È un tema estremo quello scelto da Romano Scarpa per narrare, nel 1960, una delle più epiche disavventure del self made duck creato appena tredici anni prima da Carl Barks. E l'autore veneziano, al tempo appena trentatreenne, strizza l'occhio proprio ad uno dei massimi capolavori dell'Uomo dei Paperi per descrivere il dramma umano vissuto dal caparbio Scrooge: quella A Christmas For Shacktown pubblicata in Italia nel 1952 e che certamente influenza non poco la formazione di Scarpa nella propria interpretazione della complessa personalità di Paperone. Tuttavia, mentre nell'avventura di Barks è il destino a giocare un ruolo decisivo nella perdita dell'immane patrimonio del magnate, come ben espresso dal titolo utilizzato nella prima versione italiana della storia ("Paperino e il ventino fatale"), pur colpevole di una mancata e più razionale pianificazione di stoccaggio delle proprie sostanze, in "Paperino e le lenticchie di Babilonia" è lo stesso Paperone a prodigarsi in quella che si rivelerà la più errata speculazione finanziaria della sua carriera. | (https://www.papersera.net/immagini/RSc10/02_01.jpg) |
(https://www.papersera.net/immagini/RSc10/02_02.jpg) | Imbattutosi per caso in una porzione del legume babilonese, e trovandolo incredibilmente delizioso, Paperone decide di impegnarsi personalmente in una imponente campagna pubblicitaria per consentire al prodotto di raggiungere la popolarità che, a suo dire, meriterebbe. "Oggi la gente non sa scegliersi le cose buone, ecco la verità! Bisogna metter loro tutto sotto il naso con la pubblicità!" esclama un agguerrito Paperone ormai totalmente persuaso a perorare in prima persona la causa delle lenticchie. Qui Scarpa inizia ad approfondire quel tema che più volte, a cominciare da "Topolino e il gigante della pubblicit" dell'anno successivo, ricorrerà nelle sue storie successive: l'enorme forza trascinante delle campagne promozionali portate avanti con qualsiasi media, a cominciare dalla televisione. In "Paperino e le lenticchie di Babilonia" Paperone possiede un proprio canale televisivo privato e anche i Bassotti riescono con i propri mezzi ad inserirsi senza troppa fatica tra le frequenze dell'etere: pura fantascienza nell'Italia del 1960 che ancora non conosceva il secondo canale nazionale, che sarebbe arrivato solo l'anno dopo, né tanto meno la televisione privata commerciale, che non avrebbe beneficiato di una presenza significativa prima del decennio successivo. |
In questa storia l'autore di Venezia mutua da Barks soprattutto la variegata rappresentazione del complesso spettro emozionale vissuto dal suo protagonista: dalla ferma e sicura abilità con cui manovra il mercato azionario, alla frenesia con cui si getta a capofitto in un'impresa erroneamente giudicata redditizia, alla tentazione di operare una truffa per uscirne nella maniera più facile ma disonesta, fino all'apparente tempra mossa dalla sete di rivalsa ma che in realtà nasconde la malinconica resa. Le ultime tavole della storia sono certamente tra le più poetiche di tutta la produzione fumettistica a marchio Disney: Paperone non rinuncia a mostrarsi forte e reattivo agli occhi dei nipoti pur sentendosi in cuor suo definitivamente sconfitto. L'estrema solitudine, unitamente al senso di nostalgia e al dramma della perdita provati da Paperone, e qui magistralmente trasmessi da Scarpa, costituiscono una delle pagine più complesse e riuscite nella rappresentazione dell'introspezione del personaggio. Prima di una risoluzione inaspettata, sapientemente evocata ma non direttamente narrata, di cui nulla diciamo per non privare l'ignaro lettore dell'insostituibile piacere della scoperta. | (https://www.papersera.net/immagini/RSc10/02_03.jpg) |
Sono affezionatissimo a questa storia straordinaria, letta per la prima volta nel mitico Paperino Mese 168 (http://coa.inducks.org/issue.php?c=it/PM++168), e da allora letta, riletta e riletta ancora, periodicamente come accade per i grandi capolavori.Anche io l'ho scoperta con quell'albo e, seppur abbastanza piccolo, subito mi resi conto di avere davanti un capolavoro, una storia epica capace di emozionare il lettore facendolo parteggiare per un Paperone che dall'alto del suo impero economico ha il coraggio di mettere in gioco ogni suo avere sino all'ultima moneta.
Nel Topolino Classic Edition quella vignetta è originaleMa è comunque ricolorata e con il lettering nuovo (e anche il testo diverso visto che non si parla di continuazione nel prossimo numero come nell'originale)
Nel Topolino Classic Edition quella vignetta è originaleMa è comunque ricolorata e con il lettering nuovo (e anche il testo diverso visto che non si parla di continuazione nel prossimo numero come nell'originale)