Correva l'anno
2014. Avevo finito da poche settimane gli esami di terza media e mi trovavo a gironzolare in un'edicola della mia città mentre mio padre comprava il suo consueto giornale.
Io non sapevo che cosa prendere. In quell'ambiente colorato e variegato fatto di riviste, quotidiani, album da disegno, pennarelli e tante altre cose mi attraeva tutto e niente.
Ad un certo punto, mio padre ebbe l'intuizione: "Guarda! C'è
Topolino!" (chiaramente il fumetto, non il personaggio in carne ed ossa!

)
Lo prendiamo?Lì per lì ci pensai un attimo, era da tanto che non leggevo il giornalino che invece da bambino, all'età di 5-6 anni, aveva rappresentato per me uno spazio piacevole di lettura in compagnia dei teneri personaggi Disney.
Comprai quel numero memore dei bei ricordi che mi legavano al giornalino negli anni dell'infanzia e, poiché era estate, pensai che un qualcosa di leggero come un numero di "Topolino" potesse essere un buon passatempo per trascorrere un pomeriggio in serenità e spensieratezza.
Sulle prime, non pensavo assolutamente che avrei dato seguito a quell'acquisto.
Il fatto di avere comprato quel "Topo" credevo sarebbe rimasto un caso isolato o comunque da rinnovare
una tantum, senza una cadenza precisa né, tantomeno, fissa.
Invece, a partire da quel numero qualcosa era scoccato in me, mi ero appassionato alla lettura di quel giornalino e mi convinsi di ritornare a seguire più spesso quel caro amico d'infanzia ritrovato un po' per caso.
Dopo un paio di settimane passate a leggere i numeri che via via, settimana dopo settimana, uscivano in edicola mi balzò in mente l'idea di cercare in rete dei siti che parlassero di
Topolino ed ecco che, tra gli altri, scoprii una piattaforma in cui venivano sviscerati, commentati e analizzati quei numeri che io stesso leggevo.
Frequentando quel luogo virtuale popolato da tanti appassionati della materia avevo così modo di sentire delle voci diverse dalla mia su una stessa esperienza di lettura, in alcuni casi simili ai miei giudizi mentre in altri, come è naturale che sia, decisamente più discordanti.
Avevo conosciuto il
Papersera, un forum da cui traspariva appieno l'amore, la passione e la competenza in fatto di personaggi, autori e storia del giornalino che muoveva i suoi partecipanti a creare discussioni accese, vivaci botte e risposta, incessanti confronti su qualsiasi aspetto riguardasse il mondo dei fumetti Disney.
Dal giorno della mia "scoperta" del sito (che scoprii di lì a poco essere on-line dalla bellezza di undici anni fino a quel momento!) sono passati quasi dieci anni e per tanto tempo ho usufruito dei suoi contenuti in qualità di semplice spettatore.
Per diversi anni ho sfruttato in modo silenzioso le conoscenze di coloro che vi partecipavano attivamente interagendo tra loro per farmi una cultura su quell'universo disneyano che, all'epoca, mi sembrava un muro insormontabile da scalare per avere una idea quantomeno buona e non approssimativa dei suoi autori migliori, delle storie più belle che ne hanno accresciuto il mito, di tutto il parco personaggi che lo compone, di che cosa valesse la pena conoscere e approfondire e cosa no.
Alla "scuola del Papersera" mi sono istruito e mi sono fatto una cultura su quell'universo disneyano che, pezzo dopo pezzo, tassello dopo tassello, cominciava a rivelarsi ai miei occhi di fanciullo avido e insaziabile di conoscenza in tutta la sua meravigliosa varietà, abbracciandomi di un senso di calore familiare e di casa che ritrovavo puntualmente quando mi interfacciavo, che fosse la prima o l'ennesima volta, alle sue storie migliori e ai suoi più brillanti interpreti autoriali.
Alla "scuola del Papersera" ho potuto finalmente sciogliere quel dubbio che da piccolo (ma anche da più grandicello) mi stuzzicava su quale potesse mai essere quella storia che mio padre, ogni volta che l'argomento di discussione cadeva sui fumetti di Topolino e company, citava con un affetto, un trasporto ed un ricordo vivido e sentito più che mai.
"C'era Paperino che pensava di essere stato arruolato dall'F.B.I. quando invece era un semplice funzionario incaricato di riscuotere le bollette della luce non pagate dagli utenti morosi. E lo sai perché era fermamente convinto di essere un agente dell'F.B.I? Perché c'erano dei corvi, lo ricordo benissimo, che nascondevano la vera sigla dell'ente per cui lavorava. In realtà, lui era dipendente dell'E.B.L. (Esattoria Bollette Luce), altro che agente speciale!
Quanto era divertente quella storia...Se ti capita di ritrovarla, me la fai leggere?"
Così mi diceva ed io, una volta, la ritrovai per davvero grazie a questo forum e ne potei anche leggere un appassionato articolo in una sezione particolare del sito che ne approfondiva i temi, il racconto e soprattutto i pregi di quella storia mitica.
Che alla fine potei leggere e fare leggere di nuovo a mio padre dopo chissà quanti anni dalla sua ultima rilettura su di un fumetto che inevitabilmente andò perduto tanto tempo prima.
Alla "scuola del Papersera" ho seguito quell'appassionante lezione su quella splendida storia cui poi avrei riconosciuto un titolo vero e proprio:
"Paperino Agente dell'F.B.I." e mi fece conoscere, o meglio prendere coscienza di quello che a tutt'oggi è il mio autore Disney preferito di tutti i tempi:
Romano Scarpa, quello stesso artista che all'età di 5-6 anni mi fece fare un viaggio meraviglioso nelle terre di
Ula-Ula alla ricerca di un bonario selvaggio, peloso ma umanissimo.
Alla "scuola del Papersera" mi sono poi finalmente iscritto (da poco, in rapporto agli anni in cui ho usufruito di questo sito in qualità di semplice [i[lurker[/i]) e sono orgoglioso di farne parte, di potere interfacciarmi e confrontarmi giornalmente con persone che condividono la mia stessa passione e che hanno contribuito alla mia formazione e alla mia crescita di lettore, guidandomi alla ricerca del "meglio" e del "più bello" che il mondo dei fumetti disneyani aveva loro regalato nel corso di tanti anni di appassionata frequentazione con Paperi e Topi.
Auguri Papersera e... grazie di tutto quello che mi hai dato e che continui a darmi!