a mio avviso: una community di persone che ragionavano attorno ad un universo narrativo (come i trekkiani, i duniani, i potteriani, ecc).
Se PK non ci avesse permesso di parlare tra noi, non sarebbe mai esistita la community, non ci sarebbero state richieste di chiarimenti (ve la ricordate la Tech Room?). E ciò anche oggi avviene: per ogni nuova storia che esce, la community si riattiva, dialoga, analizza, si confronta, magari litiga, ma lo fa sempre con uno spirito di supporto al lavoro dei narratori (e parlo, badate bene, solo di commenti posati o costruttivi, non di eruttazioni verbali, né di commenti di pancia). Porsi dei dubbi è legittimo, chiedere è lecito, e rispondere è cortesia: il maestro Sisti ha risposto qui, nella sua classica maniera distinta, e ha cercato di chiarire diverse cose anche a noi che siamo dubbiosi.
Non mi va’ di dire che non può essere sempre così, però ecco: molti di noi soffrono la mancanza di quelli che erano i redazionali esplicativi di alcuni dei temi, dei personaggi, delle tecnologie e della scienza di PK. Cose che sono scomparse in PKNE, o che in alcuni casi sono state inserite postume alle storie medesime. Mancandoci un simile supporto, dobbiamo ricorrere a questi espedienti. Da un lato, la cosa è positiva: l’autore sopperisce proprio a questa mancanza e si confronta direttamente con i suoi lettori per chiarire i dubbi; dall’altro, la cosa è meno comprensibile: se le storie avessero ampio respiro (e qui forse le tavole della storia avrebbero potuto essere un filo di più), forse i dubbi sarebbero meno, o al contempo ci sarebbe stato modo di narrare diversamente il “punto dolente”. Ed in ciò possiamo comprendere che l’assetto editoriale è ben diverso rispetto a quello di PKNA: non ci sono gli editoriali a dipanare i dubbi, ma possiamo riattivare sempre quel rito di confrontarci, dialogare, analizzare, magari litigare bonariamente sul mondo di PK; e probabilmente anche noi dubbiosi arriveremmo ad accettare tutto ciò per goderci in maniera sana la storia.
Essendo una storia autoconclusiva, possiamo qui dire che quanto abbia cercato di chiudere delle trame precedenti sia evidente, quanto è rimasto aperto (si spera) verrà trattato in storie successive, e quindi spiegato nelle migliori maniere.
Mi complimento col Maestro Sisti anche e soprattutto per aver avuto la pazienza di tornare indietro “nel tempo”, raccogliere spunti dalle storie passate e provare a tracciare percorsi che abbiamo visto snodarsi non solo in una serie, ma coprire l’intera saga. Un lavorone, che merita di essere plaudito. Con l’augurio ulteriore che si possano scrivere più storie (auspico comunque una maggiore regolarità nelle loro uscite) e che ci siano sempre nuovi spunti creativi.
Paperino e il carillon proboscidatoPer conto mio, una delle più belle e divertenti storie dell'anno. Ho riso di gusto.
Soggetto e sceneggiatura di Rudy Salvagnini
Disegni di Blasco Pisapia