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« il: Lunedì 16 Giu 2025, 14:36:11 »Perché noi siamo iscritti al Papersera, quindi per noi è ovvio...Considerando che il Papersera tratta principalmente di fumetto, non vedo perchè.
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Perché noi siamo iscritti al Papersera, quindi per noi è ovvio...Considerando che il Papersera tratta principalmente di fumetto, non vedo perchè.
PPP (Previsioni Percentuali Personali) del destino di Topolino Libretto nel prossimo quarto di secolo, fino al biennio 2049 (anno del 'Centenario') - 2050Non esattamente una rigorosa teoria psicostorica...
1) resta settimanale (10%)
2) diventa quindicinale (20%)
3) diventa direttamente mensile (20%)
4) diventa prima quindicinale e poi mensile (40%)
5) chiude (10%)
Ovviamente la risposta giusta era "Pinocchio"...Perchè ovviamente? Anche ammettendo che uno sia appassionato, non è detto che conosca o ricordi l'ordine preciso.
Linko due screenshot dell'intervista a Sisti pubblicata ieri (12/06) da Libertà, il quotidiano di PiacenzaIo, cliccando su entrambe, trovo il messaggio "La pagina non esiste"
Screenshot 1
Screenshot 2
La 21 per me è simpatica perchè il gatto persiano, nel tentativo di scappare da Topolino, va contro i fili elettrici e si brucia tutto il pelo. A quel punto, lui non vuole scendere e nemmeno Topolino, immagino per evitare la sfuriata di Minni.Potresti aver ragione, ma in quel caso il protagonista non dovrebbe mostrare un'espressione preoccupata?
Piuttosto mi chiedevo: ma chi non ha masticato catrame, una volta nella vita, chi?Ti sei risposto da solo: tu.
Io non l'ho mai fatto, lo confesso...![]()
"con quella livrea poi..." e il terzo rispondeva "chimere!" La seconda vignetta che fluttua nella memoria invece riguarda 2 bassotti che suonano al portone del deposito, ricevuti dal maggiordomo (dall'aspetto generico, non era Battista o un altro ricorrente)Non la conosco, ma il tipo di lessico mi fa pensare ad un fumetto datato (direi fino agli anni '70). Lo stesso maggiordomo, del quale non si era ancora giunti all'aspetto definitivo, mi fa propendere per quel periodo.
Wang è il classico cinese con il codino, impegnato spesso in affari loschiSecondo me però la nazionalità non incide sulla personalità. Nel corso del tempo, si sono visti molteplici tizi loschi, di provenienza diversa.
Magari troveremo un Topo quindicinale se non mensileLo auspico da anni.
E' vero, però le dimensioni della borsa mi paiono troppo diverse per non essere notate, da una distanza che (nell'ultima vignetta) stimerei sui 10 metri. Questo anche considerando quanto lo sceriffo si mostra scrupoloso all'inizio.13Non si capisce che è pieno di pesci: Topolino ha svuotato le reti delle vignette due e tre e ha messo il pescato nella borsa della prima vignetta ispezionata dal signore; il quale, lontano e probabilmente anziano, non nota così facilmente che la borsa è più piena.
Mi sfugge qualcosa: ma lo sceriffo non vede il sacco di pesci, che il protagonista non si preoccupa di nascondere?
Indipendentemente da ciò, la vicenda è simpatica.
E' stata la prima ristampa statunitense a chiamarlo così, nel titolo. Poi però è accaduto che nelle interviste lo stesso Gottfredson si riferisse a lui in questo modo e mi piacerebbe sapere perchè: si è semplicemente adeguato al fatto che il personaggio era ormai noto come Phantom Blot oppure questa denominazione gli piaceva?colorando una 'macchia' altrimenti fantasma (da Phantom Blot a Macchia Nera)Il nome Macchia Nera però è precedente a Phantom Blot, dato che in origine il personaggio era semplicemente "The Blot".
Però era lui stesso che traduceva il suo nome in latino firmandosi Renatus Cartesius, quindi è logico che dovendo parlare di lui in testi italiani il nome sia stato tradotto in Renato Cartesio, visto che non aveva senso usare il nome latino in italiano.Ti ringrazio per questa informazione che non conoscevo.
In teoria Gambadilegno dovrebbe essere il soprannome e non il cognome di Pietro, dato che in originale è Peg-Leg Pete (o Pegleg Pete o Peg Leg Pete) e in inglese il cognome è dopo il nome e non prima, oltre al fatto che le varianti ortografiche accadono più spesso per soprannomi che per cognomi.In inglese, sì. Ma in italiano mi ha sempre dato l'impressione di essere intesa come cognome: che le parole due parole vengano scritte di seguito mi pare un indizio di ciò. Se fosse un soprannome, lo nominerebbero Pietro o Gambadilegno, difficilmente con le due parole assieme.
E' vero, ti ringrazio per avermelo fatto notare. Questa scoperta mi ha divertito, considerando quanto la battuta contrasta con l'espressione di orgoglio.Ho scoperto, a mascella spalancata, che Goofy è un soprannome. In realtà si noma A. Goof; vai a sapere per cosa sta quella a.Per curiosità sono andato a rileggere la vignetta originale e il contesto e secondo me si tratta di un gioco di parole: pronunciata, quella "a" suona come un articolo, qualcosa come:
"Nemmeno me, un fessacchiotto, gli è riuscito di ipnotizzare!"
Già, così come il cugino Galileo e gli avi Copernico, Cartesio e Leonardo.Io trovo invece questa proliferazione di nomi di scienziati in una stessa famiglia piuttosto ripetitiva; almeno uno se ne distanzia. Ma soprattutto mi infastidisce la logica dei parenti tutti, se non uguali, simili tra loro.
Per questo a me dà un certo fastidio l'eccezione data da Cacciavite Pitagorico.
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