Papersera.net

Fumetti Disney => Commenti sulle storie => Topic aperto da: Karabandagore - Martedì 16 Ago 2022, 19:05:55

Titolo: Paperino e l'oro di Reno ovvero l'anello dei nani lunghi
Inserito da: Karabandagore - Martedì 16 Ago 2022, 19:05:55
Ciao a tutti, apro questo topic dedicato a una bella parodia del duo Martina/ De Vita senior, realizzata nell'anno di grazia 1959. Storia briosa e spumeggiante, "Paperino e l'oro di Reno" si rivela una lettura davvero fresca e frizzante, che inanella una serie di gag davvero irresistibili, creando una riuscita rivisitazione e rilettura in chiave umoristica della celebre tetralogia wagneriana. La sceneggiatura si caratterizza per gli istrionismi caratteristici dello sceneggiatore piemontese, per i dialoghi sulfurei e fulminanti, per la comicità fisica degna della Commedia dell'Arte  e una verbosità surreale e folle simile a quella delle opere di Ionesco. La trama, come tipico di Martina, non segue un andamento logico strettamente consequenziale, bensì presentano una variegata e variopinta successione di vicende, eventi e suggestioni differenti. Inoltre, da notare come in questa storia le coordinate spazio-temporali siano rese volutamente fumose e ambigue: a seconda delle situazioni, le vicende paiono svolgersi secoli addietro o ai giorni nostri, in contrada remote o nei pressi di Paperopoli.
A completare l'opera, i disegni di De Vita, che questa volta ho apprezzato; nonostante alcune incertezze grafiche, il tratto dell'autore si coniuga alla perfezione con l'umorismo surreale, grottesco e folle della sceneggiatura.
Voi cosa ne pensate di questa bella storia?
Titolo: Re:Paperino e l'oro di Reno ovvero l'anello dei nani lunghi
Inserito da: MarioCX - Mercoledì 17 Ago 2022, 18:58:04
Purtroppo l'ho letta in età adulta e non l'ho potuta apprezzare come forse avrebbe meritato.
Va detto però che neppure da bambino mi piaceva il tratto di P.L. De Vita e spesso non leggevo le storie disegnate da quello "che fa i paperi spigolosi"...
Titolo: Re:Paperino e l'oro di Reno ovvero l'anello dei nani lunghi
Inserito da: Giona - Giovedì 18 Ago 2022, 17:34:28
a seconda delle situazioni, le vicende paiono svolgersi secoli addietro o ai giorni nostri, in contrada remote o nei pressi di Paperopoli.

Io non ho mai avuto dubbi che si svolgesse al momento della prima pubblicazione, almeno per il fatto che Paperin Sigfritto ariva in automobile!
L'ambientazione è western perché il "Reno" della storia non è il fiume tedesco ma l'omonima città del Nevada (https://it.wikipedia.org/wiki/Reno_(Nevada)), una delle capitali del gioco d'azzardo assieme a Las Vegas.

Citazione
A completare l'opera, i disegni di De Vita, che questa volta ho apprezzato; nonostante alcune incertezze grafiche, il tratto dell'autore si coniuga alla perfezione con l'umorismo surreale, grottesco e folle della sceneggiatura.
Voi cosa ne pensate di questa bella storia?
Trovo che sia una delle storie più bizzarre apparse su Topolino, ma che sia anche riuscita molto bene, meglio dell'altra storia ispirata alla tetralogia di Wagner (La trilogia di Paperin Sigfrido e l'oro del Reno (https://inducks.org/story.php?c=I+TL+1758-AP)), che proprio sforzandosi di restare più aderente all'originale finisce col comprimere troppo gli eventi.
Titolo: Re:Paperino e l'oro di Reno ovvero l'anello dei nani lunghi
Inserito da: ML-IHJCM - Sabato 20 Ago 2022, 00:41:10
una verbosità surreale e folle tratta dalle opere di Ionesco.

Cosa significa questa frase? A prenderla alla lettera, stai dicendo che c'e' un'influenza diretta dei lavori di Ionesco su questa storia. Potresti per favore corroborare questa tesi? O intendevi forse dire "una verbosità surreale e folle simile a quella delle opere di Ionesco" ?
(Mi scuso se il tono puo' sembrare brusco, ma mi interessa davvero capire: da un lato sarei deliziato di scoprire una contaminazione tra Martina e  Ionesco, dall'altro trovo altamente fastidioso l'uso di un linguaggio impreciso.)
Titolo: Re:Paperino e l'oro di Reno ovvero l'anello dei nani lunghi
Inserito da: Karabandagore - Sabato 20 Ago 2022, 13:50:23
Sì, scusa, mi sono spiegato male. Sebbene, conoscendo la cultura e l'amore per la letteratura di Martina, e l'umorismo folle, assurdo e onirico che pervade molte sue parodie degli anni '50, sia ipotizzabile che lo sceneggiatore piemontese conoscesse le opere del teatro dell'assurdo di Ionesco, rappresentate pochi anni prima e che proprio in quel periodo avevano ottenuto grande successo, non ho prove che suffraghino la tesi per cui vi fosse un'influenza diretta dei lavori del commediografo sulle storie di Martina. Nell'analisi di questa storia ho rilevato alcune similitudini nello stile di questi due autori, ma nel farlo ho peccato di imprecisione nel linguaggio. Grazie per avermi fatto notare il mio errore. Mi scuso molto  e mi affretto a modificare il post.