Al di la di questi giri avrei dato un po' più di merito a Pennino che alla fine pare avercela fatta più per una congiunzione astrale che per altro. A una prima lettura l 'impressione è stata "vedi che non è fortuna...c'è una balena improbabile in mare !"
Oppure il piccoletto in questione aveva del potenziale inespresso e, una volta in campo, lo ha saputo liberare proprio nel momento in cui più bisognava?

Questo numero mi è piaciuto davvero tanto, a partire dalla storia di Marco Gervasio.
Questa prima puntata de
L'Alba di Fantomius, contraltare della precedente "Notte" del ladro gentiluomo, ha saputo tenere alta la mia attenzione per tutto il tempo della lettura e sono curioso non solo per il prosieguo della vicenda in sé ma anche al riguardo della figura di Sam Plaid, l'agente incaricato dal sindaco di scortare il trasferimento di Dolly.
Per ora posso dire che mi ha fatto sorridere il suo vezzo di portarsi appresso il lecca-lecca ma, d'altra parte, voglio capire di che pasta sia veramente fatto questo poliziotto nella seconda parte della storia, se saprà dimostrare di tenere testa a Fantomius oppure se il ladro gentiluomo si farà beffe di lui.
Mi ha davvero appassionato poi, al di là dell'apparizione dal nulla della balena, la storia calcistica firmata dalla rodata coppia Nucci/Intini.
Bella, simpatica, fresca, allegra, portata avanti da uno stile di scrittura che trovo incalzante e godibile, che non mi stanca né mi fa perdere interesse a quanto sto leggendo.
Molto graziosi gli scambi di battute tra Ginger e Pibody, con quest'ultima che soffre terribilmente tanto le vertigini quanto il mal di mare, ma la parte più bella e che mi ha dato più coinvolgimento (e che per questo ho più apprezzato della storia) è stato quel momento di pausa e di silenzio con il focus prima su un certo ragazzetto e poi sul giovane Paperino.
Le stesse facce deluse, la stessa consapevolezza di una occasione persa, di fiducia non ricevuta, con la delusione scolpita nei volti dei due che, messi a confronto, sono praticamente identici e che caricano la sequenza di una forte intensità che io ho "sentito" anche a livello emotivo.
Il tutto poi si risolve con un giusto lieto fine (anche se la qualificazione per il Paperopoli è chiaramente ancora di là da venire) ma è stata proprio questa la parte che più mi è rimasta impressa di una vicenda che mi ha restituito delle palpabili sensazioni di brio, verve, coinvolgimento e anche tanta simpatia, sia a livello di sceneggiatura che per quanto riguarda l'aspetto grafico e visivo della storia.
Intini ha un tratto così dinamico, ben movimentato e adrenalinico da un lato quanto dotato, dall'altro, di una espressività che sa infondere ai suoi personaggi che io sinceramente gli ammiro e che ha contribuito, per quel che mi riguarda, a farmi vivere a tutti gli effetti la storia come se fosse una vera partita di calcio, in cui si confrontano due squadre delle giovanili, anche se in un campo da calcio tutto fuorché normale.
Sinceri complimenti da parte mia tanto a Marco Nucci quanto a Stefano Intini per come questa storia si è rivelata essere per me una lettura bella, intensa, fresca e davvero, davvero piacevole!